Venerdì 11 marzo all’Accademia di Medicina di Torino: riunione scientifica su “Psoriasi e artrite psoriasica. Dalla patogenesi alla terapia”

di Piergiacomo Oderda

Venerdì 11 marzo alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino tiene una
riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Psoriasi
e artrite psoriasica. Dalla patogenesi alla terapia”. L’incontro è introdotto da
Pietro Quaglino, Professore Associato di Dermatologia, Università di Torino e

e da
Enrico Fusaro, Primario di Reumatologia, Città della Salute di Torino.

I relatori
sono Paolo Dapavo, Dirigente medico SC Dermatologia, Città della Salute di
Torino e responsabile Rete Piemontese Psoriasi e Luisa Brussino, Direttore
SSDDU Immunologia, Allergologia, Ospedale Mauriziano, Torino.
Paola Caramella intervista Pietro Quaglino per il programma “Podcast” di
Sestarete (canale 16). «Cerchiamo di identificare la malattia», suggerisce la
giornalista. Da un punto di vista dermatologico, la Psoriasi è una malattia che
si manifesta con chiazze, macchie rosse con desquamazione, più o meno
pruriginose. Si vanno a localizzare in specifiche aree che si connotano con il
nome di “santuari della psoriasi”: gomiti, ginocchia, regione ombelicale, cuoio
capelluto. Oltre alla pelle può interessare le unghie, la regione palmoplantare.
In una percentuale variabile, ci può essere un interessamento articolare. La
gestione di questa patologia non può prescindere da un approccio
multidisciplinare. Oltre ai reumatologi, si devono coinvolgere altri specialisti. La
Psoriasi è associata ad altre patologie immunitarie, ad un grado variabile di
rischio maggiore di patologie cardiovascolari. Il paziente «va seguito a 360
gradi con un’équipe di medici che si prendono cura della malattia cutanea».
«Perché si manifesta la malattia?». L’origine della patologia è multifattoriale.
Quaglino parla di “background” genetico, nel sessanta, settanta per cento dei
casi c’è un familiare affetto da Psoriasi. Accenna a “triggers”, eventi
scatenanti: infezione batterica, farmaci, «lo stress può avere il suo ruolo». La
malattia si manifesta attraverso reazioni immunitarie esagerate contro i
costituenti dell’organismo, è inserita nell’ambito delle patologie
immunomediate. In questo “background” genetico che predispone, i “triggers”
scatenano una risposta immunitaria anomala caratterizzata da cellule,
mediatori che danno manifestazioni a livello cutaneo e non solo.
«Come avviene la diagnosi?» La diagnosi cutanea è clinica, si vede la lesione,
le sedi. In casi particolari di diffuso coinvolgimento di tutto il corpo con lesioni
non chiare è necessario associare all’esame clinico la conferma bioptica.
Attraverso una piccola incisione della pelle si prelevano sotto anestesia locale
tre o quattro millimetri; si procede ad una valutazione collegiale col patologo
per una conferma diagnostica. Il sospetto articolare deve essere confermato da
esami corretti in ambito reumatologico con cui si collabora.
«Quali sono i sintomi dell’artrite psoriasica?» E’ frequente in pazienti con
Psoriasi più estesa, in associazione all’interessamento delle unghie. Si
riscontrano dolori articolari di relativamente recente comparsa con tumefazioni
articolari a dita di mani e piedi, dolori alla colonna di relativa recente comparsa
o non completamente chiari. Per definire le cause è necessario procedere
all’”imaging”.

«Quali sono i farmaci a disposizione?» La gestione della Psoriasi dipende da
estensione e gravità delle manifestazioni. E’ anche importante considerare
l’impatto sulla qualità della vita. L’interessamento nelle mani o sul viso di un
paziente giovane costituisce una sede critica. La malattia colpisce a qualsiasi
età ma un picco di insorgenza è fra la seconda e la terza decade. Se la
manifestazione è limitata si utilizzano terapie topiche che continuano ad essere
lo standard per forme lievi e moderate. Più si estendono le manifestazioni più è
necessario associare una terapia sistemica che si avvale di farmaci sistemici
tradizionali (retinoidi ciclosporina metotrexate). Nuovi farmaci biologici
riconoscono specifiche molecole, alterazioni immunitarie. Sono determinati e
costruiti attraverso sofisticate tecniche di biologia medica, ingegneria, in
laboratorio.
«Come avviene la somministrazione?» Vengono somministrati per via
sottocutanea a intervalli ampi, passano più settimane tra un’iniezione e l’altra.
Il paziente viene valutato nei centri, si eseguono esami per le
controindicazioni, li si segue periodicamente per valutare la risposta. I farmaci,
pur costosi, sono coperti dal Servizio Sanitario Nazionale. I medici prescrittori,
dermatologi o reumatologi, si attengono alle Linee Guida riconosciute dal
Ministero e dall’Aifa quanto ad adeguatezza e correttezza diagnostico
terapeutica (pazienti resistenti o refrattari a precedenti interventi sistemici o
qualora insorgessero controindicazioni).
Nella seduta scientifica dell’11 marzo i relatori interverranno sui nuovi farmaci
con differente meccanismo d’azione, oggetto di studi clinici. «Confidiamo di
avere un ventaglio più aperto di possibilità per un trattamento efficace in tutte
le situazioni».
Si può seguire l’incontro in presenza prenotandosi via mail
(accademia.medicina@unito.it) o da remoto
(www.accademiadimedicina.unito.it).

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