PEDALANDO NELLE MARCHE ANCHE NELLA STAGIONE PIÙ FREDDA: UN ITINERARIO TRA NATURA E BORGHI
Anche nella stagione più fredda andare in bicicletta, che sia una bici da strada o una mountain bike, o anche per chi preferisce il downhill o il Gravel, rappresenta un ottimo modo per tenersi in forma, respirando aria buona e frizzante e godendosi lo spettacolo che la natura offre anche in inverno. Allo stesso tempo una gita in bicicletta può essere anche, perché no, un’occasione ideale per visitare luoghi mai visti, fantastiche perle nascoste nel territorio, magari percorrendo proprio sulle due ruote anche centri storici e paesi.
Vincenzo Nibali a Urbania
Le Marche offrono infinite possibilità di itinerari cicloturistici, che toccano borghi magici tra i più belli d’Italia. In particolare c’è Marche Outdoor, il progetto ideato e realizzato dalla Regione Marche con l’obiettivo di mettere in rete il territorio e valorizzare le strade secondarie che attraversano il paesaggio marchigiano, dal mare alla montagna, che vanta ben 24 percorsi ciclabili – in continuo aumento e aggiornamento – che possono essere percorsi in bicicletta da tutti i tipi di ciclisti, dai principianti ai più esperti.
Marche Outdoor promuove un turismo lento ed ecostotenibile che fa assaporare tutta la magia del territorio attraverso lo sport. La filosofia del progetto proprio per questo è stata sposata anche dall’artista Michelangelo Pistoletto che ha visto nella regione un luogo di “Rinascita”, coniando il concetto di “Marche Rebirth” e associando la sua opera più rappresentativa – il Terzo Paradiso rappresentato da tre anelli concentrici – ai vari percorsi di Marche Outdoor.
Ecco dunque di seguito una proposta di itinerario, da Sud a Nord delle Marche, per scaldarsi pedalando tra gli incantevoli paesaggi della regione, scoprendo lungo il percorso piccoli paradisi verdi quasi incontaminati e gioielli di un patrimonio millenario.
Si parte con il secondo anello di Ascoli Rebirth
Punto di partenza è la provincia di Ascoli Piceno, dove il consiglio è quello di seguire l’itinerario del secondo anello di Ascoli Rebirth, un percorso che si compone di ben 77 chilometri di pedalata con un dislivello di 1465 mt, che permette anche di visitare una delle città medievali più belle d’Italia: Ascoli Piceno, la città delle cento torri. Ma prima, seguendo l’anello si toccano Palmiano e Venarotta, due tappe del Cammino Francescano della Marca, che ripercorre il viaggio che San Francesco d’Assisi compì nel 1208 dall’Umbria ad Ascoli Piceno. In città da non perdere assolutamente la magnifica Piazza del Popolo, considerata una della più belle d’Italia, in stile rinascimentale, che riprende le teorie vitruviane con proporzione 1:3 e la cui pavimentazione nelle giornate di pioggia ha un suggestivo effetto specchiante, e Piazza Arringo, la più antica piazza monumentale della città, abbellita da importanti palazzi tra cui Palazzo Fonzi, il Palazzo dell’Arengo, il Palazzo Vescovile, il Duomo di Sant’Emidio e il Museo Diocesano. Ascoli è interamente edificata sul travertino, un particolare e affascinante marmo che si trova nel territorio e che, dal periodo umanistico, è diventato parlante grazie all’incisione sugli architravi delle porte dei palazzi di frasi, motti e proverbi, religiosi o irriverenti, in latino e in volgare di cui oggi se ne contano oltre cento lungo le sue “rue” (così sono soprannominate le vie della città).
Campagna di Ascoli Piceno, Ph. Maria Uspenskaya
Venarotta, Chiesa di San Francesco, ©Zitti
Proseguendo per i Sibillini
Il suggerimento è poi quello di continuare il giro in bici raggiungendo il primo anello di Sibillini Rebirth, itinerario tra i più appassionanti e suggestivi con i suoi 86 km e 1907 mt di dislivello, che attraversa parte del Parco dei Monti Sibillini. La prima parte del percorso è collinare, poi da Piantipiega al km 38 ci si dirige verso le Gole del Fiastrone, uno degli ambienti più naturali e spettacolari dei Monti Sibilini. Qui il paesaggio muta rapidamente, con scorci montani e tornanti risalendo fino a Fiastra. Da qui si sale ancora verso Bolognola, scorgendo le principali vette dei Sibillini e si passa per Pintura e si arriva al famoso Valico della Maddalena con il bellissimo balcone panoramico con una visuale che va dal Conero fino a San Benedetto del Tronto. Infine ripercorrendo nel verso opposto la famosa salita Sarnano – Sassotetto, scoglio di diverse Tirreno-Adriatico ed inserita tra le 10 più belle salite nella graduatoria Red Bull, si arriva appunto a Sarnano, uno dei Borghi più belli d’Italia. Il centro storico conserva la struttura medievale di “castrum”, ovvero un impianto fortificato che si snoda in cerchi concentrici dalla Piazza Alta. Su di essa si affacciano i principali monumenti del borgo: il Palazzo del Popolo, trasformato nell’800 nello splendido Teatro della Vittoria; il Palazzo dei Priori e quello del Podestà. Da non perdere anche, nelle vicinanze del borgo, le cascatelle di Sarnano, una piccola oasi immersa tra gli alberi, e la Cascata della Gola dei tre Santi.
Monti Sibillini
Sarnano
Raggiungendo la provincia di Fermo
Continuando l’itinerario ad anelli di Marche Outdoor, si raggiungerà poi la provincia di Fermo, dove il consiglio è di percorrere il primo anello di Fermo Rebirth, un percorso di 92 chilometri con 1361 mt di dislivello che dal mare porta all’entroterra, per scoprire questa provincia in tutte le sue sfaccettature. Per quanto lontani dai caldi venti estivi, non è da disdegnare una suggestiva passeggiata in bici sul lungomare: la pista ciclabile tra Porto S. Elpidio e Porto S. Giorgio e è lunga 16 chilometri, e permetterà di godere appieno dell’incantevole bellezza del mare invernale. Assolutamente da non perdere poi è la frazione di Fermo Torre di Palme, un borgo medievale che, sorgendo su un punto elevato molto vicino al mare, gode di una veduta panoramica sul litorale davvero mozzafiato. Arrivando a Fermo ci si può immergere nel più autentico Rinascimento, passando per Piazza del Popolo, sulla quale si affacciano il Palazzo dei Priori e la Pinacoteca, che custodisce la Natività di Rubens e la Sala del Mappamondo. E poi una teoria di piccoli borghi ricchi di sorprese: Grottazzolina con i pregevoli stucchi della chiesa di S. Giovanni Battista, Lapedona con la chiesina di S. Maria di Manù e i palazzi di Monsampietro Morico, che custodisce un prezioso trittico di Carlo Crivelli nella Chiesa di S. Michele Arcangelo. E ancora Monte Rinaldo con l’area archeologica La Cuma e Monte Vidon Combatte, posto su un colle costellato di rosseggianti edifici in cotto e pieno di scorci incantati E infine ‘i calanchi della Valle dell’Ete’ e i tre archi gotici di Petritoli, che contraddistinguono il bel borgo medievale affacciato sulla Valle dell’Aso.
Vincenzo Nibali a Torre di Palme
Monte Rinaldo
E poi tra le colline del Maceratese
Si raggiunge poi la provincia di Macerata, da percorrere seguendo il primo anello di Macerata Rebirth che vi condurrà da Civitanova Marche, località balneare che, oltre all’abitato costiero, custodisce anche un antico borgo posto su un’altura e racchiuso tra le mura di un castello medievale. Per visitare al meglio la zona, il consiglio è quello di fare un percorso nel percorso seguendo l’itinerario dei Colli della Vernaccia, dove si produce l’uva del famoso e apprezzato spumante rosso naturale, la cui storia si intreccia con quella del meraviglioso borgo medievale arroccato sulle colline della provincia di Macerata, Serrapetrona. Il piccolo borgo, situato a 500 metri sopra il livello del mare, prende il suo nome dal termine “Serra”, di origine longobarda, che indica un abitato fortificato a difesa di una valle “Petrona”, cioè di pietra. Vale una visita anche il vicino borgo di Loro Piceno, che si trova sulla sommità di una collina in lieve declivio, a sud del torrente Fiastra. Caratterizzato da un centro storico rimasto pressoché intatto, da non perdere il castello Brunforte, appartenuto ai Farfensi, situato nella parte più alta del paese, il Palazzo dei priori e il Palazzo della Giustizia adibito dal 1692 a Monastero Corpus Domini. Dalla Torre della Vittoria, un imponente costruzione di 21 metri, si può ammirare uno splendido panorama che si estende dal Monte Conero alla Maiella, dai Sibillini all’Adriatico. Loro Piceno è anche la patria del vincotto, il saporito vino perfetto per il fine pasto ricavato dalla bollitura del mosto nelle caldaie di rame.
