MILANO “AUTENTICA” VISTA………….DA MARINA BONATO

Ciao,
    sono contenta che il FESTIVAL DEL CIELO sia piaciuto.

    Voglio anche ringraziarti per avermi dato l’opportunità di parlare di quello che sognavo quando parlvano, e ci chiedevano di votare,
di come avrebbero trasformato la zona 2 dove sono nata e sono cresciuta,dove è nata e cresciuta mia mamma e dove sono nati e cresciuti
mia nonna e tanti miei parenti. Mio nonno era di Luino, era venuto qui a cercare lavoro e qui si è innamorato e si è sposato.
    Dunque a questa Milano io sono particolarmente affezionata anche se io ho sempre sentito forte il richiamo della natura e quindi
di Luino e della vallata. Per questo ero contenta quando si partiva durante il fine settimana perché là vi era la natura, vi era la vita
semplice in mezzo ai boschi, là c’era l’orto, c’erano gli alberi che d’inverno sembrano morti e poi in Primavera si riempiono di mille
colori. Non c’è traffico, non c’è smog però occorre fare molta attenzione per non perdersi nel bosco.
    Il mio sogno per  Milano?   Un po’ di quella filosofia di vita che fa sì che la natura non venga sottovalutata. Chi
vive a contatto della natura sa che se disboschi poi partono le frane; non cerca di aggirare leggi pensate per evitare disastri, ma
cerca in ogni modo di vivere la natura e, conoscendone le sue leggi che sono sempre quelle, non combina disastri, anzi fa di tutto per evitarli.
     Io a Milano sono affezionata ed anche se andrò a stare a Luino un pezzo di cuore rimarrà sempre qui.
     Quello che non mi è mai piaciuto è lo slogan MILANO DA BERE. Una città non si beve!.
    Così mi sono incuriosita ed ho voluto vedere se questi cambiamenti portavano ad una CITTA’ DA BERE od ad una CITTA’ DEL POTERE
od ad una CITTA’ DA VIVERE come avevano promesso tanti, tanti anni fa quando si era iniziato a parlare del BOSCO DI GIOIA,
dove ora c’é l’AGORA’ (ed all’inizio non era pensato così)
     La CITTA’ DA VIVERE viene pensata in modo che la gente arrivi e ci stia. Non senta il rimpianto del luogo da dove viene, non senta
il bisogno di scappare alla prima occasione
     LA CITTA’ DA BERE è una città pensata per chi arriva in città a lavorare e poi se ne va; per chi arriva in città per fare shopping e
poi se ne va; per il turista che arriva in città e poi se ne va. La CITTA’ DA BERE fà in modo che chi arriva trovi tutto e dunque ecco
che ci saranno supermercati aperti fino a tardi in modo che chi lavora possa fare acquisti prima di tornare a casa e locali alla moda
dove andare ad incontrarsi,ma poi la gente va ad abitare da altre parti perché quando le luci si spengono….si preferisce la vita delle città
vicine……..Ci si lamenta della poca sicurezza…..
     Tanti hanno sempre visto MILANO come CITTA’ DA BERE e non come CITTA’ DA VIVERE
     Ti mando questa foto. E’ scattata sul piazzale della STAZIONE CENTRALE.
     Non so chi sia l’artista che ha fatto questa mela, ma secondo me simboleggia  bene MILANO. Attratti dalla MILANO DA BERE vengono,
prendono quello che c’è da prendere e poi..poi…….chi resta deve riparare ai danni della MILANO DA BERE. Sarà stato un caso che
quella mela sia stata messa dopo aver riqualificato il piazzale della STAZIONE ?
     …….Ma MILANO cosa ha fatto? Si è adeguata a questo stereotipo oppure……..ha fatto sì che la gente desiderasse rimanere e non
volesse più lasciare MILANO ?
     Ma cos’è una città da VIVERE?
     LA CITTA’ DA VIVERE ha ciclabili che permettono alle famiglie di andare alla scoperta della MILANO di una volta in sicurezza.
     LA CITTA’ DA VIVERE secondo me fà sì che ci siano edicole e piccoli chioschi anche nei parchi.
     LA CITTA’ DA VIVERE secondo me fa sì che  se voglio uscire a fare una passeggiata col mio cane o magari solo per fermarmi sulla panchina
ad ammirare le stelle lo possa fare in tutta sicurezza; se invece sono stanco, affaticato possa sedermi a gustare un gelato ed a riprendere le forze
     LA CITTA’ DA VIVERE ecco magari  esco e vado al bar vicino a scambiare quattro chiacchiere perché magari lì si può discutere della partita.
     La CITTA’ DA VIVERE non ha i negozi aperti solo quando c’è chi arriva per lavorare, ma ha negozietti e bar aperti anche la domenica, magari
a turno. Perché se io non ho la patente, non ho nessuno che mi possa accompagnare a fare la spesa….non ditemi che c’è il computer…..perché
magari non ce l’ho….Perché non posso andare nel negozio sotto casa? Perché o non c’è….o è chiuso……sono poche le attività che sono aperte
di domenica……(raramente sono gestite da italiani).
     La CITTA’ DA VIVERE è una città a misura d’uomo pensata per chi è solo e per chi non lo è. Non solo per il turista. E magari potrebbero esserci
degli incentivi o dei premi per chi tiene aperto il negozietto di vicinato….
     Le mie LETTERE ti saranno sembrate un poco contraddittorie. Io stavo cercando risposte alla domanda di fondo : HANNO FATTO
PIU’ UNA CITTA’ DA BERE,, UNA CITTA’ DEL POTERE OD UNA CITTA’ DA VIVERE?
     I corsi yoga, il concorso del cane, il FESTIVAL DEL CIELO è per una CITTA’ DA VIVERE! I MERCATINI DI NATALE sono per una CITTA’ DA VIVERE?
O per una CITTA’ DA BERE? Li si fanno perché è un periodo particolare, la gente è più predisposta a spendere e dunque……poi c’è il turismo (MILANO DA BERE)?
oppure si fanno perché SONO TUTTI FELICI DI CIO’ che AVVERRA’ e si vuole FESTEGGIARE. Si vuole gridare che il tempo del LAVORO
è terminato…ora lasciate le occupazioni che ci hanno assorbito per il resto dell’anno lasciate che si festeggi. Perché non di solo pane vive l’uomo.
In questo caso tutta la città fa festa…….non solo dove c’è passaggio…perché MILANO E’ ben lieta di mettere luci in ogni dove…..ma se è
una CITTA’ DA BERE…..le luci le metterà solo dove c’è passaggio…..dove il TURISTA possa dire…..”MA CHE BELLO!”e nelle vie vicine è tutto spento e non ci sono luci
     Nella CITTA’ DA VIVERE prevale il sentimento, NELLA CITTA’ DA BERE prevale la ragione e dunque ecco che si vuole fuggire da un
mondo dominato dalla ragione per andare in un mondo dove contano ancora i VALORI.
     Comunque dai tempi delle domeniche a piedi per via dello smog, miglioramenti ce ne sono stati…ma c’è ancora molto da fare per evitare che
MILANO sia una MILANO DA BERE.
     Hai presente l’altalena? Vai in alto e poi in basso……..Certe iniziative ti fanno ben sperare…poi succede qualcosa………e torni con i piedi per terra….
     Comunque grazie per avermi dato l’opportunità di dire cosa penso di questi cambiamenti

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