Rapporto “Milano Produttiva 2022” della Camera di commercio, crescono le imprese guidate dai giovani, +21,6% le iscrizioni. Sangalli: “La grande Milano, nonostante la crisi economica, la crisi geopolitica e la pandemia, si conferma una delle aree più attive e resilienti d’Europa”

A Milano Monza Brianza nel 2021 le imprese gestite da giovani under 35 crescono, con un incremento rispetto al 2020 nel numero delle nuove nate (+21,6%) e nelle imprese attive (+1,2%). Tornano a crescere le imprese guidate da under 35, non succedeva dal 2014. Milano si conferma capitale italiana delle start up innovative: 1 su 5 ha sede in città. Il sistema imprenditoriale di Milano Monza Brianza Lodi registra nei primi sei mesi del 2022 una performance positiva delle iscrizioni: sono 17.129 le nuove imprese nate. A fronte delle 12.173 chiusure, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è stato positivo: +4.956 imprese, con il contributo determinante di Milano (+4.237). Nel primo semestre del 2021 il saldo complessivo si attestava a +5.050 unità. Il tasso di crescita si conferma positivo (+1,05%). In attesa di sapere quanto inciderà sul quadro economico l’attuale situazione geopolitica internazionale, le previsioni sul valore aggiunto indicano per il 2022 una crescita pari al 2,9% per Milano, stesso dato per Monza Brianza e +1,7% per Lodi. Considerando complessivamente i tre territori, nel 2021 sono stati recuperati circa 11 miliardi e mezzo di euro di valore aggiunto rispetto agli oltre 14 persi nel 2020 (+6,6%); con un differenziale quindi rispetto alla situazione pre-Covid di -1,4%.

Sono alcuni dei dati emersi in occasione dell’incontro “Milano alla prova del futuro. Giovani, innovazione e start up = Risorse, opportunità e sfide”, dedicato alla presentazione del rapporto annuale “Milano Produttiva”, realizzato dal Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Il Rapporto, giunto alla sua 32esima edizione, ripercorre nella prima parte l’andamento dell’economia dei tre territori nel 2021 e sviluppa nella seconda parte, intitolata “Rigenerazione e sostenibilità”, le tematiche dello sviluppo socio-economico e urbano in un’ottica di sostenibilità. Tre i contributi di approfondimento: il primo affronta le condizioni delle nuove generazioni e la capacità di un territorio di creare nuove opportunità per i giovani; il secondo analizza il modello di sviluppo di Milano, il terzo, infine, descrive la frammentazione socio-economica che si presenta all’interno della città. La pubblicazione è disponibile sul sito della Camera di commercio al link https://ester.milomb.camcom.it/. Durante l’evento di presentazione del Rapporto, sono stati diffusi anche gli ultimi numeri del sistema delle imprese di Milano Monza Brianza Lodi, aggiornati al 30 giugno 2022. 

Ha dichiarato Carlo Sangalli Presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Il sistema imprenditoriale della grande Milano, nonostante la crisi economica, la crisi geopolitica e la pandemia, sta reagendo bene e si conferma una delle aree più attive e resilienti d’Europa. I settori trainanti sono soprattutto l’export, il manifatturiero, i servizi e il commercio online. Di particolare rilievo la performance delle imprese giovanili che tornano a crescere dopo otto anni. Un trend molto positivo che nasce dalla capacità di innovazione e formazione del nostro territorio e dalle politiche a favore della nuova imprenditorialità messe in campo dalle istituzioni e dalla Camera di commercio. Ma soprattutto rappresenta un forte segnale di speranza per le sfide future”.

Il sistema imprenditoriale nel primo semestre 2022

Nei primi sei mesi del 2022 continua la performance positiva delle iscrizioni, che aumentano rispetto al primo semestre del 2021, sebbene in misura contenuta: sono 17.129 le nuove imprese nate al 30 giugno nei territori di Milano Monza Brianza lodi, cresciute dello 0,8% su base tendenziale (erano state 16.994 nei primi sei mesi del 2021). Cresce anche la mortalità, con 12.173 chiusure (+1,9%), che sta tornando lentamente ai livelli fisiologici dopo i cali anomali registrati nel primo semestre del 2021 e del 2020, a causa delle conseguenze del blocco delle attività economiche prodotto dalla crisi sanitaria; tuttavia, il numero delle cancellazioni rimane ancora inferiore al dato pre-Covid (nel I semestre 2019 erano state 14.781). Come già ipotizzato per i dati dell’anno, probabilmente ci sono ancora aziende che, seppur in crisi, ritardano la chiusura, soprattutto se in attesa dei ristori governativi per la forzata riduzione delle attività. Il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è stato positivo: +4.956 imprese (con il contributo determinante di Milano: +4.237 il suo saldo), risultato in lieve calo rispetto a quello registrato nel primo semestre del 2021, quando era stato di +5.050 unità. Conseguentemente, il tasso di crescita si conferma positivo (+1,05%, molto vicino all’1,08% del primo semestre 2021). Osserviamo, infine, che la natalità è praticamente tornata ai livelli pre-Covid: nel confronto tra il primo semestre del 2022 e il primo semestre del 2019 dobbiamo evidenziare una differenza negativa di sole 184 imprese (-1% in valori percentuali).

I dati dello stock aggiornati al 30 giugno 2022 mostrano, rispetto a fine 2021, un lieve incremento del numero delle imprese attive (+1,4%). Complessivamente sono 389.010 le imprese operanti nell’area, diminuite dello 0,16% se rapportate a giugno 2021, quando erano 389.651. A pesare su questo risultato gli andamenti negativi di Monza Brianza (-1,1%) e di Lodi (-3%), mentre si mantiene in terreno positivo Milano (+0,2%). Questo il dettaglio delle imprese attive nelle tre province: Milano 310.800; Monza Brianza 64.172; Lodi 14.038.

Uno dei cluster più interessanti nello scenario locale è quello delle start up innovative: sebbene, in numeri assoluti si tratti di poche migliaia di imprese, hanno sempre registrato performance interessanti, con incrementi superiori alla media del sistema. Nell’area di Milano Monza Brianza Lodi, a fine giugno 2022, se ne contano 2.912, il 74,6% del totale regionale e un quinto del nazionale. Inoltre, rispetto a luglio del 2021, il loro numero è cresciuto del 5,7% (rispetto a giugno 2019 sono cresciute del 48,6%). La gran parte è localizzata nella provincia di Milano (2.737), che è prima nella classifica nazionale, seguita da Roma (1.599), Napoli (675) e Torino (532). Si tratta di imprese che operano soprattutto nei servizi avanzati – produzione di software e consulenza informatica; attività dei servizi d’informazione; ricerca scientifica e sviluppo; inoltre, sono di piccola dimensione (anche per limiti al fatturato imposti dalla legge per rimanere nel Registro) e sono solo società di capitali, principalmente Srl e Srl semplificate.

