In Veneto al via una rivoluzione nella prese in carico del paziente cronico grazie alle farmacie

Al via una rivoluzione in Veneto: le farmacie dal primo dicembre sono coinvolte nella cura del paziente cronico. Si tratta di una pratica che per la prima volta viene testata a livello nazionale e che possono garantire un risparmio di circa 400 milioni a livello regionale e 4 miliardi se declinato a livello nazionale.

Il percorso coinvolgerà i 4300 operatori che lavorano nelle 1408 farmacie presenti su territorio e saranno coinvolti nella gestione dei pazienti cronici, ovvero quei pazienti che hanno bisogno di una cura costante e continua. Le prime patologie ad essere inserite in questa importante riforma sono il diabete e l’asma. Il presidente di Federfarma Veneto, Alberto Fontanesi, in questi mesi ha lavorato duramente per riuscire a portare al traguardo questo progetto, che può diventare un modello a livello nazionale: “stiamo scrivendo una pagina importante del sistema sanitario non solo regionale, ma nazionale. Con il coinvolgimento delle farmacie nella presa in carico del paziente cronico possiamo migliorare l’aderenza alla cura e portare risparmi al bilancio dello Stato ed ai cittadini della nostra regione. Non è solo una questione economico, ma con questo progetto possiamo aiutare potenzialmente circa 60.000 pazienti migliorando in modo concreto la loro qualità della vita ed incidere sull’aspettativa della stessa”. Nello specifico il risparmio si ottiene grazie alle farmacie che gestiranno e supporteranno il paziente in modo che segua la cura con precisione. Nel pieno rispetto della privacy il sistema sanitario regionale che gestisce la ricetta elettronica segnalerà alle farmacie i pazienti non aderenti alla cura che verranno contattati direttamente e daranno la loro eventuale disponibilità ad accettare il servizio di aiuto. Il coinvolgimento delle farmacie è stato anticipato da un dettagliato il piano formativo per gli operatori che è stato validato dagli uffici regionali. In concreto il paziente non dovrà più recarsi in ospedale che magari dista a molti kilometri o è difficilmente raggiungibile come in alcune zone di montagna, ma potrà recarsi dal farmacista e farsi consigliare. Questo grazie anche alla stretta collaborazione tra medici ed operatori delle farmacie.  

Il presidente di Federfarma Veneto Alberto Fontanesi, però, indica già le prossime sfide: “sono certo che continueremo a lavorare al fianco della Regione per inserire altre patologie in modo da migliorare la qualità della vita a più pazienti possibile. Il coinvolgimento delle farmacie nella gestione della cronicità è un enorme passo verso la farmacia dei servizi, che ci vede come un presidio sul territorio in grado non solo di dispensare farmaci, ma soprattutto di erogare servizi e supporto al cittadino. Con il percorso avviato  si va sempre più a delineare un modello Veneto innovativo e all’avanguardia che vede le 1500 farmacie presenti nella nostra Regione diventare un punto di riferimento ed un attore strategico nella rete di cura per i cittadini e per le comunità.”

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