COME CAMBIA LA PELLE IN MENOPAUSA E PERCHE’

La menopausa è una fase delicata nella vita di una donna. La menopausa ha anche un impatto sulla pelle. A colloquio con gli esperti.

La menopausa può rappresentare un cambiamento per il corpo e per la pelle, che perde tono, elasticità e pienezza. Quando il corpo si rilassa anche la sua custodia lo fa: la tua pelle è meno elastica perché gli estrogeni, prodotti in misura molto minore dal corpo, sono scarsi o non presenti affatto nel derma. Dai 30 anni in poi la produzione di estrogeni comincia a diminuire, fino a cessare del tutto in corrispondenza della menopausa. Le conseguenze a livello cutaneo sono, in generale, che la pelle si assottiglia, si secca, si raggrinzisce, diventa pigmentata in modo non uniforme (e col progredire dell’età si formano anche le macchie), e il processo di guarigione delle ferite è rallentato.

La produzione di estrogeni, gli ormoni femminili per eccellenza,  nella donna raggiunge il picco verso i 30 anni. Gli effetti degli estrogeni sulla pelle sono molteplici:

–                     migliorano l’idratazione (favorendo la sintesi di acido ialuronico e mucopolisaccaridi e la produzione di sebo), e stimolano la produzione di cheratinociti e fibroblasti, le componenti cellulari fondamentali della pelle, e di conseguenza di fibre elastiche e collagene, con aumento del turgore della pelle e dello spessore del derma

–                     conferiscono maggiore vitalità cellulare e migliorano il trofismo della matrice extracellulare, componente strutturale fondamentale della pelle.

–                     Favoriscono la vascolarizzazione cutanea

–                     contrastano le specie radicaliche dell’ossigeno e lo stress ossidativo grazie alle proprietà antiossidanti

–                     stimolano la crescita dei capelli

In particolare, il rilassamento cutaneo e la pelle sottile sono dovuti alla riduzione del collagene sottostante e delle fibre di elastina a livello del derma, che forniscono alla pelle giovane (associata ai normali livelli di estrogeni premenopausali) tono ed elasticità, con formazione di rughe intorno agli occhi e alla bocca e lungo la fronte. L’atrofia cutanea è particolarmente visibile nelle aree foto-esposte (per il sommarsi dei danni da raggi UV a livello cutaneo) e soggette a maggiore forza di gravità, come il viso, il collo, gli avambracci, le mani. E’ possibile fare un “autotest” per verificare se c’è perdita di tono cutaneo, afferrando delicatamente una plica cutanea sul dorso della mano e valutando il tempo in cui la pelle torna alla posizione di partenza: in post-menopausa questo tempo può essere anche 3 volte superiore al periodo precedente.

La cute in post-menopausa è inoltre più fragile e più soggetta a possibili aggressioni esterne, per la riduzione del film idrolipidico che la ricopre e per la minore compattezza della barriera cutanea, fattori che rendono la pelle più sensibile e più reattiva, sia a fattori ambientali, come weathering pollution, sia a trattamenti cosmetici.

Anche i capelli possono subire gli effetti negativi della carenza di estrogeni, assottigliandosi progressivamente sulla parte superiore del cuoio capelluto e perdendo lucentezza e volume.

Tutto questo può essere inoltre condizionato, in senso migliorativo o peggiorativo, dalla genetica e dalle abitudini di vita.

I Rimedi:

una detersione delicata, che rispetti il pH cutaneo, debolmente acido, e il suo microbiota, che contribuiscono all’integrità della barriera cutanea;

un siero giorno a base di vitamina E, ad effetto lenitivo su una pelle diventata sensibile, e una crema giorno con acido jaluronico, per restituire idratazione, e con filtro di protezione solare molto alto, da utilizzare sempre, anche nei mesi invernali, per proteggere la pelle, diventata più delicata, dalle aggressioni degli UV;

un crema notte molto ricca ad effetto rigenerante, con polipeptidi biomimetici che possano stimolare la sintesi delle componenti cellulari fondamentali della cute, come collagene e fibre elastiche, per ridare tono e luminosità alla pelle.

Per i capelli, è possibile utilizzare integratori di amminoacidi e gel topici a base di fattori di crescita sintetici, che stimolino la fase di crescita del capello, che può così riacquistare spessore e lucentezza.

Con la consulenza della dottoressa Anna Trink, dermatologa, specialista in tricologia e consulente scientifico HMAP Lab di Giuliani  a Milano.

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