TATTOO: L’ARTE SULLA PELLE A TORINO

cura di Luca Beatrice, Alessandra Castellani e MAO Museo d’Arte Orientale

Una grande mostra al MAO Museo d’Arte Orientale (via San Domenico 11 – Torino), dal  9 NOVEMBRE 2018 al 3 MARZO 2019

Artisti contemporanei, tatuatori e tatuati, opere e personaggi del passato si mescolano e dialogano in un percorso suggestivo, che guida il pubblico in un viaggio e una riflessione sull’uso sociale, culturale e artistico del corpo.

 

La mostra presenta immagini dei tatuaggi rinvenuti sulla mummia di Otzi, il cosiddetto uomo del Similaun datata dal 3.300 al 3.100 a.c.,

e ripropone alcuni passaggi cruciali in cui l’Occidente si nutre di rappresentazioni dell’altro, focalizzando l’attenzione su popoli che praticano in maniera estensiva il tatuaggio e che influenzeranno fortemente la cultura e l’arte contemporanea.

Il pubblico potrà ammirare strumenti collegati al tatuaggio provenienti dall’Asia e dall’Oceania, foto storiche scattate dal celebre fotografo Felice Beato nel Giappone degli anni ’60 dell’800 e fotografie, sempre storiche, dei Maori della Nuova Zelanda. A questo si aggiunge una selezione delle stampe del noto artista giapponese Kuniyoshi Utagawa che nel 1827 pubblica una serie di eroi popolari giapponesi noti come i 108 eroi suikoden, famosa per essere diventata un riferimento iconografico per i tatuaggi. Se il tatuaggio ha ormai da decenni raggiunto la piena accettazione nel mondo delle culture popolari – decisiva in tal senso la “moda” di imprimere indelebilmente sul proprio corpo immagini, segni, parole – aumentano quei protagonisti dell’arte contemporanea, linguaggio ben più elitario e criptico, che utilizzano il tatuaggio proprio come uno strumento espressivo che non discende solo dalla Performance ma incontra persino il concettuale.

 

Diversi gli esempi in tal senso: il fiammingo Wim Delvoye ha tatuato grossi maiali non destinati all’alimentazione e lasciati morire di vecchiaia; lo spagnolo Santiago Sierra ne fa un uso politico e trasgressivo; il messicano Dr. Lakra si dedica a minuziosi disegni e interventi di street art; l’austriaca Valie Export e la svedese Mary Coble hanno trattato temi legati al femminismo. Tra gli italiani, inoltre, le fotografie ritoccate e decorate da Plinio Martelli, le statue in marmo di Fabio Viale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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