MioDottore: famiglie con bambini a casa
MioDottore – piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner – ha coinvolto i propri utenti in un’indagine per scoprire quanto e in che modo l’attuale situazione stia influenzando le abitudini familiari e la gestione dei piccoli di casa. Ecco le principali evidenze:
Difficoltà a gestire la routine dei figli
o Durante il lockdown quasi la metà dei genitori italiani (49%) confessa di incontrare problematiche nella gestione unicamente casalinga dei propri figli.
o In particolare, per oltre 1 italiano su 10 (14%), lo scoglio maggiore è intrattenere e inventare attività che possano tener occupati i piccoli.
o Per evitare ulteriori tensioni date dalla convivenza forzata, il 9% degli adulti ha ceduto su regole abituali, chiudendo un occhio sulle ore spese davanti a TV, videogiochi o smartphone. Nello specifico le mamme (72%) che – forse complice l’aumento esponenziale in questo periodo di carichi e stress tra lavoro e impegni domestici – hanno fatto eccezioni sperando di preservare la serenità familiare.
o Benché in percentuali più ridotte, ci sono anche genitori (3%) – oltre un terzo dei papà (35%) – che trovano complesso far fronte alle ansie dei propri figli, e che sono in difficoltà a supportarli con i compiti e le attività di e-learning (2%). Solo il 12% delle famiglie vanta figli molto collaborativi che si sono adattati rivelandosi anche particolarmente creativi.
Visite mediche per figli e gestanti
o Quasi un terzo degli italiani coinvolti (30%) aveva in programma visite mediche e ha dovuto attivarsi per capire come gestire la propria routine sanitaria in questo periodo.
o Quasi un quarto (23%) degli intervistati ha cancellato gli appuntamenti. In particolare, tra questi il 12% ha ritenuto più opportuno eliminarli dall’agenda dopo aver consultato il proprio medico, mentre il 9% lo ha fatto in maniera autonoma senza confrontarsi con uno specialista.
o Meno di 1 italiano su 10 (7%) ha mantenuto gli appuntamenti medici prefissati, prevalentemente su consiglio del dottore (6%); è invece solo l’1% ad averli lasciati in calendario perché non sapeva a chi rivolgersi per un consiglio.