“Innovazione, formazione e ricerca pilastri per la ripartenza. Ecco la lungimiranza di un management che ha saputo trarre da Covid19 un nuovo spin-off di sviluppo”

di Maria Grazia Elfio

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Fase 2/ Fase 3. L’Ateneo peloritano che strada ha scelto, in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19?

Stiamo puntando sulla formula mista: teledidattica o “blended” (lezioni erogate in presenza e contemporaneamente on line). In linea con le indicazioni che arriveranno dal Ministro e dalla CRUI (Conferenza dei Rettori Italiani) garantiremo agli studenti e alla comunità accademica il massimo della sicurezza e dell’efficienza nel servizio, senza dimenticare che l’auspicio, però, è quello di far ritornare gli studenti in Aula. Nulla sostituisce il rapporto umano e diretto, ma intanto gli esami si svolgono mediante la piattaforma Microsoft Teams. Allo studio anche la futura “flessibilità” per le Lauree, con l’opportunità di poter discutere di presenza la tesi. Attualmente è possibile farlo solamente in modalità telematica.

Dal 18 maggio UniMe ha dato il via alle immatricolazioni 2020-2021 forte anche di importanti finanziamenti…

200 milioni di euro che il Governo ha destinato – all’interno del “DL Rilancio” – al finanziamento delle borse di studio ed alle riduzioni delle tasse universitarie. Il primo appuntamento in aula per le matricole dovrebbe essere il test di ingresso a Medicina, previsto per il 3 settembre. Se non si troveranno abbastanza spazi per accogliere decine di migliaia di studenti in un solo giorno, la prova potrebbe essere scaglionata, alla stregua di ciò che ha già espresso il Ministro dell’Università, prof. Gaetano Manfredi. Accanto a ciò, è stata riservata, complessivamente, molta attenzione agli open day nell’ambito delle attività di orientamento agli studenti.

Laboratori di ricerca per voi un fiore all’occhiello: è ripreso l’accesso controllato già dall’11 maggio …

L’accesso controllato è partito grazie al coordinamento dei vari Direttori di Dipartimento e dei Responsabili scientifici degli stessi laboratori. In ottemperanza ai Protocolli adottati all’interno dell’Ateneo di Messina per il contrasto ed il contenimento della diffusione del coronavirus, anche le varie biblioteche accademicheriprendono l’erogazione di alcuni servizi essenziali. In particolare, in questa fase, saranno garantiti i servizi di prestito dei libri e degli articoli cartacei, per motivi urgenti di studio, esclusivamente al personale accademico strutturato (docenti, ricercatori, PhD, dottorandi, specializzandi) e ai tesisti muniti di motivata autorizzazione rilasciata dal proprio relatore e per un massimo di tre richieste per volta.

Medicina un punto fortemente prestigioso dell’Ateneo e il Policlinico di Messina, che è stato grande protagonista dell’emergenza Covid oggi sembra aver colto la necessità di riprogettare il futuro con un approccio alle pandemie in chiave globale..

Assolutamente sì. L’esperienza del Covid ci ha imposto di ripensare a un mondo nuovo e diverso di cui formazione, ricerca e medicina non possono non tener conto. La riorganizzazione del Policlinico universitario, che stiamo mettendo a punto insieme al manager Giuseppe Laganga, declinata anche alla massima attenzione delle indicazioni del Ministero della Salute, contenute nell’ultima circolare emanata, riguardante anche l’organizzazione hub e spoke degli ospedali, post emergenza Covid, conforta la grande opera di riprogettazione già annunciata e rispetto alla quale abbiamo presentato un ampio programma anche al governo regionale.

Al centro di questa riprogettazione?

