CERVINO CINEMOUNTAIN IL PROGRAMMA DELLA XXIV EDIZIONE

Cinema e montagna sono i protagonisti assoluti del Cervino CineMountain 2021, un’edizione mai così ricca di film, appuntamenti e ospiti. Catherine Destivelle, Antoine Le Menestrel, Hervé Barmasse, Angelika Rainer e Nives Meroi,
Alessia Zecchini, Paolo Cognetti, il funambolo Nathan Paulin, Luca Mercalli, Marcello Fois, Nicolò Bongiorno e tanti altri saliranno sul palco del festivalIn programma matinées letterarie e performance, le grandi serate sportive e cinematografiche e i nuovi appuntamenti delle 18:00 tra arte e teatro. E poi il concorso cinematografico che assegnerà gli Oscar del cinema di montagna.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Cervino CineMountain svela le sue carte: quella che prenderà
il via a Breuil-Cervinia e Valtournenche dal 31 luglio al 7 agosto è una XXIV edizione da
record e non solo per il numero di pellicole in concorso – 51 film selezionati provenienti da 24
Paesi diversi – e le anteprime – 25 tra italiane e mondiali – ma per il fitto calendario di
appuntamenti e gli ospiti che animeranno le matinées e le serate durante gli 8 giorni di
programmazione. Catherine Destivelle e Antoine Le Menestrel, Hervé Barmasse e Nives
Meroi, Angelika Rainer, il funambolo conquistatore di record del mondo Nathan Paulin, la
pluriprimatista di immersioni Alessia Zecchini, il meteorologo Luca Mercalli, lo scrittore Marcello
Fois: sono solo alcuni dei nomi che arricchiranno il già “affollato” parterre di registi, sceneggiatori e
produttori, da Paolo Cognetti a Nicolò Bongiorno, che hanno scelto il Festival per presentare le
loro opere cinematografiche.
Al centro i grandi temi dell’attualità, dalle Olimpiadi al cambiamento climatico, alla montagna come
evasione dallo stato di isolamento, reinterpretati attraverso l’arte, il cinema, la musica, il teatro e le
parole dei protagonisti. Tra le novità di quest’anno At 6 o’clock!, una serie di eventi speciali
pomeridiani, tra incontri, spettacoli teatrali e proiezioni dedicate al pubblico più giovane.

GLI EVENTI DA NON PERDERE
31 luglio h. 18:00
INAUGURAZIONE DELLA XXIV EDIZIONE DEL CERVINO CINEMOUNTAIN FESTIVAL
Il sipario si alzerà nella storica piazzetta delle Guide di Valtournenche: le note avvolgenti del
violino di Michele Mammoliti, saranno protagoniste e accompagneranno la danza verticale della
bandiera bianca di Antoine Le Menestrel, il poeta dell’arrampicata. Un’unica performance per
due artisti che si incontrano in un inno all’esplorazione e alle relazioni che vola altro sopra i
confini e le limitazioni del momento attuale. A seguire Nives Meroi e Roberto Bombarda,
Communication Manager di Montura, sostenitrice del festival, presenteranno il progetto
“Sarabanda ai margini del cielo”, un film interamente girato nei paesaggi della Valtournenche

