La startup italiana che accelera lo sviluppo di nuovi farmaci

Oggi per sviluppare un nuovo farmaco sono necessari circa 10 anni e una cifra stimata tra 1 e 3 miliardi di dollari. Una percentuale molto bassa delle molecole studiate in laboratorio arriverà un giorno sugli scaffali delle farmacie: la stragrande maggioranza viene eliminata dopo anni e anni di studio perché non possiede tutti i requisiti di sicurezza ed efficacia per poter essere somministrata ai pazienti. Questo è storicamente un punto debole dell’industria farmaceutica mondiale. L’attuale emergenza sanitaria globale ha mostrato con chiarezza che 10 anni per portare sul mercato un nuovo medicinale sono decisamente troppi. Qualcosa è già cambiato perché alcune delle più importanti case farmaceutiche mondiali, tra cui Pfizer e Moderna, si sono concentrate sulla ricerca di un vaccino per il Covid-19 e già diversi vaccini sono disponibili dopo soli pochi mesi di studio. Si tratta di un risultato importante e la nuova strada che è stata aperta per ottenerlo è quella giusta sulla quale proseguire. Avere vaccini per combattere nuovi virus è importante, ma altrettanto fondamentale è riuscire ad abbreviare i lunghissimi tempi di sviluppo di nuovi farmaci, il che consentirebbe di curare malattie croniche con farmaci sempre più efficaci, ad esempio, ma anche di trovare cure per le malattie rare (per le quali adesso purtroppo non è possibile investire in sviluppo e ricerca, dal momento i potenziali pazienti sono troppo pochi).

La strada per arrivare a questo traguardo è già stata segnalata da alcuni anni dagli enti regolatori come l’americana FDA e l’europea EMA che si occupano di concedere il via libera e quindi di registrare i nuovi farmaci che possono venire immessi sul mercato: la simulazione. La FDA da anni incoraggia le aziende del Pharma ad affiancare ai test in vitro e in vivo anche i test in silico, altrettanto efficaci ma molto più rapidi.

Il Modeling and Simulation, del resto, viene già utilizzato da svariati decenni in altre industrie safety-critical come l’Automotive e l’Aerospace: le simulazioni virtuali consentono di testare il corretto funzionamento di autovetture, ad esempio, evitando molti test fisici e riducendo quindi notevolmente i tempi e i costi di sviluppo.

Oggi solo le grandi case farmaceutiche utilizzano la simulazione per tagliare costi e tempi di sviluppo di nuovi medicinali. Cosa impedisce a tutte le industrie del Pharma di utilizzare queste tecnologie all’avanguardia?Essenzialmente due motivi: i costi altissimi per i software e per l’infrastruttura IT che consente di farli funzionare e i costi del personale altamente qualificato che deve essere assunto per potere lavorare sui modelli computazionali.

Una piccola startup italiana in grande espansione, InSilicoTrials, ha risolto per prima queste problematiche attraverso una piattaforma cloud che offre modelli già pronti per essere utilizzati online (senza bisogno di acquistare software né infrastrutture IT), selezionati nelle migliori università internazionali e, cosa più importante, enormemente semplificati da esperti ingegneri di modo che possono essere utilizzati anche da persone che non possiedono competenze specifiche nell’ambito della simulazione, pagando solo per le risorse utilizzate e per i tempi di utilizzo.

L’idea visionaria di InSilicoTrials ha l’obiettivo di migliorare la qualità e la durata della vita di tutti i pazienti. E promette di rivoluzionare l’industria dell’healthcare mondiale, dando la possibilità a tutti i player del mercato, anche alle piccole e medie aziende farmaceutiche, di tagliare sensibilmente i costi dello sviluppo di nuovi medicinali e di accelerare il loro go-to-market.

L’interesse per le tecnologie in silico sta crescendo esponenzialmente. Il mercato globale della bio-simulazione è stato stimato in circa 1,65 miliardi di dollari nel 2018 e si prevede che toccherà i 4,58 miliardi entro il 2025, con un CAGR del 15,7% tra il 2019 e il 2025.

Alle soluzioni pensate da InSilicoTrials per il mondo Pharma si è aggiunta da pochi giorni sulla piattaforma la Drug Safety Suite, una nuova serie di modelli che aiutano a ridurre il rischio di cardiotossicità dei farmaci. Di cosa si tratta? Ogni nuova molecola individuata e studiata in laboratorio potrebbe rivelarsi pericolosa per il cuore, provocando aritmie anche irreversibili: affiancando ai testi in vitro i test di simulazione (in silico) è possibile individuare la pericolosità per il cuore di una molecola già nelle primissime fasi di studio e quindi eliminarla subito, riducendo i tempi e i costi della sperimentazione, e anche i test sugli animali.

I prodotti della Drug Safety Suite aiutano anche a identificare il corretto dosaggio del nuovo composto farmacologico attraverso lo screening virtuale di diverse concentrazioni, orientando i test in vitro e in vivo con conseguente riduzione drastica degli investimenti e dei rischi della sperimentazione sugli animali e poi sugli uomini.

La simulazione ci permette di andare verso un futuro dove la sperimentazione di nuovi farmaci sarà sempre più sicura – avendo già superato tutti i test in silico – con conseguente riduzione degli esiti negativi quando si sperimenta la nuova molecola sugli animali e poi sull’uomo. Ma anche un mondo con molti più farmaci efficaci per curare le malattie, pensiamo ai tumori, ad esempio, perché se un’azienda farmaceutica riesce a individuare subito se una molecola può o meno diventare un medicinale, riesce a risparmiare miliardi togliendoli dallo studio di quella molecola per testarne molte altre in archi di tempo estremamente ridotti e con investimenti molto più bassi. In questo modo, anche le malattie rare, nel prossimo futuro potrebbero essere curate e la vita media dell’uomo potrebbe allungarsi sensibilmente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *