L’ARTE COME TERAPIA RICAVATO IN BENEFICENZA A MEDICI IN FAMIGLIA PER L’INIZIATIVA VISITA SOSPE

Dal Tramonto all’Alba

PERFORMANCE VIDEO E FOTOGRAFIE DI

MARCO CIRCHIRILLO

A cura di Chiara Canali

In esposizione dal 6 maggio 2021 dalle 11.00 alle 21.00

Fabbrica Eos   Viale Pasubio (angolo via Bonnet)        Milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La galleria milanese Fabbrica Eos è lieta di presentare il progetto performativo dell’autore Marco Circhirillo, dal titolo Dal Tramonto all’Alba (From Dusk till Dawn), a cura di Chiara Canali.

Attraverso il linguaggio fotografico, alternando la tecnica analogica a quella digitale, Marco Circhirillo racconta la molteplicità e la frammentarietà dell’Io, in un processo di scissione e duplicazione dell’Identità.

Sarà possibile acquistare alcuni scatti dell’artista ad un prezzo simbolico (a partire da 1€) e il ricavato andrà a Medici in Famiglia, Centro Medico Polispecialistico a vocazione sociale che ormai da tempo sostiene attivamente chi non può usufruire di una visita attraverso l’iniziativa visita sospesa, dal famoso caffè sospeso di tradizione napoletana; in questo particolare momento che coinvolge tutti noi Fabbrica Eos insieme all’artista hanno deciso di destinare il ricavato a visite sospese di carattere psicologico.

“Visita Sospesa® – spiega Emanuela Verna Responsabile Visita Sospesa – si pone l’obiettivo di rendere accessibili a tutti dei servizi che spesso sono disponibili solo a pagamento. Un esempio? Un bambino che ha bisogno di una certificazione per disturbi dell’apprendimento attende anche due anni prima di avere un appuntamento presso il servizio pubblico con un Neuropsichiatra Infantile e poi ci vogliono mesi per concludere l’iter valutativo. In un centro privato paga 800€-1.200€ per ottenere la certificazione. Medici in Famiglia non ha liste d’attesa e in un paio di mesi la famiglia può ottenere gratuitamente una relazione valida per attivare tutti gli aiuti previsti per legge all’interno della scuola».

Tra i fotografi emergenti che più si sono distinti negli ultimi tempi, in occasione del Premio Art Rights Prize 2020, Marco Circhirillo è stato selezionato dalla MTArt Agency, la prima talent agency per artisti visivi in tutto il mondo, che lo supporterà in un percorso di internazionalizzazione.

“MTArt Agency è orgogliosa di supportare Marco Circhirillo per il suo progetto performativo alla Fabbrica Eos. MTArt Agency è un’agenzia di talenti pluripremiata B Corp certificata per gli artisti visivi più entusiasmanti, che collega il talento artistico con marchi, progetti culturali e collezionisti”.

Perseguendo un modello di pirandelliana memoria, all’inizio del suo percorso l’artista ha studiato i corpi e i visi di amici e conoscenti, li ha rappresentati e sdoppiati, fino ad arrivare alla realizzazione di ritratti duplicati, ispirati alle doppie esposizioni di Man Ray.

Dalla visione del doppio l’artista è passato a quella del multiplo e, a partire dal 2013, ha dato vita a una serie di ritratti fotografici multipli che, esasperando il concetto dell’autoritratto, arrivano a creare dei veri e propri assembramenti della medesima persona all’interno dello stesso luogo (SuperEgo, 2016), rimandando alle molteplici identità sottese alla natura di ogni essere umano.

VIDEO PERFORMANCE

Di scena a Fabbrica Eos è ora il progetto “Dal Tramonto all’Alba”, a cura di Chiara Canali, video performance di Marco Circhirillo che esibisce un’azione circolare dell’autore ancora una volta incentrata sull’esplorazione della propria continuità identitaria che si raddoppia, si moltiplica e si replica all’infinito.

L’atto performativo prende avvio da una ossessiva ed estenuante seduta di autoritratto, eseguita in una cabina automatica di via Paolo Sarpi, da cui si generano 28.000 fototessere che ritraggono l’artista in pose ed espressioni diverse, in una proliferazione incontrollata di identità che esaltano il trionfo del più assoluto narcisismo.