sulle note del musicista Mario Brunello, inseguendo la magia di Bach al cospetto del profilo
imponente del Cervino (in collaborazione con Montura, Forte di Bard e Antiruggine).
Domenica 1 agosto
MATINÉE
h. 11:00, Piazzetta delle Guide – Valtournenche
Domenica prenderanno il via le Matinées letterarie. Il meteorologo Luca Mercalli presenterà la
sua novità editoriale dal titolo “Salire in montagna” (Einaudi): è il racconto della sua recente fuga
dalla Pianura Padana alle montagne, capaci di rappresentare un’alternativa, un rifugio e un luogo
di resistenza.
EVENTO – “Pour aller au-delà”
h: 21.00, Centro Congressi, Valtournenche
Nell’anno in cui l’arrampicata debutta alle Olimpiadi, il festival dedica una importante serata al
dibattito perdurante tra sui valori etici che la caratterizzano in un confronto fra generazioni,
esperienze e punti di vista diversi: due icone degli anni ’80, Catherine Destivelle e Antoine Le
Menestrel, firmatari nel 1985 del famoso del “Manifesto dei 19” contro l’affermarsi della
competizione e di una visione “sportiva” dell’arrampicata e i campioni del paraclimbing gli italiani
Simone Salvagnin (campione del mondo 2011 fra gli atleti non vedenti) e Urko Carmona
Barandiaran (che ha scalato per primo 8a senza una gamba e vincitore di trofei internazionali):
due atleti che, attraverso la dimensione agonistica, hanno trovato in questa disciplina una strada
per affermarsi e andare al di là dei propri limiti. Un momento di riflessione sul significato di questa
disciplina, tra sport e filosofia, competizione e sfide personali.
Lunedì 2 agosto h. 11:00
MATINÉE
h. 11:00, Piazzetta delle Guide – Valtournenche
“Quintino sella: lo statista con gli scarponi”, raccolta di testi rari del celebre fondatore del CAI, e “La
Bataille du Cervin”, un’opera imprescindibile della letteratura di montagna, sono due dei libri curati
da Pietro Crivellaro, giornalista e storico dell’alpinismo. Insieme a Catherine Destivelle,
scalatrice ed alpinista, che ha co-fondato e dirige “Les Éditions du Mont-Blanc”, editrice della
versione francese de “La Battaglia del Cervino”, e a Roberto De Martin, ex presidente del CAI e
dell’europeo Club Arc Alpin, affronteranno il tema della diffusione della cultura di montagna e delle
sue storie, al di là delle frontiere nazionali e linguistiche.
Martedì 3 agosto
h.18:00, Centro Congressi – Valtournenche
AT 6 ‘O CLOCK
A metà tra danza e teatro, tra romanzo d’amore e incontro poetico, lo spettacolo BONATTI JE
T’AIME di Elena Pisu è uno dei nuovi appuntamenti At 6 ‘o clock. Una danzatrice incontra Bonatti,
se ne innamora leggendo di imprese ed emozioni fermate dalle pagine dei suoi libri, e tenta di
riviverlo attraverso i movimenti del corpo, creando immagini in movimento.

Mercoledì 4 agosto
MATINÉE
h. 11:00, Piazzetta delle Guide – Valtournenche

Nel romanzo di Marcello Fois “Nel tempo di mezzo” le vicende umane si alternano come le
stagioni, sullo sfondo di una natura magistralmente raccontata, che accompagna il percorso dei
protagonisti nel bene e nel male, tra calamità e mutamenti. Lo scrittore sarà al festival per
raccontare il suo tempo di mezzo, intervistato dal direttore di Borgate dal Vivo Alberto Milesi.
GIOVEDÌ 5 AGOSTO
EVENTO – (S)Calata negli abissi
h: 21.00, Centro Congressi, Valtournenche
Cosa hanno in comune le vette delle montagne più alte e gli abissi più profondi del mare? Alessia
Zecchini, pluriprimatista mondiale di immersione in apnea, campionessa europea e mondiale,
considerata l’apneista più forte del mondo, e Hervé Barmasse, alpinista e climber valdostano che
per primo ha salito tutte e sei le creste del Cervino, si confrontano e ci raccontano analogie e
differenze nel superare i propri limiti tra cielo e mare. Alessia si immerge nelle profondità alla
ricerca di un modo personale e autentico di mettersi alla prova e ascoltare il proprio corpo, lo
stesso obiettivo che spinge Barmasse a sfidare le montagne. Un obiettivo che riunisce vette e
abissi sotto un’unica e indomita voglia di avventura.
Venerdì 6 agosto
MATINÉE
h. 11:00, Piazzetta delle Guide – Valtournenche
La montagna con i suoi boschi e i pendii che nascondono alla vista, il buio profondo della notte, i
suoni che cambiano. Quale teatro migliore per “Brividi”, la collana di gialli edita da Mulatero
che raccoglie alcuni dei più grandi capolavori della letteratura noir ambientata sulle vette del
mondo. Leonardo Bizzaro, giornalista di Repubblica, dialoga con Fabrizio Torchio, autore
dell’ultimo dei libri della collana, dal titolo “Sherlock Holmes e il tesoro delle Dolomiti”, e con
Claudio Primavesi, direttore della rivista specializzata Skialper, pubblicata da Mulatero Editore.
Sabato 7 agosto
MATINÉE – “Ballata per il tempo sospeso”
h. 11:00, Via Jean-Antoine Carrel – Breuil-Cervinia
Nel 2019 ha camminato a piedi nudi su una slackline sospesa a 150 metri d’altezza sui tetti di
Parigi, tra un grattacielo e l’altro, tenendo con gli occhi al cielo i presenti e con il fiato sospeso gli
spettatori che, per 35 minuti, lo hanno seguito in diretta su France 2. Nel 2020 ha coperto in
sicurezza i 648 metri che separano le due sponde del ghiacciaio d’Argentière (versante francese
del Monte Bianco) su una highline di 2,5 cm per sensibilizzare sui danni del riscaldamento globale.
E ancora i 650 metri tra la Torre Eiffel e il Trocadèro, i 1600 tra il Paroi Dérobée e la Créte de Mont
Mal, sopra il canyon La clue d’Aiglun, che lo ha portato alla conquista del record mondiale di
highline battutto pochi giorni fa. Sono solo alcune delle imprese di Nathan Paulin, il
ventisettenne funambolo francese autore di decine di memorabili primati del mondo. Al
Cervino CineMountain regalerà un’inedita camminata sospesa sulla via centrale di Breuil-Cervinia,
per poi raccontare, una volta sceso a terra, la sua filosofia del tempo sospeso, da un’estremità
all’altra della fune.
SERATA DI CONSEGNA DEGLI OSCAR DELLA MONTAGNA
h. 21:00, Piazzetta delle Guide – Valtournenche
Nella suggestiva piazzetta che racconta le storie degli eroi di Valtournenche, si chiude la XXIV
edizione che svela i vincitori degli Oscar del cinema di montagna 2021.