L’obiettivo strutturale punta alla realizzazione in tempi brevi di un polo per malattie infettive/pneumologia, con servizi dedicati di diagnostica e trattamento con degenza ordinaria, possibilità di isolamento a pressione negativa, oltre alla disponibilità del servizio di radiodiagnostica per immagini e di un blocco operatorio dedicato. Il Governo ha stanziato in questa direzione circa 1 milione di euro. Ma il futuro non dimentica altri campi: un esempio per tutti la prossima realizzazione di una piastra per le emergenze, con un nuovo blocco operatorio destinato alla chirurgia toraco-vascolare e ad una rianimazione dedicata.

Lei è farmacologo e anche su questo fronte sono arrivati riconoscimenti …

E ne sono orgoglioso ripensando, soprattutto, agli insegnamenti del mio Maestro, il prof. Caputi. Su questo fronte i nostri farmacologi si sono distinti sia in ambito del direttivo SIF (Società Italiana di Farmacologia), che ha visto impegnati, complessivamente, su importanti protocolli di farmaco-vigilanza e nel gruppo Covid19, i professori Francesco Squadrito, Gianluca Trifirò ed Edoardo Spina. Quest’ultimo, inoltre – ordinario di Farmacologia, presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina e Coordinatore del CdS in Medicina e Chirurgia e presidente del Comitato Etico di Messina – è stato nominato di recente Editor-in-Chief della rivista scientifica CNS & Neurological Disorders – Drug Targets ( impact factor di 2.761) che ospita gli studi sperimentali e clinici sui farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale e che sono, quindi, potenziali candidati per l’utilizzo nel trattamento di malattie neurologiche e psichiatriche. Il prof. Spina proporrà, peraltro, alcuni ricercatori dell’Ateneo quali candidati per l’inserimento nell’Editorial Board della rivista. Si tratta di importanti riconoscimenti per la scuola farmacologica dell’Ateneo peloritano.

Grandi manovre anche per il Polo Scientifico tecnologico del Papardo…

Per il prossimo Anno Accademico saremo in grado di avere una struttura eccellente e già dai primi di maggio abbiamo firmato il collaudo relativo ai lavori principali e la prima variante, quale atto conclusivo per la definitiva rendicontazione del finanziamento di circa 500 mila euro che ha permesso all’Università di Messina l’importante ristrutturazione del Polo Scientifico Papardo.

Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027: tre i d ocenti dell’Università di Messina che sono entrati a far parte della Commissione di esperti per l’elaborazione del documento …

Il Programma nazionale per la ricerca è il documento che dovrà essere presentato, entro il prossimo 30 giugno, finalizzato a stabilire le linee di indirizzo a livello nazionale per garantire coerenza alle attività di ricerca, evitare sprechi e dispersione di risorse ed a fornire un piano temporale, finanziario e progettuale, a tutti gli attori pubblici, al fine di concentrare le risorse nelle aree di maggiore interesse garantendo il necessario supporto alla ricerca di base, libera e imprescindibile. In sostanza, orienta la politica di ricerca in Italia. Ci inorgoglisce che, la Direzione generale per il coordinamento e la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati del MIUR abbia inserito in tale commissione la prof.ssa Baglieri, Prorettore alla Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico, nell’area “Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell’Inclusione” per l’ambito “Creatività, design e made in Italy”; la prof.ssa Esposito, afferente al Dipartimento Chibiofaram, nell’area “Salute” per l’ambito “Tecnologie farmaceutiche”; il prof. Testa, del Dipartimento di Ingegneria, nell’area “Clima, Energia, Mobilità Sostenibile” per l’ambito “Energetica industriale”.

L’alta tecnologia è uno dei vostri obiettivi…

Sì. In tal senso l’Ateneo ha compiuto un notevole sforzo per dotare l’Università di “Campus Matlab”, un software che ci consente di avere una visione di Campus organizzata multidisciplinare e caratterizzata dall’avanzamento tecnologico-scientifico, che può accrescere le potenzialità di docenti, studenti e dottorandi, oltre che di Ingegneria e Scienze, anche di Economia, di Banking and Finance, di Medicina e dell’Area umanistica. Finora, “Matlab” era fra le dotazioni solo di alcuni laboratori. Un’iniziativa analoga è stata intrapresa, con l’utilizzo delle necessarie risorse, anche per l’acquisizione di abbonamenti a riviste scientifiche di respiro internazionale, per potenziare la qualità dell’offerta formativa e della ricerca. Tutti strumenti adatti per affrontare il mondo professionale.

