Premio Qualità 2018: è Humanitas Mater Domini l’Istituto premiato a livello nazionale………

……………per la prevenzione delle V.A.P. in Terapia Intensiva.

Con il Progetto “Bundle per la prevenzione delle  V.A.P.” (polmonite associata a ventilazione), Humanitas Mater Domini premiata da Joint Commission Italian Network

Humanitas Mater Domini vince il Premio Qualità 2018, il riconoscimento a livello nazionale assegnato da Joint Commission Italian Network, all’interno del Forum Risk Management in Sanità, che si è svolto a Firenze il 27 novembre. Il Premio Qualità è stata un’occasione per valorizzare e far conoscere a livello nazionale i progetti di miglioramento della qualità, realizzati dalle organizzazioni sanitarie italiane che riconoscono, negli standard Joint Commission International, una possibilità concreta di miglioramento delle performance, di riduzione del rischio, di crescita, di soddisfazione e di motivazione tra i professionisti e gli operatori.
Sono state 40 le organizzazioni sanitarie che hanno concorso al “Premio Qualità 2018”, per un totale di 44 progetti presentati. Un processo di selezione, ha poi definito 3 organizzazioni accreditate da JCI (IRCSS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Humanitas Mater Domini, Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero), quali finalisti.

Progetto “Bundle per la prevenzione delle  V.A.P.”: di cosa si tratta?

All’interno del nostro progetto la prevenzione è fondamentale. L’incidenza della VAP (polmonite associata a ventilazione) interessa dal 10% al 20% dei pazienti che ricevono la ventilazione meccanica. Questo tipo di polmonite rappresenta circa l’86% delle polmoniti ospedaliere, con una mortalità, attribuibile alla V.A.P., che varia dal 10% al 33%. La percentuale di decessi nei pazienti intubati con V.A.P. è doppia rispetto a quella nei soggetti che non la contraggono”, spiega il dottor Enrico Barbara, Responsabile dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione. “In Humanitas Mater Domini abbiamo pensato che, attraverso la creazione di un “bundle  di prevenzione VAP”, ossia un raggruppamento di azioni “best practice” attuate collettivamente e in modo coscienzioso, si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore rispetto all’attuazione dei singoli interventi”, spiega Davide Ghioldi, Coordinatore Infermieristico Terapia Intensiva.

I risultati

Nel primo anno di applicazione, gli interventi hanno portato ad una significativa riduzione dell’incidenza delle VAP nell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, dal 7,4 casi ogni 1000gg di ventilazione meccanica a 0 casi (incidenza italiana nel 2010 pari a 9,3 casi su 1000 giornate di ventilazione meccanica), dato ancora oggi confermato dai dati in nostro possesso (anno 2017 * ricoveri in TI 378 con una degenza media di 956 giornate e una % di mortalità del 4,4% contro il 15% dato nazionale.

 

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