27 FEBBRAIO – GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA: 7 BUONI MOTIVI PER CELEBRARLA A COLAZIONE

 

ECCO PERCHÉ RALLENTARE AL MATTINO AIUTA IL CORPO E LA MENTE

 

 

 

 

 

Il tempo dedicato alla prima colazione? In media 10 minuti, anche se si scende a meno di 5 minuti per il 20% degli italiani, decisamente pochi per consumare un pasto adeguato (dati Osservatorio Doxa/Unionfood “Io Comincio bene”). Se è vero che al mattino la frenesia regna sovrana, gli esperti concordano sugli indubbi effettivi positivi di una colazione all’insegna della lentezza. Dalla possibilità di mettere in tavola un menù completo ai benefici per la mente, in compagnia di Silvia Migliaccio, medico nutrizionista e docente dell’Università degli studi “Foro Italico” di Roma, e di Paola Medde, psicologa e coordinatrice del Gruppo di Lavoro di “Psicologia e Alimentazione” Ordine Psicologi del Lazio scopriamo quanto conta rallentare a colazione, con tanti consigli per passare dalla teoria alla pratica. Un approfondimento a cura del blog www.iocominciobene.it, spazio online della campagna sostenuta da Unione Italiana Food, che da diversi anni promuove il valore della prima colazione – realizzato in occasione della giornata mondiale della lentezza, un appuntamento che celebra a livello internazionale la possibilità di vivere senza frenesia.

Vediamo adesso, 7 buone ragioni per dire sì ad una colazione “lenta”. Consumare con calma il primo pasto della giornata consente di preparare un pasto equilibrato e di prestare la giusta attenzione a questo momento. “La prima colazione deve essere considerata un pasto a tutti gli effetti – ammonisce la dott.ssa Migliaccio –è indispensabile per la ripresa di tutte le funzioni fisiche e psichiche, deve essere un momento appagante e fornire nutrienti energetici, soprattutto carboidrati, prevalentemente complessi, che devono costituire circa il 70% del totale, ma anche proteine e una piccola quantità di grassi, oltre ad acqua, vitamine, sali minerali ed antiossidanti.” Un esempio di menù? “Si possono portare in tavola dei prodotti da forno, come una porzione di biscotti, pane, fette biscottate, o del muesli, da abbinare ad un bicchiere di latte o un vasetto di yogurt, e una porzione di frutta di stagione.” Importante poi anche mangiare con calma, facilitando i processi digestivi.

 

Grazie al risveglio “lento” la giornata si affronta con maggiore serenità.  Molti studi oggi concordano sull’utilità del “risveglio lento”, spiega la dott.ssa Paola Medde, psicologa. “Non significa necessariamente ‘svegliarsi all’alba’ ma lasciare un giusto tempo, 10-15 minuti, che aiuti a rendere meno traumatico attivarsi, per dare il via ad una nuova e lunga giornata. Prendersi del tempo, come quello destinato alla colazione, può aiutarci ad affrontare la giornata in modo più attivo e soprattutto sereno. Il ritmo naturale del nostro corpo non contempla risvegli bruschi e preparazioni veloci.” Troppo complicato? Basta procedere per piccoli passi, cambiando in modo graduale le nostre abitudini. “Iniziamo anticipando l’orario del risveglio e preparando la tavola con dei biscotti o dei prodotti da forno e una bevanda, non servono preparazioni elaborate, ma sarà sufficiente a stimolare l’appetito.”

 

La mattina è il momento migliore per parlare, con il partner e con i propri cari, dei propri progetti, degli impegni che ci attendono. “É un modo per essere presenti nella mente dell’altro durante la giornata – spiega la psicologa – diversamente dalle conversazioni durante il pasto serale, che spesso consistono in un semplice resoconto di fatti spesso disturbate dal sottofondo della tv, il pasto condiviso della mattina offre un contesto ottimale per la condivisione di idee.” Un momento di condivisione che stimola anche il dialogo in famiglia. Può essere poi l’occasione per riflettere e pianificare, come spiega la dottoressa Medde: “Non avere tempo da dedicare ai nostri progetti ci porta spesso a reagire in modo automatico a quello che ci si presenta davanti e le nostre giornate possono rivelarsi una sequela di risposte ‘non programmate’ a stimoli che incontriamo. Questo provoca frustrazione poiché ci rimane difficile raggiungere i nostri obbiettivi se non li abbiamo focalizzati prima e se non abbiamo pianificato le strategie comportamentali per raggiungerli. Se non ci concediamo del tempo per farlo o se riserviamo quel tempo alle ore serali, oramai stanchi e condizionati dagli eventi che ci sono accaduti nella giornata, sarà difficile trovare il momento giusto presi dalla routine quotidiana.”

 

Rallentare a colazione aiuta anche a contrastare l’invecchiamento?   “Se non possiamo affermare che una colazione consumata con calma prevenga i segni del tempo, certamente uno stile di vita più lento e rilassato rispetto a ritmi frenetici, come molteplici studi suggeriscono, contribuisce a diminuire le tensioni, prevenendo o rallentando i cambiamenti dell’organismo conseguenti all’invecchiamento.” Un motivo in più per provare ad iniziare a colazione, come spiega la nutrizionista. “Allungare il tempo per il primo pasto della giornata consente inoltre di aggiungere alimenti, come una porzione di frutta, che di solito sacrifichiamo, contribuendo ad un incremento delle fibre giornaliere, vitamine A e C, antiossidanti quali polifenoli, fondamentali per la loro attività anti-ossidante e quindi importanti per contrastare l’azione dei radicali liberi che svolgono un ruolo nei processi di danno cellulare e quindi delle alterazioni legate all’invecchiamento.”

 

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