Food delivery: 3 semplici regole per un consumo sicuro e consapevole

Nell’ultimo anno, per effetto della pandemia, gli ordini di piatti pronti a domicilio sono cresciuti esponenzialmente (+58%).

Ma quali sono i rischi per la nostra salute? Top Doctors® fornisce alcuni
consigli da seguire per evitare spiacevoli conseguenze

 

 

 

 

 

Già prima della pandemia il food delivery si stava radicando sempre
più nelle abitudini alimentari degli Italiani. Nell’ultimo anno, però, il fenomeno ha conosciuto una
rapidissima impennata per effetto dell’emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Vista
l'impossibilità di recarsi fisicamente in pizzeria, al ristorante o nei fast food, in moltissimi scelgono
infatti di gustare le prelibatezze del proprio locale di fiducia facendosele recapitare comodamente a
casa. Lo confermano i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano,
secondo cui il food delivery è il primo comparto per crescita tra le vendite online di alimentari, con
una crescita del +56% rispetto al 2018.
Se da un lato è importante continuare a sostenere il settore della ristorazione, uno tra i più colpiti
dalla crisi, e dall’altro è giusto concedersi uno sfizio per spezzare la routine da confinamento, non
vanno però trascurati i rischi che il consumo frequente di pasti pronti può comportare per la salute
del nostro apparato digerente. Top Doctors® (www.topdoctors.it), azienda specializzata in servizi
tecnologici per la sanità privata, ha stilato un elenco di consigli e semplici regole da adottare per
evitare spiacevoli conseguenze.
1. Ordinare piatti sani ed equilibrati
La prima ovvia regola, da seguire non solo quando si ordina cibo a casa ma anche quando si
mangia fuori, è prediligere piatti sani, equilibrati e non troppo calorici. Anche se è facile cadere in
tentazione e optare per il junk food, gli esperti consigliano di variare spesso le ordinazioni,
rivolgendosi a locali con differenti cucine, ricalcando nel lungo periodo il modello della piramide
alimentare della dieta mediterranea.
2. Chiedere chiarimenti sulla composizione degli alimenti
Quando si ricorre al food delivery, spesso si ordina un piatto senza aver compreso realmente cosa
contiene: ne consegue un rischio elevato di incappare in alimenti a cui si è intolleranti o persino
allergici. Può capitare anche nei ristoranti, dove il menù è in genere più dettagliato ed è possibile
chiedere delucidazioni al personale, ma con gli ordini a domicilio la probabilità aumenta
sensibilmente. Quindi, si raccomanda di consultare sempre l’elenco dei componenti e non esitare,
in caso di dubbi, a contattare direttamente la struttura per chiarimenti.
3. Scegliere esercizi fidati che seguono le procedure di conservazione e trasporto
Le principali criticità legate all’asporto derivano dal fatto che i cibi vengono preparati e consumati in
luoghi differenti. È quindi essenziale scegliere esercizi fidati che seguano con la massima
scrupolosità le procedure per la conservazione degli alimenti lungo l’intera catena di acquisizione,
preparazione e consegna, con un attenzione speciale per il mantenimento degli alimenti alla giusta
temperatura e a scongiurare i rischi di un’eventuale contaminazione batterica durante il trasporto.

“È molto importante prestare attenzione a quello che mangiamo, specialmente in questo periodo in
cui, per effetto delle restrizioni rese necessarie dall’emergenza sanitaria, si verifica un duplice
problema” commenta il dottor Raffaele Annicchiarico, gastroenterologo di Top Doctors. “Da
una parte, abbiamo infatti il rischio di eccedere nel consumo di alimenti ipercalorici, per spezzare
la routine che ci vede costretti a casa, e dall’altra siamo costretti a limitare il movimento e
dell’esercizio fisico. Proprio per questo, quando ordiniamo cibo a domicilio ma anche quando
siamo noi a cimentarci ai fornelli, è quanto mai importante prediligere piatti leggeri ed equilibrati”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *