LA NATURA NEL CUORE DI RIGONI DI ASIAGO SPOSA L’HASHTAG #UNASCELTAALGIORNO

Compie 50 anni, il 22 aprile, l’Earth Day, la giornata mondiale dedicata alla terra

“Nessun uomo è un’isola,” scriveva John Donne, poeta religioso inglese vissuto tra la fine del ‘500 e i primi del ‘600. “Completo in se stesso, ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto… e, dunque non chiedere mai per chi suona la campana, suona per te”.

Sono passati secoli ma guerre, calamità disastrose, epidemie, sembrano aver insegnato agli abitanti della terra poco o nulla. L’individualismo e il profitto continuano a dominare la nostra vita, portando avanti un processo di distruzione sempre più grande. E la terra, quella terra che è la nostra casa, la nostra fonte di vita, è ormai allo stremo, complici le scelte scellerate e l’indifferenza dell’essere umano.

E pensare che, anticamente, era venerata e celebrata come una Dea. Una grande madre che, ogni giorno, nutriva gli uomini con i suoi frutti, li dissetava con le sue acque, donava loro l’aria per respirare. Poi, in nome di un malinteso progresso, questo meraviglioso pianeta è stato saccheggiato in ogni sua risorsa.

L’Earth Day vuole ricordare a noi tutti che è arrivato il momento di invertire questa tendenza dissennata. La “giornata della terra” compie il 22 aprile cinquant’anni, da quando, cioè, fu ufficializzata dal senatore americano Gaylord Nelson a seguito di un immane disastro avvenuto a Santa Barbara, in California, per via di un petroliera che, per una immensa perdita di carburante, diventò artefice di uno delle più grandi catastrofi ambientali degli Stati Uniti.

L’Earth Day coinvolge, oggi, fino a un miliardo di persone in oltre 190 Paesi del Mondo.

Con l’ hasthag #unasceltaalgiorno, Green&Glam ed Edoardo Stoppa, uomo di spettacolo e grande animalista che, nel 2016, ha ricevuto dal Ministero della Salute l’onorificenza al merito della sanità pubblica, nonché portavoce di questa iniziativa, desiderano dare voce agli stati d’animo, alle emozioni, ai nuovi vissuti delle persone in questo momento doloroso e complicato. Infatti il Coronavirus ci sta insegnando a guardare intorno a noi non solo con solidarietà ma anche con la consapevolezza che, se salviamo la terra, salviamo soprattutto noi stessi.

Attraverso un’attività digital/social, personaggi e vip entreranno nelle nostre case come testimonial di scelte e di nuovi stili di vita intrapresi in questo periodo per cambiare un ambiente diventato ormai “troppo malato”. Abitudini che non dovremo abbandonare, per la nostra salute e per quella della terra perché il futuro è nelle nostre mani e dipende dalle nostre scelte.

Rigoni di Asiago farà parte dell’hashtag in una clip che darà vita alle sue eccellenze biologiche, Fiordifrutta, Mielbio e Nocciolata. Presentata da Green&Glam, vi compariranno i meravigliosi protagonisti di queste bontà, tante varietà di frutta selezionatissima e perfetta perché raccolta al giusto punto di maturazione.

L’azienda veneta è leader nella produzione del biologico, una scelta voluta proprio per amore del territorio e della natura ma, soprattutto, è un’azienda molto legata alle tematiche ambientali. La sua “natura nel cuore” non è solo un pay off, è la filosofia con cui produce, e il diktat attraverso il quale si impegna ad essere un buon esempio di sostenibilità. Valori che l’hanno sempre accompagnata nel suo sviluppo e nei suoi successi, a partire dalla sua storia, dall’alta qualità, dal made in Italy, dal rispetto per l’ambiente. Tutti i suoi prodotti nascono da questi principi. I suoi pilastri? Garantire prodotti coltivati senza sostanze chimiche di sintesi, non inquinare e non sfruttare l’ambiente, proteggere il paesaggio salvaguardandone la tipicità, tutelare i consumatori dal consumo inconsapevole di pesticidi.

Le scelte che dovremo fare in futuro, dopo questa durissima prova a cui ci sta sottoponendo questo virus, saranno quelle che aiuteranno il pianeta a rinascere. Lui è pronto a farlo e ce lo sta dimostrando regalandoci una meravigliosa primavera.

Ancora, da John Donne, ecco una citazione che suona come un monito: “Ma venga pure la cattiva sorte, le aggiungeremo la nostra forza, le insegneremo l’arte”.

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