La seconda fase prevede la disposizione e l’allineamento a terra, sul pavimento della galleria Fabbrica Eos di Viale Pasubio, delle 28.000 fototessere. L’azione, che si svolge nell’arco temporale di 12 ore, dal tramonto all’alba, si concentra sulla celebrazione dell’EGO autocentrato, ripiegato su di sé come un Narciso chino sulle proprie ginocchia, intento a posare la propria immagine e a contemplarla, pago di sé stesso, egoista, solo, indifferente, incapace di relazionarsi con quanto accade all’esterno.

Un tappeto della vanità, dell’autoreferenzialità e dell’ipertrofia dell’EGO, illusione di onnipotenza, smania di visibilità e di protagonismo. Questa immagine replicata all’infinito è specchio e miraggio di una realtà inconsistente, di un inganno del pensiero che ci illude di poter così andare oltre la caducità del tempo e l’abisso della morte.

Al termine di questa fase prende avvio il terzo tempo, nel quale Circhirillo – Narciso che si vede, ma non si riconosce – entra in scena cingendo un soffiatore a scoppio e, con movimenti inconsulti, spazza via tutta questa texture ondulata delle fototessere e le fa volare vorticosamente contro la vetrina della galleria.

Un gesto di azzeramento e rinascita attraverso cui viene spazzata via tutta l’inconsistenza vana dell’Io. In questo teatro dell’assurdo, Circhirillo – Narciso che rinasce – si volge all’indietro, rapito, estasiato, pronto per una danza di metamorfosi che lo trasforma e lo trasporta in un altrove.

L’artista mette in moto un’azione, un passaggio, un attraversamento e nella sua mente si fa largo la presa di coscienza che tutto è transitorio, aleatorio impermanente e che la felicità è un simulacro che non si può possedere.

L’immagine dell’EGO non è più contemplata ma performata, agita, eseguita, mossa, prodotta. Nell’azione si compie il disincanto dell’autocoscienza più profonda e la percezione del sé, dell’Io interiore, dell’Anima che abita ciascuno di noi.

Rimane l’immagine liquida, vana, transeunte di un Narciso che ha creato, sognato, desiderato, ma è stato anche in grado di smaterializzare l’inconsistenza porosa della realtà.

MOSTRA FOTOGRAFICA

Il video della performance e le tracce dell’azione sono in esposizione in galleria assieme ad una linea di fototessere, senza soluzione di continuità, che perimetra i muri interni della galleria.

Una linea continua, ad altezza del punto di vista dell’artista, che attrae l’attenzione dello spettatore alla “linea di forza” della visione binoculare, bilanciando il “punto forte” dell’osservazione dalla disposizione a terra al suo posizionamento a parete, secondo una visione circolare e senza fine dove non esiste un punto di inizio e un punto di arrivo, ma un viaggio infinito, eterno e senza tempo, come nella ciclicità dell’azione performativa.

La video performance Dal Tramonto all’Alba (From Dusk till Dawn) di Marco Circhirillo sarà disponibile in galleria.

MARCO CIRCHIRILLO BIOGRAFIA

Marco Circhirillo (Parma, 1980) ha conseguito la Laurea Magistrale in Storia dell’Arte Contemporanea, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Parma.

La sua ricerca espressiva si concentra principalmente sull’utilizzo del mezzo fotografico, tra analogico e digitale, per arrivare a indagare l’uomo e l’identità, in tutte le sue sfaccettature. Nell’ambito dei premi internazionali di fotografia, nel 2020 ha vinto il Premio Partner MTArt Agency nell’ambito dell’Art Rights Prize, agenzia londinese dedicata alla promozione dei più talentuosi artisti emergenti.

Dal 2017 al 2018 si è distinto nella sezione Ritratto/Autoritratto del PX3, The Prix de la Photographie, Parigi e nel 2018 ha ricevuto la Menzione Speciale del Moscow Foto Awards (2018), mentre nel 2014 è risultato 1° classificato nella sezione Autoscatto del Limen Art di Vibo Valentina.

Tra le principali mostre personali, ricordiamo nel 2019 I colori di Narciso, (x Adoré), a cura di Fabbrica Eos; nel 2016 Molteplici, a cura di S. Simonini e A. Malagoli alla Zenone Contemporanea, Reggio Emilia e sempre nel 2016 Psicotropie, presso Natked, Milano, a cura di Fabbrica Eos.

Del 2014 la monografia edita da Rubbettino Marco Circhirillo. Doppelgänger, a cura di G. Bonomi, presentata a Photissima Art Fair & Festival, Torino mentre nel 2013 la partecipazione alla collettiva Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, mostra e libro edito da Rubbettino e a cura di G. Bonomi.

Vive e lavora a Parma.

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