La serata si chiuderà con una rievocazione della montagna del passato, quella più intima, vissuta
e impressa sulla celluloide dei filmini amatoriali, realizzati con pellicole italiane, prodotte
dall’azienda ligure Ferrania che per l’occasione apre i suoi archivi: un patrimonio immenso che
racconta la storia del cinema italiano (da Pasolini, a Rossellini, da Fellini, a Lattuada) e,
soprattutto, del nostro paese nella sua vita quotidiana, immortalata nelle immagini in movimento di
migliaia e migliaia di cineasti amatoriali. La partenza in comitiva, i panorami dai finestrini, lo
spuntino, le cadute sulla neve, le cordate di amici sorridenti, miscelati al gusto. Ad accompagnare
questo viaggio audiovisivo e un po’ malinconico, tra le cose che non sono più, ci saranno le parole
di Gabriele Mina, antropologo e curatore del Ferrania Film Museum, e Alessandro Bechis, e le
musiche di Donato Stolfi (percussioni) e Manuel Pramotton (sax soprano e contralto, flauto
traverso).

I FILM IN CONCORSO
Sono 51 i film in concorso nella XXIV edizione del Cervino CineMountain, il festival del
cinema di montagna più alto d’Europa, in programma a Breuil-Cervinia e Valtournenche dal 31
luglio al 7 agosto, che ogni anno porta ai piedi del Cervino il meglio della cinematografia di
settore. Ed è già tutto pronto per quello che sarà un nuovo viaggio ai confini del mondo, tra i
popoli, le tradizioni e le culture, ma anche introspettivo, attraverso le singole storie dei protagonisti
alla ricerca di loro stessi o delle loro radici, ognuno con il proprio tempo, a volte sospeso nel
proprio spazio, fisico e interiore. E poi le grandi imprese alpinistiche, le avventure e le spedizioni
nei luoghi più estremi e i grandi temi della più stretta attualità, con al centro la montagna come
paradigma di personali sfide quotidiane.
Ed è un’edizione da numeri record, quella che prenderà il via il 31 e che vedrà sullo schermo del
Cinema di Valtournenche ben 25 anteprime – 23 italiane e 2 mondiali – per oltre 30 ore di
proiezione e una grande presenza femminile con 23 film diretti o codiretti da donne. Da Paolo
Cognetti a Nicolò Bongiorno, da Antoine Le Menestrel a Eliza Kubarska, Angelika Rasin, sono tanti
i registi, gli sceneggiatori e i produttori italiani e stranieri, che hanno scelto di essere presenti al
festival valdostano per presentare le proprie opere, trasformando il Cervino CineMountain in
agorà del cinema, nella quale addetti ai lavori e pubblico si incontrano, si confrontano, si
scambiano esperienza e attivano collaborazioni. Un luogo dove il cinema e la montagna si fondono
e le idee fermentano.
Come ogni anno saranno tre le categorie in concorso: i Grand Prix des Festivals – Conseil de la
Vallée, l’“Oscar del cinema di montagna”, che il Cervino CineMountain assegna alle opere vincitrici
dei principali Festival di settore; il Concorso Internazionale, che riunisce le pellicole iscritte
selezionate dalle oltre 500 arrivate quest’anno da 69 Paesi diversi; CineMountain Kids, una
selezione dei migliori film di animazione che raccontano le storie di montagna “incantate”.

I GRAND PRIX DES FESTIVAL
Da 24 anni il Festival assegna quelli che sono ormai considerati gli Oscar del Cinema di
Montagna.

In questa edizione sono otto i film che concorreranno al Premio, pellicole differenti e che nella loro
varietà di soggetti e ambientazioni, rappresentano il meglio della produzione del cinema di
montagna, selezionati fra i vincitori dei Grand Prix nei festival membri dell'International Alliance for
Mountain Film, l'associazione che raggruppa le principali manifestazioni internazionali. Il grande
protagonista è il viaggio, o – meglio – i viaggi, declinati nella pluralità delle esperienze umane e
delle traiettorie esistenziali di atleti, alpinisti, sherpas, avventurieri e “semplici” montanari,
Paradigmatica, in questo senso, è l'epica traversata dei mari australi, fino alla Baia delle Balene,
raccontata da Maciek Jabłoński in SELMA, con un occhio attento alle sfumature psicologiche dei
suoi personaggi e alle loro relazioni, nel claustrofobico contesto di 4 mesi di navigazione estrema.
Anche i film di due grandi maestri del cinema di montagna, Michael Dillon e Pavol Barabas, si
concentrano ancora una volta sul tema della spedizione, che si fa, al contempo, viaggio interiore e
impresa ai limiti delle possibilità umane: il primo raccontando, con il suo OCEAN TO SKY, la sfida
di Edmund Hillary sul fiume Gange, per superare la perdita della moglie e della figlia in un incidente
aereo; il secondo dedicando ad una delle pagine più straordinarie dell'alpinismo moderno il suo
EVEREST – THE HARD WAY, vincitore di tre Grand Prix nei festival internazionali.
La tradizionale struttura narrativa del film di spedizione viene invece stravolta nel documentario di
Eliza Kubarska, THE WALL OF SHADOW, in cui il punto di vista del racconto si sposta verso una
famiglia di sherpa, capovolgendo ogni romantica idealizzazione dei “conquistatori delle vette”.
Altri film delineano percorsi più spiccatamente esistenziali: dalla storia di fuga e riscatto sociale
attraverso lo sport, filmata con sensibilità e passione da Adam Brown in EN LA TORMENTA
(Anteprima italiana), alle odissee nel tempo e nella memoria di ANCHE STANOTTE LE MUCCHE
DANZERANNO SUL TETTO (fresco trionfatore del Festival di Trento) e del film iraniano THE
SILHOUETTES (Anteprima italiana), sospese drammaticamente fra il peso del passato e la
speranza nel futuro.
Temi che ritornano anche, concludendo, nel premiatissimo A TUNNEL di Nino Orjonikidze e Vano
Arsenishvil, dove una delle icone del viaggio nella cultura moderna – la ferrovia – diventa il simbolo
di un cambiamento epocale, di una cesura netta nelle tradizioni e nella cultura.

IL CONCORSO INTERNAZIONALE
Sono 25 le pellicole selezionate nel Concorso Internazionale, provenienti da 11 Paesi diversi e
scelte tra le oltre 500 opere, tra corto e lungometraggi iscritti sulla piattaforma dedicata, con ben 19
anteprime due delle quali mondiali. I film si contenderanno i sei Premi in palio nelle varie categorie:
“Montagne du Monde” (per il miglior film straniero), “Montagne d'Italia” (per il miglior film italiano),
“Montagne Tout Court” (per il miglior cortometraggio), “Premio C.A.I.” (per il miglior film di
alpinismo, arrampicata, esplorazione), “Premio SONY” (per la migliore fotografia) e “Premio del
Pubblico”.
Nell’edizione di quest’anno irrompe con tutta la sua dolorosa forza, il tema della stretta attualità
legata alla pandemia. La montagna diventa fuga dall’isolamento, sollievo dall’orrore, “luogo” fisico
e immateriale di fuga o di ritorno a se stessi: è questo uno dei principali filoni che riunisce molte
delle pellicole in Concorso nell’edizione 2021. Le opere interpretano e raccontano la vita ai tempi

del Covid, con i suoi eroi, come il paramedico di LOCK DOWN ROCK UP (Anteprima italiana)
Jerome Mowat, che si libera dell’orrore quotidiano solo concentrandosi su un pezzo di roccia, o il
protagonista di ISOLATION, dell’italiano Dario Tubaldo, che si isola volontariamente in montagna
per ritornare alla libertà. E se la pandemia ha contributo a far emergere il bisogno di ritrovarsi, la
produzione cinematografica dell’ultimo anno ne rappresenta la messa in scena. Sono diverse,
infatti, le pellicole che affrontano il tema della ricerca interiore, che spesso si esplica in un
bisogno di vedersi fuori da sé esaltato dall’esperienza in natura: storie di donne “ribelli” che trovano
nel bosco o nel vuoto verticale la loro libertà, raccontate in HARRIA HERRIA e MAITE, o di scelte
estreme messe in crisi dalla voglia di costruire rapporti e relazioni, come quelle del protagonista di
AS FAR AS POSSIBLE (Anteprima italiana).
Sono due i road movie selezionati in questa edizione, due pellicole diverse ma entrambe ricche di
inquadrature mozzafiato. Sulle orme di Hemingway, Raymond Carver, H.D. Thoreau, Jack
London, Herman Melville e Chris McCandless, in SOGNI DI GRANDE NORD lo scrittore Paolo
Cognetti affronta un percorso originale e dal potente impatto visivo in un viaggio letterario ed
emozionante dalle Alpi all'Alaska. Con un approccio diverso, enfatico, quasi poetico, PIZ
REGOLITH (Anteprima italiana), dello svizzero Yannick Mosiman, propone una nuova estetica
alpina raccontando un’avventura in remote regioni montuose.
Immancabili le imprese alpinistiche, quelle storiche rievocate o raccontate con nuovi occhi, come
CERVINO, LA CRESTA DEL LEONE, di Hervé Barmasse, o rivissute come LE GRAND
PARADIS. E nell’anno in cui l’arrampicata fa il suo esordio alle Olimpiadi, il Festival propone tre
pellicole ne narrano la voglia indomita di libertà rimasta intatta attraverso le generazioni, da quella
di Antoine Le Menestrel, protagonista di L'ESCALADE LIBÉRÉE, a quella di due grandi
campionesse italiane, Angelika Rainer in MY UPSIDE DOWN WORLD, impegnata in una
riflessione sulla sua carriera, alla ricerca di nuovi stimoli e nuove vie da percorrere, e NEVER GIVE
UP LAURA ROGORA, che racconta la vita oltre i primati e le vittorie della giovanissima
arrampicatrice. Ma la montagna non è solo successi e record, spesso restituisce dolori
incolmabili trasformandosi in lutto: è il delicato tema affrontato a viso aperto da protagonisti
come Alex Honnold, Tommy Caldwell, Lynn Hill e molti altri nella pellicola A THOUSAND WAYS
TO KISS THE GROUND (Anteprima italiana).
Il Cervino CineMountain è soprattutto luogo di incontro, dove lo sguardo si apre sul nuovo e sul
diverso, come i popoli delle Terre Alte, quelli che fanno delle piccole sfide la quotidianità: le
pellicole di quest’anno portano lo spettatore ai quattro angoli del mondo, dall’Azerbaigian di
APPELÉ, alla Colombia, dentro la tribù dei Quillasinga di ENTRE FUEGO Y AGUA (Anteprima
italiana), dalle difficili storie dei suicidi tra i guerrieri a cavallo della Mongolia in THE WHEEL
(Anteprima italiana), alle montagne del Caucaso di IRAKLI'S LANTERN’ (Anteprima Italiana), dove
il protagonista, Irakli, vive da solo come ultimo abitante del villaggio più alto d'Europa, dalla regione
himalayana del Ladakh, raccontata da Nicolò Bongiorno in SONGS OF THE WATER SPIRITS.
La mente al di là di ogni confine scatena l’immaginario che appaga il desiderio, come quello di
divertirsi la radice di ogni meraviglia, come nel magico e burlesco VERS CE LIEU ENFOUI
(Anteprima Italiana), nel fantastico MY LAST DAY OF SUMMER (Anteprima Italiana), al confine tra
fumetto e realtà, o in MAXIMUM MODERNE, in cui anche la vicina fine del mondo può rendere
euforici.

