La cronicità assorbirà l’80% delle risorse sanitarie mondiali se non si lavorerà su prevenzione e domiciliarità

L’8 ottobre se ne parlerà a Think Tank Cronicità

 

 

 

 

I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano chiaro: nei prossimi quindici anni la maggior parte delle risorse sanitarie -si stima fra il 70 e l’80% del totale- verranno assorbite dalle patologie croniche: diabete, scompensi cardiaci, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), artrite, Alzheimer, per citare solo le più frequenti.
Come contrastare il fenomeno e come garantire ai malati una buona qualità di vita e un livello di assistenze adeguato, senza minare la sostenibilità economica del SSN?
L’ 8 ottobre, dalle ore 9.30 il Think Tank Cronicità, organizzato da Exposanità, affronterà il tema con l’iniziativa “PROGETTO PONGOV Cronicità – Sostenere la sfida alla cronicità con il supporto dell’ICT”, a cura del Ministero della Salute e con una tavola rotonda dal titolo “Cronicità e territorio: esperienze a confronto”. La giornata di lavori si svolgerà online, per partecipare gratuitamente è sufficiente registrarsi sul sito www.exposanita.it/it/think-tank-cronicita/
È un’epidemia, quella delle malattie croniche, la cui crescita non conosce battute d’arresto a partire dal secondo dopoguerra, con ricadute negative non solo sanitarie, ma anche economiche e sociali. Nel nostro Paese, secondo la proiezione dell’Istituto Superiore di Sanità, basata su un campione di oltre 130 mila adulti e 40 mila anziani residenti in Italia, più della metà delle persone tra i 65 e i 75 anni convive con una o più patologie croniche (diabete, cardiopatie, BPCO sono quelle indagate). Questa quota aumenta con l’età, fino a interessare complessivamente i tre quarti degli ultra 85enni, la metà dei quali è affetta da due o più patologie croniche.
La partita si giocherà sul fronte della prevenzione, rafforzando la cultura e la comunicazione dei corretti e sani stili di vita da un lato e le attività diagnostiche preventive dall’altro. Ma sarà cruciale ridefinire l’approccio nella gestione dei malati cronici. Malati che restano tali per anni, molto spesso decenni, per i quali l’assistenza territoriale svolgerà un ruolo fondamentale attraverso le attività della medicina di base, delle Case della Salute, delle farmacie. Un ruolo fondamentale sarà svolto dall’applicazione delle nuove tecnologie e da tutti quei servizi che agevoleranno la comunicazione tra il sistema e il paziente, la vigilanza sulla patologia e la possibilità di deospedalizzare una serie di attività sanitarie, permettendo così la permanenza del malato al proprio domicilio e nel proprio territorio.
Se possiamo annoverare come uno dei successi del SSN la drastica riduzione della mortalità precoce dovuta alle malattie croniche, restano ancora da definire le strategie per assicurare una buona qualità di vita ai cittadini che ne soffrono e la sostenibilità economica di questo capitolo di spesa.
A questo tema, che resta una delle grandi sfide da affrontare per il sistema, Exposanità, Mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza, in programma a Bologna dal 4 al 7maggio 2022, dedicherà ampio spazio.

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