Ricerca e formazione: siglato anche un accordo quadro di collaborazione scientifico-tecnologica con l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto. Di cosa si tratta?

Riguarda i settori della logistica e del trasporto, dei servizi tecnologici informatici e ambientali, della pianificazione e gestione delle infrastrutture. Contestualmente, obiettivi di ricerca, di consulenza e di applicazione dei risultati, al fine di sviluppare e definire, con intese operative, modalità e forme attuative, in particolare, la realizzazione di interventi orientati al miglioramento del sistema portuale. Dalla collaborazione scaturirà, oltretutto, una serie di attività, fra cui anche la partecipazione a programmi di ricerca applicata; la diffusione e il trasferimento di tecnologie efficienti, sicure e sostenibili; la ricerca e l’informazione ( anche attraverso lo scambio delle conoscenze derivanti dalla realizzazione di banche dati); la partecipazione a programmi e progetti di ricerca finanziati da organismi regionali, nazionali e comunitari; la promozione di dibattiti e incontri seminariali con la partecipazione di docenti universitari e rappresentanti AdSP; la Formazione in materia di ingegneria costiera e di pianificazione territoriale del sistema portuale.

Entro 30 giorni dalla stipula dell’accordo quadro verrà costituito un Comitato paritetico con 3 membri UniMe e 3 dell’AdSP…

Ciò allo scopo di rendere operativa tale collaborazione scientifico-tecnologica di durata triennale, con possibilità di rinnovo. L’accordo rientra nell’ambito della Terza Missione universitaria ed è l’ennesima testimonianza del nostro impegno concreto e quotidiano al servizio della comunità, che rafforza, attraverso le competenze del nostro Ateneo, la presenza sul territorio.

Il filo conduttore dunque del rilancio complessivo ?

Progettare nuovi modelli che esaltino le eccellenze.

Se dovesse definire in 4 parole l’Università del futuro quali sarebbero?

Attenta, umana e tecnologicamente avanzata.

Mi permetta una domanda personale: le emozioni di uomo che si è trovato a fare il Rettore in un periodo così critico quali sono state, se posso?

Intense e contrastanti. Sin dal 28 febbraio, guardando con preoccupazione alla situazione cinese, ai primi segnali di allarme, ho adottato misure restrittive circa l’accesso dei ragazzi in Ateneo, poi ho stoppato, adeguandomi alle indicazioni delle istituzioni – che rispetto – e poi richiuso a marzo per la loro tutela e quella del personale. E’ stata dura, ma oggi dobbiamo ripartire con forza in nome di una tradizione importante che anche in questo periodo abbiamo valorizzato. In tal senso, ringrazio il personale ed il corpo docente che ci ha permesso di riprogettare il futuro senza mai abbassare gli standard qualitativi davanti ad una situazione nuova, imprevedibile e umanamente difficile.

Un ricordo particolare di questo periodo…

La prima laurea a distanza. Vedere quei ragazzi al di la del monitor è stato molto emozionante. I nostri studenti e i nostri uomini e donne hanno compreso l’emergenza, ma noi non siamo un’Università telematica e l’umanizzazione sta al centro di una formazione di alta qualità. In tal senso, attendiamo di capire anche come regolarci nei confronti degli studenti fuori sede provenienti da altre Nazioni, in base alle misure che saranno previste per la mobilità, com’è doveroso per ricambiare la fiducia dei ragazzi che ci scelgono.

Nella foto il Magnifico Rettore dell’Università di Messina prof. Salvatore Cuzzocrea

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