EVARISTO FUSAR: UN “GRANDE” MAESTRO DELLA FOTOGRAFIA

Ho girato un pò per lungo e per largo la terra lomellina ma alle fine ci sono arrivato.

 

Mi trovo nella Esposizione permanente di mostre storiche di Evaristo Fusar a Ottobiano in Provincia di
Pavia. Ho pure la fortuna di trovarlo in sede perché tra un impegno e l’altro a casa ci sta proprio poco.
“Come Le è venuta in mente l’idea di fare questa impegnativa antologica?”
Era anni che ci pensavo, sono nove mostre e finalmente sono stabili. Farle circolare in Italia era
impegnativo, così le ho stabilizzate in questa sala.

 

Posso dedicarmi con più tempo alle altre come quella su Gianni Brera, sugli Sforza, sulla vita “agra” e
altre.

“Qui è esposto il massimo del reportage del secolo scorso”.
La settimana scorsa un critico importante ha detto dopo averla esaminata che aveva avuto l’impressione
di essere al Beaubourg senza essere stato a Parigi o al MOMA senza essere stato a New York.
Per i personaggi e gli avvenimenti si può considerare una fra le più importanti in circolazione.

 

“La fotografia che più le è cara?”
La foto che ha più impatto sul pubblico è quella di Orson Welles all’interno di una grotta di ghiaccio a
Innsbruck. Tutte mi ricordano momenti della mia vita, attimi di grandi avvenimenti che solo rivedendo le
immagini accendono la memoria e la fantasia.

 

“Nove mostre sono un’enormità”.
Ho dovuto togliere, togliere, togliere tante foto; nello stesso tempo ne ho scoperte alcune nuove che avevo
in archivio come quella di Rudolf Nureyev con Margot Fonteyn alla Scala di Milano o una di grande
cronaca: l’arrivo di una famiglia di terremotati del Belice alle cinque e trenta del mattino alla stazione
Centrale di Milano.

“Continua a realizzare reportages?”
Assolutamente no. Ho terminato quando gli editori hanno preferito le foto fatte con il telefonino, e hanno
offerto prezzi non remunerativi.
“Le Sue mostre sono libere? a pagamento? non ha sponsor?”

Per fortuna ci sono comuni come in Romagna ed in Friuli che capiscono l’importanza culturale delle
mostre e con un contributo continuano ad esporre le mie fotografie. Non ho nulla in contrario contro gli
sponsor, l’ideale sarebbe avere uno sponsor unico. Con spesa contenuta  avrebbe a disposizione la più
grande rassegna storica del secolo passato.

 

Come hanno scritto, dal punto di vista fotografico la mia si posiziona oltre le centomila, dal punto di
vista “REPORTAGE” nel mondo se non è prima è senz’altro sul podio.

 

 

Per ora le mostre sono stabili e possono essere visitate gratuitamente il sabato e la domenica su
prenotazione. E’ così in attesa che la situazione del Covid si sblocchi. Altre mie mostre sono in standby in
Emilia Romagna e Friuli. Per il resto speriamo che tutto finisca bene.
Per maggiori informazioni chiamate Alberto Fusar, 3392152463, oppure
alberto.fusar.imperatore@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *