Gli obiettivi del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a un anno dalla scadenza del suo mandato
Agenzia del Farmaco, Referendum per l’autonomia e…
Con la Catalogna, il Rhone Alpes e il Baden Wurttenberg, la Lombardia è tra le quattro regioni più competitive in Europa e al primo posto nel nostro Paese in termini di valore aggiunto industriale, occupazione e Pil pro-capite. Ciò è dovuto alle caratteristiche specifiche del tessuto produttivo, alla straordinaria presenza di micro, piccole e medie imprese della produzione artigiana, industriale e del terziario, alla cultura di impresa, alla qualificazione del capitale umano, alla disponibilità di un sistema globale integrato di scambio aperto di conoscenze tra il mondo della ricerca e dell’innovazione e quello della produzione. Una parte di questo riconoscimento va al presidente della Regione Roberto Maroni, negli ultimi quattro anni alla guida di Palazzo Lombardia. Importanti sono però gli appuntamenti che l’esponente della Lega si troverà ad affrontare negli ultimi dodici mesi della sua presidenza.
Al primo posto è sicuramente la candidatura del capoluogo lombardo a divenire la nuova sede dell’Ema, l’Agenzia europea del Farmaco, che dovrà lasciare Londra a seguito della Brexit (l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea). Lo scorso 24 luglio alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni, del sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Presidente Maroni e del professor Enzo Moavero Milanesi, consigliere del premier, è stato presentato il dossier con il quale Milano si candida a divenire la nuova sede dell’EMA. Milano, che è in competizione con altre 21 città europee, ha presentato alla Commissione europea il suo dossier che viene giudicato “molto competitivo”. Tra i punti di forza elencati dal dossier c’è anche la messa a disposizione dell’Agenzia di una sede prestigiosa come il Pirellone, di proprietà di Regione Lombardia e attualmente sede del Consiglio regionale. “Milano, la Città metropolitana e la Lombardia: questo è il contesto ideale per ospitare Ema”, ha dichiarato il Presidente Maroni nel corso della presentazione.
“In Lombardia abbiamo 13 università, con 56 facoltà medico-scientifiche – ha continuato Maroni -, 1000 centri di ricerca, tra pubblici e privati, 18 Irccs, 9 cluster tecnologici. Poi ci sono le infrastrutture in corso di realizzazione e molto importanti dal punto di vista della ricerca medico-scientifica: da Human Technopole, nell’area Expo, che farà di Milano e della Lombardia uno dei centri più importanti in Europa per la ricerca sulla genomica, alla Città della salute e della Ricerca, con investimenti importanti, sia della Regione che del Governo, che diventerà punto di riferimento in Europa per l’oncologia”. In particolare la Lombardia rappresenta un polo di eccellenza per la farmaceutica, con le sue numerose imprese che operano nel settore dei medicinali. Per non perdere l’opportunità di aggiudicare al capoluogo lombardo l’assegnazione di EMA, il Presidente della Regione Lombardia si è detto disposto anche a cedere definitivamente il Grattacielo Pirelli all’Agenzia, qualora questa dovesse essere una delle condizioni poste dalla commissione valutatrice. L’altro appuntamento non meno importante e di cui si parla da tempo è il Referendum per l’autonomia della Lombardia, fortemente voluto dal presidente Roberto Maroni e dal suo partito la Lega Nord. La data stabilita è per domenica 22 ottobre. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23. A votare saranno chiamati tutti i cittadini residenti nella regione. Si voterà anche nella Regione Veneto. L’obiettivo di queste due consultazioni organizzate dal presidente Maroni e da quello veneto Luca Zaia è chiedere ai loro cittadini il “permesso” a portare avanti il progetto di aumentare il numero di materie su cui la regione ha competenza, come previsto dall’articolo 116 del titolo V della Costituzione che regola i rapporti tra stato e autonomie locali (“Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia […] possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali […]”). È la prima volta che questo passaggio dell’articolo 116 viene invocato. I due referendum per l’autonomia, dunque, non chiedono la secessione di Lombardia e Veneto dall’Italia, bensì la possibilità di agire con più autonomia, come già fanno le regioni a statuto speciale: Trentino-Alto Adige/Südtirol, Val d’Aosta, Sardegna, Sicilia e Friuli Venezia Giulia. La posizione geografica della Lombardia, al centro della Macroregione Alpina, risulta essere un naturale crocevia nazionale ed internazionale. In questi ultimi anni la Lombardia è una delle regioni italiane maggiormente dotate dal punto di vista dei collegamenti ferroviari ad alta velocità e delle infrastrutture aeroportuali (4 aeroporti, di cui 3 internazionali; Milano–Malpensa rappresenta il primo aeroporto italiano per trasporto merci ) quasi il 50% del mercato italiano. La Lombardia si caratterizza inoltre per un sistema infrastrutturale tra i più avanzati di Europa, sia per la logistica e la mobilità pubblica e privata che collega città, aeroporti e aree strategiche, sia per tutto quello che riguarda le utility, in particolare le così dette New Generation Network o infrastrutture di telecomunicazioni che hanno consentito a Milano di essere la città con la velocità di banda maggiore in Europa. Se si sono ottenuti questi risultati il merito va alle istituzioni tutte e alla Regione in particolare.