Yoga & Meditazione, il nuovo portale di Evolution Trave

Un itinerario alla scoperta dell’Oman con sessioni yoga e meditazioni con i mandala. Si comincia dalla capitale Muscat con la visita alla Grande Moschea, uno dei monumenti più belli ed importanti della città, il maggior simbolo dell’Islam in Oman, che può ospitare fino a 20.000 fedeli. Raffinata ed elegante, è una fantastica opera d’arto: è stata costruita tra il 1995 al 2001 per volere dell’attuale Sultano Qaboos: sono state impiegate ben 600 tessitrici persiane per realizzare il meraviglioso tappeto grande 4200 mq., (il più grande al Mondo a campata unica).

 

La Moschea è in marmo di Carrara bianchissimo e arricchita da mosaici, pietra preziose, oltre a lampadari di pregiatissimo cristallo swarovsky. A seguire la bellissima “Royal Opera House”, il primo Teatro Lirico della Penisola Arabica, in cui vengono eseguite importanti opere liriche sotto la direzione dei migliori Maestri mondiali. Quindi i souq di Mutrak, uno dei più antichi dell’Oman… gli stretti vicoli sono pervasi dall’odore mistico del legno di sandalo misto all’incenso, creando un’atmosfera fantastica. In questo luogo è possibile comunicare con i locali e acquistare souvenirs per amici e parenti… è il mercato degli omaniti. A seguire la visita del Museo etnografico Bait Al Zubair, un’ex abitazione privata, dove si trovano esposti abiti, costumi, utensili, armi, gioielli tipici dell’Oman. Poi la “città vecchia”. Percorrendo il lungomare (la Corniche) si raggiunge l’Alam Palace, il Palazzo del Sultano, dalle tipiche architetture di fine anni ’70 – ai lati del palazzo sono poste due colonne che rappresentano i fiori di loto. Infatti il Sultano è un grande amante dei fiori, e tutt’attorno vedrete un bellissimo giardino fiorito.  SI prosegue in direzione dei Forti di epoca portoghese Jalali e Mirani), l’antico villaggio di Birkat al Mauz, (per vedere delle aziende agricole con le innumerevoli piante da dattero),  i “Falaj” (Patrimonio UNESCO), un sistema di irrigazione antichissimo (risale al 500 d.C.), grazie al quale l’Oman è un paese fertile e ricco, pur essendo desertico per l’80%. Poi Jabal Akhdar, la “montagna verde” che, nonostante arrivi ad altezze tra 1500 e 2000 metri sul livello del mare, gode di un clima che consente varie coltivazioni di prodotti agricoli e delle rose che in primavera profumano l’aria. A seguire Nizwa, capitale nel VI e VII secolo d.C., con visita del souq e del forte (con la sua enorme torre rotunda, costruito nel XVII secolo, quindi Wahiba Sands, conosciuto come il “Deserto Rosso” per il colore davvero intenso delle sue alte dune, l’oasi di Wadi Bani Khaled, con le bellissime piscine naturali e i canaloni che scorrono tra rocce bianchissime, Sur, una bellissima cittadina di pescatori per visitare il “Dhow Factory”: qui si costruiscono, ancora con metodi tradizionali le famose imbarcazioni arabe, completamente in legno. la spiaggia bianchissima di Fins Beach (detta appunto anche White Beach), dove potrete fare un bagno nelle calde acque omanite. Si prosegue per Bimah Sink Hole, un cratere di roccia calcarea spettacolare, con acqua verde smeraldo, Wadi Arbyn, una delle più belle oasi in Oman, Quriyat, un grande villaggio di pescatori tra la laguna e il mare. Per ogni sera è prevista una mediazione con i mandale e una sessione di yoga.

Le sessioni di meditazione saranno condotte da Monica Morganti, mentre quelle di yoga da Leopoldo Sentinelli.

Il soggiorno di 6 giorni/5 notti parte da 1.326 euro per persona, in camera doppia (4 notti in hotel e 1 notte in campo tendato nel deserto) con prima colazione, 3 cene, le sessioni quotidiana di meditazione e di yoga, il materiale per meditazione con i mandala.

Monica Morganti è una psicoanalista che si occupa da sempre di meditazione e di benessere, per il corpo e per la mente. Monica ha scritto numero libri tra cui: “Conosci te stesso colorando i mandala“ (la storia dei mandala dal buddismo tibetano alla psicologia di Jung), “Gestire la rabbia. Mindfulness e mandala per imparare a controllare e usare questa emozione travolgente” (con parole semplici e con l’aiuto delle storie dei suoi pazienti, spiega perché alcuni si fanno travolgere da quest’emozione, quali ferite antiche la nutrono, cosa accade nella coppia, nel rapporto con i figli e con il proprio corpo quando siamo governati dalla collera), “La rabbia delle donne. Come trasformare un fuoco distruttivo in energia vitale“ (una raccolta di lettere, favole, pagine di diario, poesie di donne per spiegare la rabbia femminile e il dolore profondo che nasconde, e per trasformare questa forza distruttrice in un’energia vitale).

 

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