Serrapetrona
Campagna di Loro Piceno
E ancora l’anello di Ancona
Si prosegue poi nella provincia di Ancona, per percorrere il primo anello di Ancona Rebirthcon i suoi 102 km e un dislivello di 1200 mt. Il punto di partenza è Numana, situata alle pendici del monte Conero, che divide in due la costa Adriatica. Si prosegue quindi lungo la dorsale del promontorio attraversando Sirolo, per raggiungere Camerano, adagiato su pendii che degradano verso le rive del fiume Aspio, circondati da vigneti da cui nasce il vino Rosso Conero. Si prosegue poi fino a giungere nella valle dell’Aspio, piccolo fiume che nasce sotto la cittadina di Offagna e si dirige verso il Conero. Dopo 29 km, si sale leggermente, 3-4% circa verso Polverigi, direzione Santa Maria Nuova, pedalando su di una delle più belle e panoramiche strade della provincia d’Ancona, la provinciale del Vallone, dove a destra si può ammirare la valle Esina, mentre a sinistra quella del fiume Musone. Una volta oltrepassata Santa Maria Nuova, si prosegue verso Jesi, città di grande importanza sia storica che industriale, tanto da essere conosciuta come “La Milano delle Marche”. Città imperiale di grande rilevanza durante il governo di Federico II e dei suoi figli, può vantare numerosi monumenti di grande interesse storico, come la Piazza Federico II, il teatro pergolesi, il Corso Matteotti e la bellissima villa del conte Adriano Colocci-Vespucci. Si potrà approfittare, poi, per visitare il territorio circostante, chiamato Vallesina, caratterizzato da una serie di borghi storici cinti da mura che si ergono sulle colline, tutti ricchi di cultura e storia, i cosiddetti “Castelli di Jesi”: Ultima tappa da non mancare è Osimo: cinta da possenti mura romane, la città offre tante esperienze da vivere: si potrà fare visita all’antica Fonte Magna, dove si fermò il grande Pompeo durante la guerra civile contro Cesare, o risolvere l’enigma delle statue romane senza testa all’ingresso del Palazzo comunale, realizzato nel corso del Seicento in stile barocco, poi ammirare Palazzo Campana, progettato dall’architetto Andrea Vici, o infine varcare la soglia delle misteriose Grotte, un labirinto sotterraneo ricco di passaggi segreti.
Offagna, Ph. Sergio Ramazzotti
Campagna di Ancona, Ph. Andrea Tonti
Infine, la provincia di Pesaro
L’ultima parte di questo lungo percorso in bici che attraversa le Marche da Sud a Nord è quello che fa capo al secondo anello di Pesaro Rebirth di 138 km e un dislivello di 1768 mt che attraversa luoghi ricchi di storia e cultura. Solo per citarne alcuni Urbino, città patrimonio Unesco e patria di Raffaello, Pergola dove si possono ammirare i Bronzi di Cartoceto, l’unico gruppo scultoreo in bronzo dorato di provenienza archeologica rimastoci dell’epoca romana e Urbania con il Barco, residenza estiva dei duchi di Montefeltro.
Allungandosi poco oltre, il consiglio è quello di percorrere l’itinerario delle Vedute Feltreschedi 64,5 km e 1665 di dislivello che permetterà di scoprire la meravigliosa natura e la storia del Montefeltro toccando suggestivi borghi e paesaggi affascinanti.
Anch’esso è un percorso ad anello, quindi percorribile partendo da uno qualsiasi dei comuni attraversati. Partendo da Lunano si può raggiungere Sassocorvaro passando per il Lago di Mercatale per poi tornare a Lunano attraverso il Monte San Leo. Seguendo il sentiero del Beato Lando si raggiunge Carpegna, e poi passando per Montefiorentino si arriva a Frontino e successivamente a Belforte all’Isauro. Da qui attraverso Piandimeleto si chiude l’anello del tracciato.
È un percorso che tocca questi splendidi borghi dove Rocche, Castelli e promontori disegnano uno skyline unico. La Rocca Ubaldinesca e il Lago a Sassocorvaro, la Torre del Castello e il Convento di Monte Illuminato a Lunano, il Palazzo dei Principi e il Parco del Sasso Simone e Simoncello a Carpegna, il Castello e il Parco Faunistico a Frontino, il Castello di Belforte all’Isauro e quello dei Conti Oliva a Piandimeleto. Infine, una piccola deviazione da non perdere: La salita del Pirata, un percorso ripido che risale il Monte Carpegna, chiamata così in onore di Marco Pantani che preparava qui le sue vittorie.
Sassocorvaro, Ph. Danilo Romanini
La salita del Pirata