Giornata nazionale della fertilità: studio IVI dimostra che anche giovani affette da endometriosi possono aumentare le possibilità di concepimento

Preservare la propria fertilità attraverso la vitrificazione degli ovociti anche per giovani affette da endometriosi.

In occasione della “Giornata Nazionale di informazione e formazione sulla fertilità” IVI si rivolge alle giovani donne affette da endometriosi, consigliando loro di preservare la propria fertilità attraverso la vitrificazione degli ovociti.

Sulla base di uno studio presentato in aprile, in cui veniva dimostrata l’idoneità della vitrificazione degli ovociti in pazienti affette da endometriosi, lo studio IVI: “Oocyte survival and clinical outcome is impaired in young endometriosis patients after fertility preservation (FP)”, condotto dalla dott.ssa Ana Cobo e presentato alla 36ª edizione del Congresso ESHRE, è partito da una domanda: “la sopravvivenza degli ovociti e i risultati clinici saranno compromessi nelle pazienti giovani con endometriosi che hanno preservato la propria fertilità, se messi a confronto con i risultati di donne senza endometriosi che abbiano anch’esse scelto di preservare la propria fertilità?”

“I risultati di questo studio segnalano indici di successo simili a quelli di pazienti di età superiore ai 35 anni”, ha affermato la dott.ssa Daniela Galliano, medico, chirurgo, ginecologo, direttrice del centro IVI Roma. “Nel gruppo di età inferiore ai 35 anni tutti i parametri analizzati sono stati statisticamente più bassi in donne affette da endometriosi. Se da una parte questo è dovuto al fatto che le pazienti con endometriosi dispongono di meno ovociti, dall’altra lo studio ha confermato che tale malattia può compromettere anche la qualità degli stessi, come dimostrato dai valori degli indici di impianto – indipendente dal numero di ovociti – e di sopravvivenza degli ovociti, nettamente inferiori nelle pazienti affette da endometriosi, rispetto alle altre che praticano la preservazione per motivazioni sociali”. “Tesi ulteriormente confermata”, ha continuato la dottoressa Galliano, “dagli autori che hanno osservato le alterazioni morfo-cinetiche negli embrioni di pazienti con endometriosi”

“Nonostante l’elevata incidenza dell’endometriosi e il crescente numero di donne affette da questa malattia che dispongono di ovociti vitrificati come salvaguardia della loro fertilità, si sa ancora poco dell’efficacia della strategia in questi casi.” Ha sottolineato il prof. Antonio Pellicer, Presidente IVI. “Ad ogni modo, noi di IVI, consigliamo alle giovani donne affette da endometriosi di preservare la loro fertilità per aumentare le possibilità di concepimento.” “In più, ha aggiunto la dott.ssa Cobo, “dal momento che l’endometriosi non costituisce una minaccia alla riserva ovarica solo per le lesioni provocate dall’operazione chirurgica, ma anche per le possibili alterazioni qualitative della stessa, è bene tener presente che prima si procede alla conservazione degli ovuli e maggiori saranno le probabilità di successo.”

“In generale, è estremamente importante che le giovani donne, e non solo, vengano maggiormente informate circa l’impatto che alcune patologie e abitudini di vita possono avere sulla fertilità. Di prevenzione dell’infertilità e di preservazione della stessa si parla ancora molto poco. Sarebbe importante che questo argomento, ancora così tabù nel nostro Paese, venga approfondito e che circolassero maggiori informazioni a riguardo”, ha concluso la dott.ssa Galliano.

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