progetto #sidevesapere

Gli interlocutori della seconda puntata:

Dott. Giuseppe Bertolozzi – Coordinatore Pronto Soccorso Pediatrico, Clinica De Marchi – Policlinico di Milano

Dott. Giovanna Chidini – Responsabile Terapia Intensiva Pediatrica, Clinica De Marchi – Policlinico di Milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prosegue il ciclo di incontri del progetto #sidevesapere. Nella seconda puntata, che si terrà domani giovedì 13 maggio, alle ore 18:00 sulla pagina Facebook uffciale dell’Associazione, il Dott. Bertolozzi affronterà il tema della paura dei genitori difrequentare luoghi sanitari considerati a rischio contagio, e come questo abbia causato talvolta il ritardo diagnostico di patologie anche gravi nei bambini e negli adolescenti.

Il Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico di Milano, in tendenza con i dati locali, ha assistito ad una forte diminuzione di accessi pari al 55% rispetto al 2019. Uno dei motivi principali del calo così drastico, è dettato dalle limitazioni imposte nella lotta al Covid-19; niente scuola in presenza, incontri con altri bambini e misure precauzionali quali mascherina e il lavaggio frequente delle mani, sono diventati alleati non solo nella lotta al SARS-COV-2, ma hanno portato ad un abbassamento (70-80%) delle malattie contagiose tipiche dell’età infantile.

Tuttavia, passare più tempo da soli in casa, ha incrementato l’accesso per altri motivi, quali traumi domestici e, come già trattato nella scorsa puntata, un forte aumento delle patologie neuropsichiche in età adolescenziale.

I dati più signifcativi, come ricorda il Dottor. Bertolozzi, sono relativi ad uno specifco aumento della gravità stessa dei casi. Infatti, il timore dei genitori di contrarre il virus nelle strutture ospedaliere, ha fatto si che i bambini venissero accompagnati solo a patologia progredita, come alcuni casi di peritonite acuta. È importante, in un momento così complesso, tenere a mente che non esiste solo il Covid-19, ma anche tutte le altre patologie dell’età pediatrica, che vanno curate adeguatamente. Inoltre, spesso in maniera irrazionale, si tende a pensare che i luoghi sanitari non siano sicuri. Come ricorda il Dottor. Bertolozzi, il Pronto Scoccorso Pediatrico della Clinica De Marchi, ha sviluppato percorsi separati per pazienti positivi e negativi, e che i dati raccolti in questo anno e mezzo, hanno dimostrato che il rischio di contagio è molto ridotto, se non nullo e che inoltre, la creazione di degenze isolate, per i bambini con il proprio genitore, ne garantiscono completa sicurezza e, proprio per questo, non bisogna indugiare se necessario.

Allo stesso modo, per garantire la sicurezza dei bambini e ragazzi colpiti da patologie non correlate al Covid- 19, fn dalla prima ondata, la Terapia Intensiva Pediatrica è stata designata, tra le altre del territorio, a luogo Covid-free.

Come spiega la Dottoressa Chidini, la scelta di ritagliare uno spazio di completa sicurezza per i pazienti pediatrici più fragili, è stata confermata come scelta vincente, poiché la popolazione pediatrica è stata, ed è tutt’ora colpita solo in modo marginale dal Covid-19. Sin dalla sua apertura, resa possibile nel 1998 grazie al sostegno dell’associazione ABN, il reparto di Terapia Intensiva Pediatrica della De Marchi, si caratterizza per il suo modello “aperto”. Il reparto permette l’accesso ad uno o entrambi i genitori durante tutto l’arco della giornata – 24/7 – per poter stare vicino ai bambini e ai ragazzi ricoverati. Nonostante le diffcoltà dettate dalle restrizioni degli accessi ospedalieri, attraverso un primo screening del paziente pediatrico, se confermato negativo, anche il genitore è sottoposto a tampone per accompagnare il bambino durante il ricovero. Questo percorso ha permesso, grazie alla collaborazione di tutto il personale ospedaliero e dei genitori, di non creare situazioni di contagio, confermate dall’assenza di focolai Covid-19 all’interno del reparto.

È importante, come ricorda la Dottoressa Chidini, che se bambini e ragazzi hanno bisogno di cure, è doveroso portarli in ospedale poiché, come successo lo scorso anno, diversi giovani pazienti arrivati in ritardo per paura dei genitori di contrarre il virus presso l’ospedale, si è tradotto in un processo di guarigione più lungo e complesso, ritardandone il rientro a casa. Bisogna tenere a mente che esiste un posto anche per i più piccoli, dove è possibile prendersene cura in totale sicurezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PROGETTO

Il progetto #SIDEVESAPERE nasce dalla volontà di ABN ONLUS, l’Associazione per il Bambino Nefropatico, insieme alla clinica Pediatrica De Marchi – Policlinico di Milano, di portare alla luce le conseguenze che la pandemia sta avendo sulla fascia più giovane della popolazione. Ogni giovedì alle ore 18:00, sulla pagina Facebook uffciale dell’Associazione, sarà possibile assistere agli interventi di alcuni specialisti pediatrici del Policlinico mettere in luce problematiche conseguenti al Covid-19 spesso non affrontate, con l’obiettivo di divulgare in modo corretto, così da aiutare i genitori e le famiglie nella conoscenza e nell’individuazione di patologie che se trascurate, rischiano di avere gravi conseguenze. I video possono essere riguardati sul Canale Youtube di ABN.

ABN Onlus

L’Associazione per il Bambino Nefropatico – ABN Onlus nasce nel 1978 grazie a un ristretto gruppo di personalità del mondo economico e sanitario milanese che desideravano ovviare alla mancanza di un servizio di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Pediatrica nella Milano moderna. Negli ultimi 5 anni l’Unità Operativa Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Pediatrico della Clinica De Marchi, con il supporto dell’ABN, ha eseguito in media ogni anno 3.800 visite nefrologiche, 3.100 sedute di dialisi extracorporea, 6.000 sedute di dialisi peritoneale, 320 ricoveri in day-hospital e 250 ricoveri di degenza ordinaria. Hanno ricevuto un trapianto renale mediamente 12 bambini ogni anno e a tutt’oggi i bambini trapiantati sono 304.

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