PELLE VS SMOG, LA PROTEZIONE PRIMA DI TUTTO

La pelle è una delle vittime dell’inquinamento ambientale, per questo è molto importante proteggerla. Il danno cutaneo provocato dallo smog è quindi un problema globale come scientificamente dimostrato da numerosi studi e ricerche, di cui molti ancora in atto.

Il prof. Leonardo Celleno, dermatologo e presidente dell’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, espone i rischi a cui la pelle va incontro per colpa dell’inquinamento, ma suggerisce alcuni accorgimenti.

 La continua esposizione allo “smog” favorisce quindi la proliferazione di radicali liberi, delle metallo-proteinasi (MMP) ed altri enzimi che possono degradare col tempo le componenti del tessuto connettivo (non solo collagene ed elastina).

Le conseguenze per la pelle sono quindi molteplici: accumulo di sporco che ingloba sostanze nocive, invecchiamento precoce, disidratazione, desquamazione, maggiore predisposizione a irritazioni, allergie e dermatiti in generale, comparsa di macchie, aspetto spento e grigiastro.

Una volta alterato il film idrolipidico, tutte le sostanze endogene penetrano più facilmente attraverso l’epidermide, esponendo la struttura cutanea a rischi maggiori. Infine, gli individui con “pelle sensibile” rappresentano un sottogruppo particolarmente suscettibile a questo problema” spiega il presidente di AIDECO.

 

Tra i nuovi trend del mondo della cosmetica, è diventata una vera e propria necessità proteggere la pelle e prevenire i danni provocati dall’inquinamento attraverso prodotti specifici.

Oltre alla protezione solare per evitare la sinergia negativa tra UVA e agenti dannosi, in realtà un’azione “anti-inquinante” è alla portata di tutti: è la corretta detersione, che ha come primo compito proprio la rimozione dei residui di tossici ed inquinanti, nel modo più fisiologico possibile. Quest’atto cosmetico, a volte considerato banale, in realtà è la prima vera difesa nei confronti degli inquinanti ambientali” suggerisce il prof. Celleno.

 

Le aziende produttrici di cosmetici già da tempo hanno rivolto i loro studi formulativi e di marketing intorno alla rivendicazione del claim “anti-inquinamento” e pertanto lanciato numerose linee di prodotto specificatamente indicate. Alcune tecnologie descritte o funzionali utilizzati sono però ancora non precisamente definiti. “In un prossimo futuro dovranno perciò essere chiarite alcune caratteristiche dei prodotti “anti-inquinamento” in cosmetica: che tipo di protezione dall’ambiente si vuole ottenere, su quale tipo di inquinamento si vuole intervenire, quali tecnologie e quali ingredienti saranno particolarmente efficaci allo scopo, quali test/studi (protocolli) potranno essere utilizzati per dimostrarne l’efficacia, oltre ovviamente alla sicurezza” conclude il dermatologo.


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