Top Doctors®: Italiani poco attenti a proteggersi dal sole 

Secondo i risultati emersi da una ricerca recentemente condotta da Top Doctors® (www.topdoctors.it), la piattaforma online che seleziona e mette a disposizione degli utenti un panel formato dai migliori medici specialisti di tutto il mondo, gli italiani andrebbero rimandati a dopo l’estate in materia di… protezione solare. 

 

 

 

 

Nonostante i ripetuti appelli degli specialisti, che da tempo sottolineano i rischi connessi alla tintarella selvaggia (solo per citare alcuni esempi, l’insorgere di eritemi e ustioni di 1 e 2°, ma anche di carcinomi e melanomi), resta infatti tuttora molto diffusa la l’abitudine di esporsi ai raggi solari senza adottare le giuste precauzioni, per fretta di abbronzarsi o per pura inattenzione.

Dal sondaggio si evince che abbronzarsi è una priorità per ben 8 italiani su 10. Il 51% vuole colorirsi un po’, ritenendo che così “siamo tutti più belli”; mentre per poco meno di una persona su 3, il 29% degli intervistati la tintarella è un obiettivo da raggiungere ad ogni costo. Solo il 16,6% si dichiara indifferente e il 4,4% è contrario.

Pur di abbronzarsi 7 su 10 sono disposti addirittura a prendere il sole nelle ore centrali della giornata, che gli esperti sconsigliano di evitare. Per il 42% degli rispondenti infatti qualsiasi orario è buono per prendere il sole ed il 26% sceglie gli orari in cui il sole “picchia” per abbronzarsi più in fretta.

Parlando invece di creme solari: meno di 7 persone su 10 mettono la protezione su tutto il corpo ogni volta che si stendono sul lettino al mare o in piscina. C’è infatti chi non si protegge praticamente mai per abbronzarsi in fretta e assolutamente mai perché la considera (sbagliando) non necessaria per il proprio tipo di pelle.  Altri invece spalmano la crema solo nelle zone a rischio scottatura, solo alle prime esposizioni, oppure solo quando il sole è particolarmente forte.

Ovviamente la crema solare andrebbe sempre usata quando si prende il sole per evitare spiacevoli conseguenze. Chi si protegge lo fa soprattutto per non soffrire a causa delle bruciature (40%), mentre solo poco più del 20% teme effetti ben più gravi, come potenziali melanomi. Anche l’invecchiamento della pelle e le macchie cutanee sono fonte di preoccupazione.

Di seguito il commento del Dott. Giuseppe Solari, dermatologo di Top Doctors®: Sono dati sconcertanti, ma purtroppo in linea con quanto si riscontra quotidianamente durante i colloqui con i pazienti; la strada da fare per la sensibilizzazione della gente evidentemente è ancora lunga nonostante si sia fatto tanto da tanti anni. A mio parere forse bisognerebbe evitare la demonizzazione assoluta del sole, che porta effetti opposti a quelli richiesti perché la gente per lo più ama il mare ed il sole e non vi rinuncia; se invece si spiegasse di più che al sole ci si può esporre ma con determinate, se pur rigide, precauzioni, sono convinto che si potrebbero migliorare sensibilmente questi numeri”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *