COLON IN SALUTE, IN UNA TOP 5 I CONSIGLI DI FISMAD:  DIETA MED PER PREVENIRE L’INFIAMMAZIONE, SEMAFORO ROSSO PER CARNI LAVORATE, ALCOL E FUMO

Fra i fattori di rischio modificabili per l’insorgenza del Cancro al Colon (CCR) anche sovrappeso, alcol, fumo e sedentarietà. mE soprattutto: fare il Test perché restare in salute “Non è questione di culo”

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cancro del colon-retto (CCR) è il terzo tumore più diagnosticato al mondo. La genetica e la familiaritàsono solo alcune delle possibili concause della malattia, che vede fra i fattori di rischio modificabilianche obesità e sedentarietà. Recenti evidenze scientifiche indicano, inoltre, che un’alimentazione corretta consente di prevenire l’infiammazione cronica che è fra le concause dell’insorgenza del CCR. Ecco perché nel mirino degli esperti c’è proprio la dieta occidentale moderna, ricca di carne rossa,grassi saturi e cereali raffinati che può aumentare fino al 40% il rischio di tumore.

Fra gli effetti della Pandemia SARS-Co-V-2 anche mancate diagnosi e screening dimezzati

Gli effetti negativi che la pandemia di SARS-CoV-2 ha avuto sulla mancata diagnosi dei tumori dell’apparato digerente sono allarmanti, come è emerso da una recente inchiesta condotta da FISMAD su tutto il territorio nazionale: rispetto al triennio 2017-19, nel 2020 le diagnosi di cancro colorettale dell’11,9%.

E ancora: la sospensione e i ritardi nello screening organizzato per il cancro colorettale hanno portato a mancate diagnosi del percorso screening, con  1.168 casi di cancro colorettale in meno e 6.700 adenomi avanzati non rilevati a causa degli esami dimezzati (-52%). Un ritardo diagnostico che emerge con allarmante chiarezza dall’ultimo report dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) ripreso da FISMAD – Federazione Società Malattie Apparato Digerente, sulla base del confronto fra il numero di diagnosi fatte da gennaio a ottobre 2020 con quelle dello stesso periodo nel 2019.

La prevenzione “Non è questione di culo”: fare il Test salva la vita

Oggi fare il test del sangue occulto nelle feci (SOF) resta il più potente strumento di prevenzione, perché salvarsi la vita “Non è questione di Culo”, come recita il Claim della campagna di sensibilizzazione per lo Screening promossa da FISMAD  Federazione Italiana Società Malattie Apparato Digerente.

 

La Top 5 “Salva-Colon”

Ma quali sono le regole d’oro per ridurre i fattori di rischio del cancro all’apparato digerente?

In una Top 5 i preziosi consigli salva Colon” di FISMAD – Federazione Italiana Società Malattie dell’Apparato Digerente, che raccomanda:

  1. Viva la Dieta Med:

Un consumo giornaliero di 90 grammi di cereali integrali riduce il rischio di CCR del 17%, mentre l’assunzione di almeno 400 grammi al giorno di frutta verdura distribuiti in cinque porzioni suddivise fra pasti principali e spuntini, è l’arma decisiva per la prevenzione. Via libera, quindi, ad alcuni degli alimenti “principe” della dieta mediterranea, quali: mele, uvamore, mirtilli, cipolle rosse, broccoli, fragole, albicocchecavoli. La dieta mediterranea, caratterizzata da un elevato consumo di verdura, frutta e cereali integrali, sembra mitigare il grado di infiammazione e può ridurre il rischio di CCR fino al 51%. Meglio quindi privilegiare proteine di derivazione vegetalepane integralelegumi, verdura, pesce, frutta fresca e frutta secca.

  1. Fibre in azione con la regola del 10:

una dieta ricca di fibre si associa a una probabilità più bassa di ammalarsi di CCR: le fibre contenute nellafrutta e nella verdura non solo aiutano la motilità intestinale, ma hanno un elevato potere anti-ossidante. Ecco perché nella lista della spesa non dovrebbero mai mancare la verdura a foglia verde, ma anche la frutta di stagione. E a proposito di fibre, vale sempre la “regola d’oro del 10”10 gr di fibre al giorno (l’equivalente di 2 mele, buccia compresa) riducono del 10% il rischio di cancro colorettale.

 

  1. Tutti i benefici dei latticini:

I dati disponibili dimostrano chiaramente l’associazione protettiva, con una correlazione dose-risposta, tra il consumo totale di latticini latte e il cancro del colon-retto. L’indicazione è consumare giornalmente l’equivalente di tre tazze tra latteformaggio yogurt a basso contenuto di grassi. Le evidenze scientifiche confermano i benefici anche per gli uomini che, mangiando regolarmente yogurt, possonoridurre di un quinto il rischio di sviluppare l’adenoma al colon, ovvero i polipi dell’intestino che possono trasformarsi in cancro al colon retto. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Washington.

  1. Divano addio, bentornate scarpe da ginnastica:

Un recente studio pubblicato sulla rivista JNCI Cancer Spectrum documenta che guardare troppa TV e passare ore e ore sul divano è a tutti gli effetti un fattore di rischio per l’insorgenza di CCR. Lotta quindi allasedentarietà, che ha effetti negativi sia diretti che mediati attraverso l’insorgenza di sovrappeso eobesità. Quest’ultima, in particolare, triplica il rischio di cancro colorettale in uomini e donne. Ecco perché per mantenere il peso sotto controllo bisognerebbe concedersi almeno mezz’ora di attività fisica al giorno, anche solo una semplice passeggiata a passo sostenuto.

  1. Stop alla carne rossa e lavorata:

Il rischio di cancro al colon aumenta del 28% per ogni 120 gr di carne rossa consumata al giorno. Scatta ilsemaforo rosso per le carni lavorate e per alcuni degli alimenti più amati del fast-food – quali hamburger, patatine fritte, e salse. E ancora: grassi saturicarboidrati, e proteine animali sono, in ordine decrescente, gli alimenti più pro-infiammatori. Il menù da preferire, quindi, per neutralizzare alcuni dei più importanti fattori di rischio per il CCR è quello pesceteriano: basti pensare che chi mangia 80 gr di pesce al giorno ha il 33% di rischio in meno di CCR rispetto a chi ne mangia meno di 80 gr alla settimana.

  1. Alcol e fumo: i Big Killer

In Europa, solo nel 2018, il consumo di alcol ha causato circa 59.200 casi di cancro del colon-retto in donne e uomini, dei quali 28.200 decessi. Oggi la proporzione stimata arriva al 12% per un consumo quotidiano superiore ad una unità di alcol e fino all’11% per il fumo.

 

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