E non potevano mancare film che affrontano i temi delicati degli effetti del cambiamento
climatico sul paesaggio montano, raccontati in UNTITLED ABISKO (Anteprima italiana) e
ICEMELTLAND PARK, o della difficile convivenza con il lupo, tornato a ripopolare le campagne
della Repubblica Ceca e protagonista di WOLVES AT THE BORDER (Anteprima italiana) e i film
che sperimentano nuove declinazioni cinematografiche come PROVACI ANCORA, MICH, in
anteprima mondiale al festival, un’opera che trascende ogni schema, dimenticandosi finanche
dello spettatore che diventa egli stesso l’occhio della videocamera.
Torna quest’anno anche CINEMOUNTAIN KIDS, dedicato al cinema di animazione e riservato ai
più piccini, giuria esclusiva che decreterà il vincitore tra le 18 pellicole in concorso, 5 anteprime
tra le quali l’assoluta del film coreano ALIEN FARMER.

LA GIURIA
Irene Dionisio
Ha diretto per tre anni lo storico festival LGBTQI – Lovers organizzato dal Museo Nazionale del
Cinema di Torino. I suoi film hanno ottenuto numerosi riconoscimenti italiani e internazionali, in
particolare con “Le ultime cose”, presentato alla Settimana Internazionale della Critica di
Venezia, nominato per i David di Donatello e vincitore di un Nastro d'Argento Speciale per la
sceneggiatura nel 2017il suo ultimo progetto. Nel 2020 è stata premiata con il Premio Giuseppe
Bertolucci, alla miglior giovane regista europea under 35.
Paolo Corsini
Giornalista, dallo scorso agosto 2020 alla vicedirezione di Rai Due. Laureato in Storia Medioevale,
opinionista, docente universitario, Corsini è un grande amante della montagna ed esperto di
economia. Nel 2004 ha realizzato e condotto su Radio1 "K2 cinquant'anni dopo", seguendo
come inviato la spedizione italiana sul K2 in occasione del cinquantenario della conquista della
vetta. Lavora in Rai dal 1996 ed è stato vicedirettore del Giornale Radio (Gr1, Gr2 e Gr3) e di
Radio1.
Benti Banach
Giornalista, membro del comitato di selezione del Dutch Mountain Film Festival, il più
importante festival del cinema di montagna olandese. Particolarmente affascinato dall’Himalaya,
con il paesaggio unico, le persone, la cultura e la religione, lì ha lavorato come guida turistica,
giornalista e insegnante volontario. Da sempre cerca le storie e le persone dietro i nudi fatti,
portando spesso a una fonte inaspettata e con lo stesso atteggiamento cerca di guardare ai film e
ai film di montagna.

L’IMMAGINE DELL’EDIZIONE 2021
Una foglia, infinite storie e un’altalena di tempi, come quelli della montagna e come quelli del
cinema..
È questa l’immagine che rappresenta la XXIV edizione del Cervino CineMountain, Il suo
cadere è una serie interminabile di narrazioni, brevi, se si lascia cadere al suolo, lunghe, se portata

dal vento in infiniti turbinii. Storie di montagna, come quelle dei personaggi che viaggiano
all’interno di questa foglia, di un luogo nel quale il tempo si dilata o si accorcia, si percepisce e si
racconta. Questo muoversi della foglia, veloce o lento, è fermato in un’immagine, una sospensione
del tempo che è espressione del momento storico e unico che stiamo vivendo. A realizzare la
nuova grafica è il diciannovennevaldostano Filippo Maria Pontiggia, che si aggiudica il bando
convincendo la giuria “per l'originalità dell'idea e la qualità tecnica complessiva del lavoro che, da
un lato, riesce a sintetizzare al meglio le tematiche del festival in una sola immagine e, dall'altro, sa
declinarsi e moltiplicarsi in una miriade di spunti grafici diversi all'interno dell'impaginato del
catalogo e dei diversi materiali promozionali.”

I NUMERI DELLA XXIV EDIZIONE
504 film iscritti da 69 Paesi
51 film selezionati in concorso da 24 Paesi
8 Grand Prix
25 Concorso Internazionale
18 Kids
25 anteprime – 23 italiane e 2 mondiali
11 Film italiani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *