La musica come cura della mente e del corpo

“La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeutaqualificato in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive” secondo la definizione della World Federationof Music Therapy.

 

 

 

La nascita della Musicoterapia, come oggi la conosciamo, risale al termine della Prima Guerra Mondiale quando dei musicisti iniziarono a visitare i Veteran Hospital americani suonando per i reduci che soffrivano di forme sia fisiche che psichiche di trauma post-bellico. Dato che fu subito evidente una risposta positiva di questi pazienti alla musica, i medici e gli infermieri iniziarono a richiedere alle amministrazioni degli ospedali di formalizzare questi interventi e assoldare dei musicisti per fornire questo servizio in modo continuativo. Successivamente gli ospedali stabilirono l’obbligo di un training formale nell’utilizzo della musica a scopo terapeutico, concetto che si è evoluto in veri e propri diplomi di studio.

La maggior parte degli studi effettuati attesta l’efficacia di questa metodica su svariati disturbi: stress, disturbi cognitivi, ansia, depressione, dolore, cefalea, ecc.  Inoltre, è stato messo in luce l’effetto positivo di stimolo su stati mentali come l’attenzione, la concentrazione, la meditazione, la creatività.

Il medico Fulvio Muzio, insieme a Silvio Capeccia dei Decibel, ha effettuato dei test  che hanno evidenziato come vi siano due gruppi di soggetti che hanno una diversa risposta agli stimoli psicoacustici. Mentre un gruppo di volontari è sensibile a questi stimoli e la loro mente viene progressivamente trascinata verso stati di rilassamento sempre più profondi, l’altro gruppo non ha una risposta di uguale efficacia: sebbene l’holter metabolico ha rilevato, in questi ultimi, proprio l’incapacità di riuscire a rilassarsi, di abbandonarsi ai suoni conservando invece fin dall’inizio una tensione muscolare superiore al gruppo dei responder.

La musica ambient è certamente la più indicata, grazie a certe sue caratteristiche quali l’assenza di ritmica ossessiva, la presenza di sonorità eteree e morbide, la ripetitività delle frasi musicali unita ad una quasi impercettibile mutazione continua.

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