La dieta per la sensibilità al glutine

Modulare il glutine, non escluderlo: questa è la risposta del massimo esperto italiano

Sono un esercito di 3 milioni gli italiani che soffrono di NCGS (acronimo di Non Coeliac Gluten Sensitivity), nota come sensibilità al glutine. Non si tratta di celiachia, condizione che interessa “solo” 206.561 italiani, ufficialmente diagnosticati. In comune i due disturbi hanno però molti dei sintomi che coincidono: gonfiore addominale, mal di pancia, mal di testa, stanchezza cronica… La NCGS  non è uguale per tutti, lo spiega Mauro Minelli, Professore straordinario di Scienze dell’Alimentazione e Dietetica applicata: «ogni individuo ha una diversa soglia di tolleranza al glutine e questa non è stabile, ma è altalenante, tra alti e bassi, nel corso della vita e a età diverse».
La sensibilità al glutine appartiene al gruppo di malattie infiammatorie da alimenti e la soluzione è una dieta che, al contrario della gluten free dei celiaci, prevede una modulare integrazione di glutine nella dieta. Per questo il dottor Mauro Minelli ha a lungo lavorato al progetto scientifico Dieta Modulare. Si tratta di una dieta tailor made, ovvero cucita su misura per ciascun paziente, tenendo in considerazione la cronobiologia delle sue sensazioni di fame, l’attività lavorativa e il profilo batterico intestinale. Lo scopo della dieta modulare è il benessere a lungo termine. Perché “modulare”? Alla base vi è una modulazione dei menù giornalieri, rigorosamente impostati sulle caratteristiche del soggetto.
Esiste oggi un circuito virtuoso di medici specialisti che possono in tutta Italia lavorare per creare una Dieta Modulare: è possibile chiederne i nominativi al progetto Semìe, che distribuisce prodotti dolci e salati a integrazione del piano alimentare (https://www.semie.it/contatti/).

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