Vista adattata.

Nei Paesi meno sviluppati è difficile incontrare una persona con gli occhiali, ma non perché a una condizione di vita difficile corrisponda come minimo risarcimento una vista da aquila, bensì perché è difficile e costoso procurarsene un paio.
Proprio per ovviare a questo problema il dottor Joshua D.Silver, fisico dell’Università di Oxford, ha inventato gli Adspecs, occhiali auto-regolabili e venduti a basso costo. Sugli Adspecs sono montate lenti speciali costituite da una membrana trasparente, riempita con olio di silicone, racchiusa in due dischi di plastica. Chi li indossa può regolare, grazie a una siringa removibile, la quantità di olio nelle lenti, modificandone la curvatura e adattandole al proprio deficit visivo. Nel mondo occidentale un problema alla vista è sinonimo di un breve iter che prevede visita oculistica, scelta del modello di occhiali, minima attesa per la consegna e pagamento. Nelle nazioni in via di sviluppo la faccenda rischia di essere invece molto più complicata; le statistiche denunciano infatti che nel mondo 150 milioni di persone pur avendo un deficit visivo non riescono a ottenere un paio di occhiali e il 90 per cento di queste vive in Paesi poveri. Per esempio in alcune zone dell’Africa sub-sahariana esiste un solo ottico o optometrista per ogni milione di abitanti. Il dottor Joshua D. Silver vuole cambiare questa realtà e presiede il Center for Vision in the Developing World, organizzazione che si batte per il diritto universale alla vista e il cui motto è: “Chiunque nel mondo dovrebbe poter vedere chiaramente; noi miriamo ad aiutare miliardi di persone che non se lo possono permettere”. Trentamila paia di occhiali regolabili sono stati distribuiti da tempo in diversi Paesi e assegnati ad altrettanti adulti, ma non è ancora stato chiarito se gli Adspecs siano adatti anche a bambini e giovanissimi. Per valutare la reale efficacia degli occhiali auto-regolabili gli studiosi hanno comparato i dati relativi alla capacità di correggere autonomamente gli errori di rifrazione attraverso gli Adspecs con quelli di una normale visita oculistica professionale, riferendosi a un campione di 554 studenti cinesi miopi di età compresa tra i dodici e diciassette anni. I risultati hanno dimostrato che il 92 per cento dei ragazzi, supervisionati dai loro insegnanti (ai quali è stato spiegato come regolare le lenti), sono stati in grado di correggere il proprio disturbo visivo contro il 100 per cento assicurato dalle visite specialistiche. «Abbiamo dimostrato che per la maggioranza dei ragazzi che vivono in aree del pianeta dove è normale trovare disturbi della visione non corretti – ha dichiarato il dottor Silver – è possibile acquisire un livello di vista che consenta loro di frequentare la scuola». Per il momento gli Adspecs presentano due problematiche differenti. La prima è che non risolvono problemi di astigmatismo (un errore rifrattivo molto comune che comporta una visione più o meno sfocata), mentre la seconda è esclusivamente di carattere estetico: sono molto grandi, pesanti e il loro design conferisce a chi li indossa una vaga aria da Harry Potter. Gli Adspecs devono dunque ancora passare un piccolo esame estetico e subire un restyling per incontrare i gusti dei teenager. A quel punto le aspirazioni del loro ideatore si realizzeranno: portare il prezzo a un dollaro al paio e distribuire un miliardo di Adspecs entro il 2020.

 

 

Nella foto il dr. DOMENICO DE FELICE

 

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