Un progetto che è “NECESSARIO” portare avanti in Uganda

Se ci diamo una mano, i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno

Gianni Rodari

Quando devo parlare di mia sorella, Simona, so sempre come descriverla. Modestia a parte, io sono la sorella brava, ma lei è quella bravissima. Ha sempre migliorato qualsiasi cosa facessi. Per consolarmi, ho sempre creduto alla storia secondo cui i figli primogeniti spianano la strada agli altri, che sono perciò avvantaggiati: per questo motivo sono riuscita a raggiungere il livello “Squalo 2” nel nuoto e lei ha partecipato alle competizioni a livello regionale; sono stata un mese come volontaria in Brasile e lei è – e  rimarrà – in Africa per tre mesi. Per sostenere i progetti dell’associazione Firefly Uganda, ha anche organizzato una raccolta fondi.
Simona ha deciso di partecipare alle iniziative portate avanti da questa associazione perchè legate a tematiche ambientali cui è interessata. Infatti, è laureanda in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio presso il Politecnico di Milano. In questi tre mesi si occuperà del dimensionamento e dell’implementazione dei progetti che gestisce l’associazione al fine di:
• ottenere un’adeguata attrezzatura per la scuola elementare (realizzata dall’associazione stessa);
• pianificare e realizzare una rete d’acqua potabile (è già stato implementato un sistema sperimentale di purificazione dell’acqua);
• installare un sistema di compostaggio dei rifiuti solidi;
• installare una piccola stazione di energia solare.
Inoltre sarà anche maestra di ecologia e responsabile delle lezioni di nuoto.
Posso contribuire a questa iniziativa facendo conoscere Simona e il suo progetto (https://buonacausa.org/cause/bandaisland), e confidando nella bontà e solidarietà di chi avrà il piacere di fare un grande regalo a questa piccola comunità.

 

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