Casasco (FMSI): malattie non trasmissibili, puntare sulls prevernzione

Sulla strada che porta al terzo incontro mondiale sulle patologie non trasmissibili, che l’OMS sta organizzando a New York per il prossimo 27 settembre, l’Italia ha portato una testimonianza importante. Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, è infatti intervenuto all’ONU, a New York, il 5 luglio proprio nell’ambito dell’audizione sul tema delle azioni di prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili.

 

 

 

Riduzione calorica, qualità dell’alimentazione ed esercizio fisico sono i principali fattori di prevenzione, mentre le infiammazioni ne sono le cause primarie, secondo Casasco. Di fronte ad una platea di autorevoli personalità ed esperti, ha illustrato l’esperienza unica e preziosa della Federazione Medico Sportiva Italiana che, basandosi soprattutto sulla cultura della prevenzione in cui la riduzione del rischio rappresenta il fattore preminente, ha accumulato un bagaglio di conoscenze e di esperienze, derivate dallo studio quotidiano dei grandi atleti d’élite, che possono essere trasferite a beneficio dell’intera popolazione.

“Essere intervenuto in questo prestigioso consesso qual è l’ONU – ha affermato Casasco – è un grande onore per me e per la Federazione, ma soprattutto testimonia l’importanza del background culturale e scientifico della FMSI: un background che parte da lontano, con i suoi 90 anni storia, e che raccoglie l’eredità di quel sistema che ha portato alla nascita della prima Scuola Universitaria al mondo di Specializzazione in Medicina dello Sport, proprio a Milano, nel 1957”.

“L’infiammazione – ha continuato il presidente della FMSI – è, come ormai universalmente riconosciuto, la causa primaria delle malattie non trasmissibili e la scienza ha fino a oggi ben evidenziato vari metodi di prevenzione e di riduzione del rischio. Tra questi, la riduzione calorica può apportare benefici in tal senso, ma necessita di elementi quali la qualità dei cibi e la specificità dei relativi componenti che dipendono dalla disponibilità globale degli stessi e che impattano a livello di risorse economiche. L’esercizio fisico, invece, rappresenta il primo e più utile strumento di riduzione dell’infiammazione e, quindi, di prevenzione accessibile a tutti per la salute della popolazione mondiale. La prescrizione dell’attività fisica nella giusta dose ippocratica da parte dello specialista in Medicina dello Sport certamente non annulla il rischio, ma può diventare uno strumento formidabile di conoscenza da mettere a disposizione di tutta la popolazione mondiale, proprio al fine di ridurre il rischio di patologie non trasmissibili attraverso la prevenzione”.

Recenti ricerche hanno avvalorato gli effetti positivi dell’esercizio fisico sulle cellule malate, con conseguenze importanti per il patrimonio epigenetico transgenerazionale. In poche parole, la prevenzione primaria comincia prima del concepimento e continua per tutta la vita, al fine di migliorare l’età biologica rispetto all’età anagrafica.

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