Il sistema imprenditoriale nel 2021: le imprese tra stop and go

Il sistema delle imprese ha attraversato con maggior fiducia un 2021 ancora molto condizionato dalla diffusione del Covid-19, ma i cui effetti sono stati mitigati dalla poderosa campagna di vaccinazione e da altre misure di controllo della pandemia che hanno permesso di evitare nuovi lockdown e chiusure generalizzate delle attività economiche, consentendo così di dare nuovo slancio alla ripresa economica. Nel complesso l’anno è stato positivo per le nostre imprese che hanno riportato uno sviluppo vivace delle nuove iscrizioni, tornate grosso modo ai numeri pre-pandemia, a cui si è accompagnata una riduzione delle cancellazioni, rimaste invece sotto i valori fisiologici, a causa probabilmente di un atteggiamento “attendista” da parte di imprenditori che, pur in difficoltà, rimandano la chiusura dell’azienda. Il saldo della nati-mortalità è stato positivo con +9.827 (risultato della differenza tra nuove iscritte e cessate), migliorando decisamente quello del 2020 che era stato di +4.404. Singolarmente i tre territori hanno mostrato trend affini; tuttavia, si è confermato determinante il contributo di Milano con un saldo di +8.612, a Monza Brianza si attesta a +1.088 e +127 per Lodi. Il tasso di crescita nell’area dei tre territori è stato del 2,1%, in aumento se comparato a quello del 2020 (0,9%) e superiore sia al lombardo che al nazionale (rispettivamente 1,5% e 1,4%). Anche in questo caso, resta trainate il ruolo di Milano (2,3%), ma hanno fatto ugualmente bene Monza Brianza (1,5%) e Lodi (0,8%). Passando ai dati di stock, sono 383.614 le imprese attive al 31 dicembre 2021, così distribuite nelle tre province: Milano 306.249, Monza Brianza 63.392 e Lodi 13.973. Nel confronto con il 2020, si può osservare una lieve decrescita delle imprese attive (-0,03%), a differenza di quanto rilevato a livello lombardo e nazionale (rispettivamente +0,5% e +0,3%). Su questa flessione hanno pesato le prestazioni negative di Monza Brianza (-0,9%) e di Lodi (-2,9%), condizionate dalle cospicue cancellazioni d’ufficio realizzate nell’anno e che hanno riguardato quasi esclusivamente le ditte individuali; unica in terreno positivo è stata Milano (+0,3%).

Nel 2021 le imprese gestite da giovani under 35 nei nostri territori (MiLoMb) hanno registrato, dopo una lunga fase calante, una buona performance, che ha visto incrementarsi rispetto al 2020 sia il numero delle nuove nate (+21,6%) sia quello delle imprese attive (+1,2%).

Il trend dei settori economici nel 2021

Le indagini congiunturali dei settori per il 2021 indicano uno scenario di crescita diffusa che interessa trasversalmente tutti i territori. Il manifatturiero ha registrato nel 2021 una crescita significativa della produzione industriale, in particolare nella città metropolitana di Milano (+14,6%) e nella provincia di Monza Brianza (+13,6%) seguite a distanza da Lodi (+8,8%). L’artigianato ha evidenziato un trend della produzione inferiore al manifatturiero: Milano (+8,8%), Monza Brianza (+11,3%), Lodi (+5,5%). Per quanto attiene ai servizi, si segnala una dinamica elevata per il fatturato dell’area metropolitana milanese (+16,9%), dove il settore è particolarmente rilevante per l’economia locale. Negli altri territori, i servizi hanno registrato una crescita significativa nella provincia di Monza Brianza (+16,2%) e una progressione contenuta in provincia di Lodi (+8,1%). Per il commercio al dettaglio si rileva un incremento del fatturato elevato per il territorio di Monza Brianza (+15,4%) e più ridotto nel Lodigiano (+7,9%) e nel Milanese (+10%).

Il trend dei settori economici nel primo trimestre 2022

Nel primo trimestre 2022 si è osservato un consolidamento delle dinamiche territoriali e settoriali. Se consideriamo l’industria manifatturiera, la produzione ha continuato a crescere in tutti i territori. L’incremento più significativo si è registrato in provincia di Monza Brianza (+13,3%), seguita a distanza dalla città metropolitana di Milano (+9,6%) e dalla provincia di Lodi (+6,4%). In relazione ai servizi, la dinamica del fatturato è in significativo recupero sia per la città metropolitana di Milano (+21,1%) sia per la provincia di Monza Brianza (+20,4%), mentre si è osservato un aumento molto contenuto per la provincia di Lodi (+5,3%).

Il commercio ha evidenziato una ripresa del fatturato particolarmente intensa per le province di Monza Brianza (+15,6%) e di Milano (+13%), mentre si è osservata una dinamica più contenuta per il territorio di Lodi (+7,3%).

Import ed export: bilancio del 2021 e primo trimestre 2022

Dopo il crollo del 2020, nel 2021 i territori di Milano, Monza Brianza e Lodi registrano un incremento complessivo delle esportazioni del 16,6% in un anno. Il dato più confortante è il confronto con il 2019, precedente la pandemia: l’export di Milano vale l’1,5% in più, per Lodi +7,2% e per Monza +9,6%, per un +3,2% considerando complessivamente i tre territori).  Milano si conferma la prima provincia italiana per valore degli scambi con l’estero, sia per l’export (46 miliardi di euro) che per l’import (75 miliardi).

