L’AUTOFAGIA MITOCONDRIALE È UN NUOVO TARGET MOLECOLARE PER CONTRASTARE IL FENOMENO DELLA RESISTENZA AI FARMACI PLATINANTI
Team di ricercatori dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM), coordinato dalla Prof.ssa Monica Montopoli e dalla Dott.ssa Marta Giacomello, ha dimostrato come la Mitofagia sia un processo chiave nel fenomeno della resistenza ai farmaci platinanti.
La ricerca “Cisplatin resistance can be curtailed by blunting BNIP3-mediated
mithocondrial autophagy”, condotta dalla Dott.ssa Caterina Vianello e pubblicata sulla
rivista “Cell, Death and Disease” riporta i risultati degli studi sul processo cellulare di
degradazione autofagica selettiva dei mitocondri.
“Il cisplatino e i suoi derivati sono agenti chemioterapici utilizzati in prima linea nel
trattamento di diversi tumori soldi, tra cui carcinomi ovarici e sarcomi – spiega la Prof.ssa
Montopoli – Tuttavia, la resistenza a questi farmaci spesso ne impedisce l’efficacia
terapeutica: comprendere i meccanismi molecolari alla base di questo fenomeno è quindi
fondamentale per la ricerca sul cancro”.
Il team internazionale di ricercatori ha osservato in particolare che nell’osteosarcoma e nel
carcinoma ovarico con fenotipo resistente, i livelli di mitofagia sono aumentati, causando
cambiamenti anche nella morfologia mitocondriale e nella sua comunicazione con il reticolo
endoplasmatico. Questi cambiamenti sono dovuti in particolare al recettore mitofagico
BNIP3, particolarmente espresso nei diversi modelli sperimentali analizzati e incluso in dati
clinici di pazienti affetti da cancro ovarico resistente ai trattamenti platinanti.
Alla luce di questa scoperta, i ricercatori hanno messo a punto un approccio
farmacologico basato sull’utilizzo di due nuovi inibitori della proteina VSP34 che
bloccano la formazione di autofagosomi, in combinazione con il cisplatino. Tale trattamento
combinatorio si è dimostrato efficace nel sensibilizzare le cellule resistenti al
chemioterapico, ponendo così le basi per lo sviluppo di una nuova strategia terapeutica atta a
contrastare la resistenza al cisplatino nel carcinoma ovarico e nell’osteosarcoma.
“Grazie alla scoperta di questa correlazione tra mitofagia (ed in particolare BNIP3), e
resistenza al cisplatino– conclude la Prof.ssa Montopoli– il nostro lavoro potrà fornire un
possibile biomarcatore per individuare la resistenza al chemioterapico e dare avvio allo
sviluppo di nuove strategie terapeutiche per contrastare la resistenza al cisplatino”.
Link all’articolo: https://doi.org/10.1038/s41419-022-04741-9