Pharmaelle: la nostra B12 per migliorare la vita dei pazienti

 Per coloro che soffrono di anemia da carenza di ferro, celiaci, vegani e pazienti candidati alla chirurgia bariatrica

Cosa accomuna le persone che soffrono di anemia da carenza di ferro, di celiachia, lo stile di vita consigliato ai pazienti che si sottopongono all’operazione per la riduzione di peso e coloro che optano per una dieta vegana?

A ben vedere l’importanza delle vitamine del gruppo B, soprattutto della vitamina B12, particolarmente importante per garantire il corretto funzionamento del cervello e delle funzioni cognitive e per garantire un equilibrato metabolismo di lipidi, zuccheri e carboidrati.

Ad assicurarne il giusto apporto è Pharmaelle, un’azienda farmaceutica la cui nuova sede è a Villarbasse (To), ma che sin dalla sua nascita, siglata nel 2013, si è proiettata, con forza e determinazione, nel panorama nazionale ed ora punta a creare partnership internazionali, in un costante processo di crescita.

Suo punto di forza un team coeso, appassionato e determinato, frutto di un incessante processo di selezione mirato ad individuare “la persona giusta al posto giusto, affinché sia valorizzata la sua competenza e quest’ultima sia messa al servizio della crescita aziendale, per perseverare nell’eccellenza”, come sottolinea Roberto Vico, Ceo Pharmaelle.

L’impegno della Pharmaelle è quello volto a far incontrare la passione profusa ogni giorno in un lavoro certosino, all’insegna dell’etica, che mette al centro il miglioramento della vita dei pazienti, e gli interessi dei vari stakeholders, che sono portavoce dei vari ambiti che permettono di rendere concreto questo miglioramento.

Un impegno che porta alla formulazione sublinguale della vitamina B12, destinata a tutti coloro che non riescono ad assimilarla o hanno scelto di non mangiare più determinati cibi che la contengono. Una platea ampia, che va dai pazienti bariatrici, sottoposti ad un’operazione di riduzione dello stomaco, a coloro che hanno optato per un’alimentazione vegana, senza dimenticare coloro che soffrono di anemia causata da carenza di ferro ed i celiaci.

La celiachia è una malattia sistemica autoimmune, che può essere associata a sintomi intestinali (diarrea, perdita di peso, dolore ed irritabilità addominale, intolleranza al lattosio) e a una sintomatologia non intestinale molto variabile (anemia da carenza di ferro, dermatite erpetiforme, stanchezza cronica, depressione, disordine da disturbi di attenzione, epilessia, osteoporosi ed osteopenia, infertilità o aborti frequenti, deficit vitaminici, statura bassa, problemi nella crescita, pubertà ritardata, difetti e carenze nello smalto dei denti, disordini autoimmuni).

Alcuni risultati scientifici, frutto di ricerche di rilievo internazionale tra cui quelle dell’università di Washington, pubblicate, tra gli altri, sul Giornale Mondiale della Gastroenterologia, evidenziano come la somministrazione di vitamina B12, quale supplemento della dieta quotidiana di pazienti affetti da celiachia, si sia rivelata utile nell’abbassare i livelli di omocisteina nel sangue, un amminoacido contenente zolfo, che causa danni addirittura superiori rispetto al colesterolo.

Un’integrazione alimentare che appare strategica anche nella dieta dei vegani.

Infatti la vitamina B12 è fondamentale in molti processi metabolici, nella sintesi di acidi nucleici e nella costruzione dei “mattoncini” del cervello, anche di quello del feto in gravidanza. Essa può essere assunta attraverso prodotti lattiero-caseari, attraverso il fegato degli animali e grazie ad alcune alghe e funghi (in questi ultimi casi in misura infinitesimale e perciò insufficiente).

La carenza di vitamina B12può causare disturbi nervosi ed anemia megaloblastica, molto simile a quella provocata dalla carenza o mancanza di acido folico. Ecco perché i medici nutrizionisti consigliano di addizionare la dieta con integratori adeguati.

“La somministrazione sublinguale – spiega Diego Cavrenghi, direttore scientifico Pharmaelle – rispetto a quella iniettiva intramuscolare, peraltro dolorosa, ha la medesima efficacia, un’alta tollerabilità e gradevolezza   e permette al paziente di rispettare i propri ritmi di vita. E’ facile, non invasiva e veloce. In questo modo coloro che non sono più in grado di assimilare la B12, o coloro che non vogliono assumerla attraverso alcuni cibi, possono salvaguardare il proprio benessere neurologico”.

La ricerca Pharmaelle è dunque riuscita a coniugare la massima efficacia del prodotto in termini di effetti positivi per la salute e il benessere, grazie ad una formulazione, unica sul mercato, che comprende i due metaboliti attivi, cioè la metilcobalamina e la adenosilcobalamina, come sottolinea lo stesso direttore scientifico, ed una modalità di somministrazione, con efficacia sovrapponibile a quella iniettiva, gradevole, che rispetta le necessità di vita e le papille gustative dei pazienti, in gergo tecnico la compliance.

Un cammino delicato, com’è delicato lo sguardo rivolto ai pazienti, il ruolo di intermediazione con il segmento clinico ed il momento in cui, inevitabilmente, bisogna fare i conti con un contesto produttivo e socio-economico caratterizzato da non poche difficoltà. Un percorso dove la stella polare è costituita dall’obiettivo di migliorare il proprio operato, un passo dopo l’altro.

 

 

NELLA FOTO:  ROBERTO VICO  Ceo  Pharmaelle

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