Profumi nei cosmetici, leggere sempre l’INCI

Il Prof. Leonardo Celleno, presidente AIDECO, espone quali possono essere i rischi di entrare in contatto con sostanze allergeniche presenti nelle profumazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I prodotti cosmetici presentano molto spesso dei profumi molto gradevoli e accattivanti, tanto che molte
volte condizionano anche la scelta del consumatore. È importante, però, controllare l’INCI del prodotto per
non incorrere in quelle sostanze considerate particolarmente allergizzanti, come le fragranze inserite nei
prodotti. L’Europa ne ha individuate negli anni ben 26 e ha creato delle normative ad hoc.
Il Prof. Leonardo Celleno, dermatologo e presidente dell’Associazione Italiana di Dermatologia e
Cosmetologia, spiega quali sono i rischi per la pelle e le persone quando si entra in contatto con queste
sostanze
Allergie da “profumo”
“Sicuramente tra le sostanze ad uso cosmetico, utilizzate per la composizione di aromi e profumi sono tra
quelle più di altre in grado di indurre fenomeni di allergia (DAC) perché più reattive di altre categorie di
ingredienti – spiega il Prof. Celleno e prosegue – I dati relativi alle allergie da profumo variano molto da
paese a paese, a seconda dei sessi e dell’età. È possibile però verificare che, delle allergie causate dai
prodotti cosmetici, circa la metà sia dovuta proprio ai corpi odorosi. Questo si verifica soprattutto per i veri
e propri profumi o per prodotti che contengono alte concentrazioni di sostanze come quelle elencate tra i 26
allergeni identificati dalla Comunità Europea e potrebbe essere buona norma di comportamento da parte
delle aziende riportare comunque la presenza di eventuali allergeni in etichetta anche quando la loro
concentrazione sia inferiore al valore soglia stabilito, in particolare se i prodotti sono destinati a soggetti
predisposti all’insorgenza di allergie.”
“Sostanza potenzialmente allergenica” vs “pericolosa o dannosa”
“Queste sostanze, come tutti gli ingredienti utilizzati nei cosmetici, sono considerate sicure perché
precedentemente sottoposte a rigorosi controlli. Quello che le caratterizza è una maggiore incidenza nel
provocare possibili reazioni allergiche in alcune persone predisposte, che sviluppano fenomeni allergici e/o
irritativi nei confronti di sostanze generalmente innocue.
Riportare l’allergene in etichetta è dunque fondamentale per tutti coloro che soffrono di un’allergia nei
confronti di una o più delle sostanze ad uso cosmetico per evitare l’insorgenza della dermatite allergica da
contatto (DAC). Chi non manifesta allergie a queste sostanze non corre rischi” afferma il dermatologo.
Per i bambini, profumo sì o profumo no?
“L’uso di profumi nelle formulazioni per bambini non è strettamente necessario: non conferisce al prodotto
un’efficacia funzionale aggiuntiva ma lo rende sicuramente più gradevole sia nella scelta che nell’utilizzo.
Attualmente è possibile reperire nel mercato alcuni prodotti dermo-cosmetologici per bambini
completamente privi di profumo, particolarmente indicati nei casi di allergie cutanee e quadri clinici come
quello della dermatite atopica, molto frequente nella prima infanzia” conclude il presidente AIDECO.

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