L’anno 2022 è iniziato con dati ancora estremamente positivi, sia per le nostre tre province che a livello nazionale. L’export di Milano, Monza e Lodi nei primi tre mesi del 2022 cresce nel complesso del 22,6% rispetto al medesimo periodo del 2021. La crescita risulta superiore al 20% per tutte le province, dal +21,4% di Milano al +28,2% di Lodi passando dal +25,4% di Monza e Brianza.

Rispetto ai nostri territori, a inizio 2021 le imprese a capitalizzazione estera (incluse joint-venture paritarie e partecipazioni di minoranza) localizzate nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi erano complessivamente 5.232, con poco più di 560mila dipendenti e un fatturato aggregato di 245,6 miliardi di euro; tali dati corrispondono rispettivamente al 35%, al 38,9% e al 41% del totale nazionale.

In soli cinque anni (2015-2020), il numero dei dipendenti delle imprese partecipate da investitori esteri con sede nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi è cresciuto di circa 102mila unità; la sola provincia di Milano segna un incremento di oltre 90mila unità. Relativamente alla provenienza degli investitori, la presenza multinazionale a Milano continua a caratterizzarsi per la predominanza della cosiddetta “Triade” delle aree maggiormente industrializzate (Europa Occidentale, Nord America e Giappone). In particolare, gli Stati Uniti d’America hanno riconquistato negli ultimi anni il primato tra i Paesi di origine, seguiti da Francia, Germania e Regno Unito.

Lavoro e occupazione

Nel 2021 il mercato del lavoro ha provato a ripartire: nella provincia di Milano l’occupazione ha fatto segnare una ripresa (+0,5%; +7mila unità circa) dopo la brusca frenata determinata dal Covid, che aveva interrotto una lunga serie di risultati positivi. Nonostante questa risalita, dovuta tra l’altro esclusivamente alla componente maschile, si è ancora lontani dal recuperare i posti perduti nel 2020. Oggi complessivamente sono 1,452 milioni gli occupati nel capoluogo meneghino; il tasso di occupazione è del 67,9%, superiore di oltre dieci punti rispetto a quello nazionale. Stessa tendenza al rialzo nella provincia di Monza Brianza (+0,5% la variazione degli occupati su base annua; +1.832 in valore assoluto), risultato che, anche in questo caso, non consente di rimarginare le perdite prodotte dall’emergenza sanitaria. Per effetto di questo incremento, il totale degli occupati raggiunge la cifra di 382mila, che rappresenta il 9% del totale lombardo. Il tasso di occupazione è del 67,7%, molto vicino a quello meneghino e ugualmente migliore del nazionale di quasi dieci punti. La provincia di Lodi si distingue per l’andamento più vivace dell’occupazione: +4% la variazione su base annua, pari a +3.878 unità. Un risultato a cui ha contribuito maggiormente la componente maschile, sebbene siano cresciute anche le occupate. Questo trend espansivo ha portato il numero complessivo dei lavoratori lodigiani a sfiorare la cifra di 102mila unità, il tetto più elevato degli ultimi quattro anni; il tasso di occupazione raggiunge quota 68%, anche in questo caso il più favorevole dei tre territori. Relativamente alla disoccupazione, l’anno si è caratterizzato per andamenti differenziati nelle tre province: Milano e Monza Brianza hanno registrato un aumento delle persone in cerca di occupazione (rispettivamente +10% e +32,9%), mentre Lodi è stata interessata da una flessione (-11,8% su base annua, pari a -753 unità). Il tasso di disoccupazione è del 6,5% a Milano, aumentato di mezzo punto su base annua; simile quello brianzolo (6,6%; +1,5 punti rispetto al 2020), mentre risulta in diminuzione di un punto quello del Lodigiano: 5,3%. I tassi di disoccupazione giovanile della fascia d’età 15-34 anni si attestano a Milano al 12,8%, per Monza Brianza al 15%, Lodi 12,6%: tutti migliori di quello nazionale (17,9%).

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