Salto del pastore: da tradizione delle Isole Canarie a esperienza per riconquistare il senso di libertà

In passato i pastori dell’arcipelago spagnolo utilizzavano un’asta per spostarsi,
saltando, sulle montagne di origine vulcanica: oggi è una tradizione ritrovata e
un’attrazione turistica per divertirsi e godere della natura circostante
 
 
Una lunga asta per saltare tra i pendii scoscesi delle montagne
delle Isole Canarie: quello che in passato era il modo
più veloce usato dai pastori locali per muoversi, oggi è
una pratica per divertirsi, con un pizzico di adrenalina,
e riconquistare un senso di libertà in mezzo alla
natura. Il “salto del pastore” è un’esperienza insolita
rilanciata da un gruppo di appassionati locali che
mettono a disposizione la loro arte anche ai turisti che
 
vogliono non solo vederla, ma anche provarla in prima persona.
Le montagne dell’arcipelago canario sono di origine vulcanica e offrono uno scenario unico in cui si
alternano alture e ripide discese. Un tempo questa conformazione rendeva difficile lo spostamento
dei pastori alla ricerca del pascolo migliore. Il “salto del pastore” nasce quindi come esigenza per
superare in maniera veloce le irregolarità del terreno, usando come perno un lungo bastone.
Una tradizione riscoperta alla fine dello scorso secolo e che oggi viene esercitata da oltre 330
appassionati riuniti in apposite associazioni o “jurrie” (se ne contano quasi 20 in tutto l’arcipelago).
Nel 2018 la pratica è stata riconosciuta, con il nome “Salto”, tra le attività tradizionali di “interesse
culturale” dal Governo delle Isole Canarie. Nell’ultimo anno il numero di praticanti si è moltiplicato,
trainato dal desiderio di ritrovare una sensazione di libertà a contatto con la natura dopo mesi di
lockdown.
Tecniche di movimento
 
Il balzo o salto del pastore canario consiste
nell'utilizzare, come se fosse un'asta, un lungo attrezzo
di legno. Il bastone prende diverse denominazioni da
isola a isola: “lanza” a La Palma e Tenerife, “asta” a El
Hierro, “astia” a La Gomera, “garrote” a Gran Canaria
e, infine, “lata” a Lanzarote e Fuerteventura. Oltre al
nome, varia anche il legno utilizzato per realizzare le
lance: quello più usato è il legno di pino delle Canarie,
quindi l’ulivo selvatico, il faggio, il frassino e alcuni legni locali come il faya e il riga dell’Honduras.
 
 
 
Per saltare si conficca nel terreno l'estremità del bastone (regatón) e, in base al movimento
desiderato, mani, braccia e corpo adottano diverse posizioni chiamate Mañas. Uno dei salti più
particolari è quello del “regatón morto” o “a piombo”. È un movimento visivamente spettacolare
dove nemmeno la punta della lancia poggia a terra: richiede una notevole abilità e si può raggiungere
una distanza fino al doppio o al triplo della lunghezza dell'attrezzo stesso.
Adattamento cinematografico
Il London Mountain Film Festival (LMFF) ha incluso "Jurria: Guardians of the Garrote" nella sezione
ufficiale 2021. È un documentario girato interamente a Gran Canaria che racconta la storia del
“Maestro Paco” e la sua passione per il tradizionale salto del bastone. La pellicola di 35 minuti è stata
scelta tra centinaia di opere presentate e competerà nella sezione ufficiale del LMFF insieme ad altri
42 film. Prodotta da Isidoro Falcón e diretto da Pedro Cubiles, sarà proiettata online al LMFF tra il 15
e il 31 maggio, quando si svolgerà il festival di Londra.

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