L’Ospedale Santo Spirito in Sassia, il più antico d’Europa, adotta le soluzioni tecnologiche Ascom per facilitare la comunicazione tra pazienti, operatori sanitari e familiari nell’emergenza COVID

Settanta posti letto del presidio ospedaliero gestito dalla ASL Roma 1 sono attrezzati di un dispositivo che consente di ridurre le distanze tra i pazienti e le loro famiglie imposte dalla pandemia e di migliorare la sicurezza di degenti e personale

 

© Emmy Jonsson

 

 

 

 

 

Il Presidio Ospedaliero Santo Spirito in Sassia, il più antico d’Europa attivo dal 1198, è attualmente impegnato a fronteggiare l’emergenza sanitaria con un numero sempre maggiore di posti letto destinati ai pazienti affetti dal virus.

 

Nei reparti ospedalieri dedicati al COVID-19 spesso le situazioni sono drammatiche e, pur con la dedizione degli operatori sanitari nel mantenersi costantemente in relazione con ciascuno dei pazienti assistiti, talvolta le condizioni e lo stato clinico dei degenti in isolamento per le misure di contenimento del contagio ostacolano la possibilità di un’efficace comunicazione.

 

Accelerare i processi comunicativi per aiutare i pazienti ricoverati in ospedale è l’obiettivo del progetto messo in campo dalla ASL Roma 1 presso l’Ospedale Santo Spirito in Sassia per sostenere gli utenti affetti dal virus costretti al ricovero nelle strutture sanitarie.

 

Un ambiente di cura che accoglie pazienti COVID positivi, caratterizzati da un possibile rapido deterioramento delle condizioni di salute, necessita soluzioni che permettano una comunicazione in mobilità quanto più rapida ed efficace tra i degenti e lo staff per consentire una risposta efficace, basata su informazioni accurate, ad eventuali allarmi ed eventi che possono incidere negativamente e velocemente sullo stato di salute dei pazienti.

 

Partita a novembre in uno dei reparti COVID del Presidio Santo Spirito in Sassia, l’iniziativa riguarda 70 posti letto e nasce grazie alla collaborazione con ASCOM che ha proposto una soluzione pratica grazie alla quale è possibile evitare il contatto fisico e garantire allo stesso tempo il supporto medico.

 

La tecnologia di ASCOM fornisce un canale di comunicazione costante, anche in mobilità, con cui il personale sanitario può controllare le richieste dei degenti in tempo reale, garantendo rapidità d’intervento, sicurezza, efficienza nei flussi di cura e facilità d’uso.

 

I 70 degenti del reparto hanno a disposizione un pratico e funzionale dispositivo mobile, Ascom i63, interamente sanificabile, dotato di pulsante d’allarme con il quale il paziente può inviare una richiesta di assistenza al personale infermieristico in caso di necessità. L’infermiere riceve immediatamente la segnalazione sul proprio terminale i63 con l’indicazione precisa del posto letto paziente che ha inviato la segnalazione. Il tutto è gestito dalla piattaforma software Ascom Unite per la gestione di allarmi e messaggi in mobilità.

 

Una delle difficoltà maggiori per chi è costretto ad una lunga degenza in isolamento è quella di rimanere in contatto con i propri famigliari. Oltre a supportare il monitoraggio da parte dello staff medico e infermieristico, il sistema Ascom adottato dal Presidio Santo Spirito in Sassia è anche un canale di comunicazione verso l’esterno.

 

L’aspetto psicologico della malattia legata al COVID è senza dubbio uno degli elementi da tenere in considerazione, data l’impossibilità di ricevere un sostegno da parte della rete famigliare e delle amicizie che potrebbe influire positivamente sulla guarigione del paziente.

 

Le soluzioni Ascom offrono quindi un aiuto prezioso a supporto sia dei degenti che del personale impiegato ormai da mesi nella lotta alla pandemia.

 

Rapidità di implementazione e possibilità di personalizzazione sono inoltre due importanti requisiti che la tecnologia messa in campo da Ascom è in grado di garantire, poiché non richiede alcun tipo di cablaggio e può essere installata in tempi brevi e configurata in funzione delle specifiche esigenze.

 

Durante questo periodo ci siamo trovati a gestire pazienti in isolamento che oltre al covid presentavano patologie legate alla specificità della propria branca chirurgica, spesso anziani con varie comorbilità. Le possibilità di comunicazione all’interno e all’esterno dell’ospedale in casi come questi sono davvero poche. Da gennaio 2021 il reparto Chirurgia Generale e di Urgenza dell’Ospedale Santo Spirito della ASL Roma 1 ha iniziato a utilizzare questi dispositivi che collegano in maniera rapida ed efficace le persone ricoverate e tutto lo staff del reparto (medici, infermieri, oss e ausiliari). In questo modo è possibile accogliere richieste e scambiarsi informazioni specifiche e accurate, rispondendo velocemente a situazioni di urgenza che potrebbero compromettere lo stato di salute. Il cordless permette comunicazioni interne veloci tra tutto il personale e i degenti, che hanno anche la possibilità di effettuare chiamate all’esterno con i propri famigliari utilizzando il telefono in dotazione nel posto letto. Questo sistema ci ha permesso di fronteggiare situazioni di emergenza grazie allo scambio di informazioni tempestive, efficaci e funzionali” dichiara Umbertina Tomassetti, coordinatrice infermieristica UOC Chirurgia Generale e D’Urgenza Presidio Ospedaliero Santo Spirito in Sassia, ASL Roma 1.

 

 

 

 

Una comunicazione efficiente può contribuire a evitare il rischio di diagnosi inaccurate, ritardi o errori nei piani di trattamento e situazioni di insicurezza e stress per i pazienti, in particolare in una situazione di emergenza sanitaria come quella attualmente in corso,” dichiara l’Ing Francesco Deventi, Director sales di Ascom Italia. “Soluzioni in grado di promuovere una collaborazione efficiente tra il personale e la comunicazione tra gli operatori sanitari, i pazienti e le loro famiglie possono aiutare a migliorare il livello di sicurezza e l’impatto delle cure. Ascom è lieta di poter contribuire con questo tipo di tecnologie all’iniziativa dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia impegnato ad affrontare le sfide e le criticità imposte dalla pandemia salvaguardando la salute dei pazienti e proteggendo il suo staff medico e infermieristico”.

 

Il terminale i63 fa parte della gamma di soluzioni in mobilità Ascom in grado di offrire sempre una soluzione funzionale ed efficace alle problematiche legati ai workflow in mobilità grazie soprattutto ad un’ampia gamma di applicazioni ideate per contribuire alla sicurezza di operatori e pazienti e all’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse a disposizione di una struttura di cura. Il tutto garantito da un elevato grado di sanificabilità dei terminali mobili che li rende strumenti importanti per affrontare l’attuale situazione legata all’epidemia di Covid-19.

 

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