ACOI CAMPANIA: FORMAZIONE E NUOVE TECNOLOGIE, LE SFIDE PER LA CHIRURGIA D’URGENZA

Si chiude la due giorni di riflessioni sul futuro della Chirurgia d’Urgenza, promossa dall’ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) Campania a Salerno. Sul tavolo, le sfide della professione: formazione e nuove tecnologie.

 

Dalle Linee Guida alla realtà dei fatti, la vita in corsia assume sfumature ben diverse da quelle scritte. A favorire una trasformazione, prima di tutto culturale, però, può essere l’avvento delle nuove tecnologie anche nel reparto di Chirurgia d’Urgenza. Negli ultimi venti anni, infatti, l’evoluzione tecnologica ha determinato importanti cambiamenti in tutte le branche chirurgiche, consentendo approcci meno invasivi a tutto vantaggio del paziente.

“Numerose sono le Linee Guida e Consensus Conference, nazionali e internazionali, che hanno sancito il timing e le procedure, operative e non, da attuare nelle principali patologie chirurgiche d’urgenza e nei traumi. – spiega Mariano Fortunato Armellino, coordinatore ACOI Campania – Per contro, però, la vita reale dei nostri reparti d’emergenza è spesso diversa da quello che vi si legge. Questo è da imputare non solo alle croniche carenze di organico, ma soprattutto a due fattori: la inadeguata,  spesso obsoleta,  dotazione tecnologica dei nostri presidi ospedalieri e la carenza di formazione sul campo. Non si può pensare – aggiunge – di implementare la chirurgia mininvasiva in urgenza se non si consente al chirurgo di formarsi in modo adeguato, ogni giorno, alla laparoscopia avanzata in regime non d’urgenza o se si utilizzano, in maniera impropria, i chirurghi a coprire turni nei vari Pronto Soccorso, sottraendoli alla sala operatoria”.

Scenario che, in Campania, tra blocco delle assunzioni e strutture non al passo con i tempi, ha assunto contorni ben più complessi. Eppure, qualcosa sta cambiando, con i primi segnali di rientro dei “cervelli in fuga”. “Anche per quanto riguarda gli Ospedali e la dotazione tecnologica – evidenzia Armellino – assistiamo alla realizzazione di strutture nuove con investimenti in tecnologie, che affiancano strutture storiche, emblema della storia della sanità campana. Dall’Ospedale del Mare al nuovo Ruggi, il territorio si sta dotando di edifici adeguati ai tempi, capaci di offrire accoglienza e risposte innovative e concrete ai cittadini”.

 

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