BABY ESTETICA, TUTELARE I PIÙ GIOVANI

Nell’era dei selfie sempre più adolescenti chiedono a mamma e papà un «ritocchino» come regalo. Negli USA sono oltre 30 mila i minorenni che si sottopongono a operazioni di chirurgia estetica. Il Prof. Carlo Gasperoni: «Serve una legge per tutelare i più giovani».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra selfie e condivisioni crescente il numero di adolescenti che decidono di sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica. Secondo le statistiche della «American Society of Aesthetic Plastic Surgery» (ASAPS) nel 2018, solo negli Stati Uniti, sono stati oltre 30 mila i «ritocchini» eseguiti su pazienti minorenni. E inItalia la tendenza sembrerebbe essere la stessa. Uno studio della «Società Italiana di Medicina Estetica» conferma che il «ritocchino» piace non solo agli adulti, ma si sta diffondendo anche tra i ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni. I dati non lasciano dubbi: il 18% degli adolescenti intervistati (su un campione di 2.265) vorrebbe modificare una parte del proprio corpo.

«È il momento di vietare la pubblicità di interventi di chirurgia estetica per i minorenni, soprattutto attraverso i social che propongono prepotentemente un concetto di bellezza virtuale e, quindi, irraggiungibile. Il Ministero della Salute dovrebbe pensare ad un provvedimento di questo tipo». La proposta arriva dal Prof.Carlo Gasperoni, docente al Master di Chirurgia Estetica della Faccia all’Università di Tor Vergata di Roma.

I ragazzi, che sono ancora sprovvisti degli strumenti necessari per decodificare la realtà, sono «bombardati» da campagne marketing, soprattutto social, molto aggressive da parte di «catene» commerciali che puntano alla quantità degli interventi, spesso a scapito della qualità. Facendo leva sulle insicurezze psicologiche dettate dalla giovane età, i ragazzi sono spinti inconsciamente a diventare «altro». E lo strumento è la chirurgia estetica.

Un’emergenza che ha spinto anche alcuni big della Silicon Valley a muoversi per impedire che gli utenti più giovani si sentano forzati ad adeguarsi a canoni estetici artificiali. È notizia di poco più di un mese fa che Instagram, ad esempio, ha deciso di oscurare ai minori di 18 anni tutti i post sponsorizzati che riguardano prodotti dimagranti e interventi di chirurgia estetica.

La nostra società, ossessionata dai social media, contribuisce in modo determinante ad aumentare il numero degli adolescenti che chiedono ai genitori un «ritocchino», magari come regalo di compleanno o per una promozione scolastica. Il Prof. Carlo Gasperoni sottolinea l’importanza del dialogo: «È importante che i genitori ascoltino i figli. Se un adolescente dice di volere un intervento estetico e un genitore dice semplicemente no, perde l’opportunità di scoprire cosa sta realmente accadendo e quale disagio il figlio sta vivendo in quel momento».

 

 

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