Accademia di Medicina di Torino: “Patrizia D’Amelio: «l’osteoporosi è una malattia che vorremmo prevenire anziché curare!»

di.   Piergiacomo Oderda

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’osteoporosi è una malattia dell’apparato scheletrico caratterizzata da bassa
densità minerale e deterioramento del tessuto osseo con conseguente aumento
di fragilità. La giornalista Melania Sorbera intervista per il programma “Prima
pagina salute” di Medical excellence tv Patrizia D’Amelio, Primario di Geriatria
presso il Centre Hospitalier Universitaire Vaudois di Losanna. Quest’ultima
interviene venerdì 29 ottobre alle ore 21 in Accademia di Medicina di Torino
(anche in diretta web, www.accademiadimedicina.unito.it), introdotta da
Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina e della Fondazione per
l’  Osteoporosi O.N.L.U.S.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando cominciare a preoccuparsi per lo sviluppo dell’osteoporosi? In maniera
provocatoria, la dottoressa D’Amelio invita ad occuparsene già il pediatra,
«l’osteoporosi è una malattia che vorremmo prevenire anziché curare!». Per
quanto concerne la prevenzione più tardiva, in età adulta, conviene
occuparsene per la donna immediatamente dopo la menopausa se sussistono
fattori di rischio o dopo i sessant’anni d’età. La prevenzione passa attraverso
uno stile di vita corretto, una buona attività fisica, sportiva e una buona
alimentazione ricca di calcio e proteine, a cui associare l’assunzione di vitamina
D. Come per tutte le patologie croniche va evitato il fumo di sigaretta, il
consumo eccessivo di alcool e ci sono alcuni farmaci che, assunti in maniera
cronica, possono danneggiare lo scheletro. Quando un paziente assume per
esempio cortisone non potendone fare a meno, occorre una particolare
attenzione preventiva della malattia.
Le terapie sono parecchie, suddivise tra farmaci antiriassorbitivi che vanno a
bloccare il riassorbimento dello scheletro e farmaci anabolizzanti che stimolano
la formazione di nuovo scheletro. In mezzo c’è un nuovo farmaco, a breve sul
mercato, che ha sia capacità di inibire il riassorbimento scheletrico, sia di
stimolare la formazione di nuovo osso. Vanno sempre associati ad una corretta
assunzione di calcio e vitamina D come previsto in tutti gli studi di
registrazione del farmaco.
Esistono rimedi naturali o legati all’alimentazione? «Ci sono varie sostanze
proposte di volta in volta con effetti sulla salute scheletrica». Un esempio è la
vitamina K ma «nessuna di queste sostanze è autorizzata a oggi in
trattamento». Il calcio e la vitamina D possono essere considerati rimedi
naturali, in genere tuttavia si prevede una supplementazione farmacologica. Si
può raggiungere l’”intake” (assunzione) necessario del calcio con
un’alimentazione adeguata. Questa deve essere il più possibile variata per la
prevenzione di tutte le malattie croniche legate all’invecchiamento. Tra gli
alimenti ricchi di calcio, la dottoressa D’Amelio cita il latte e i suoi derivati, la
frutta secca. Con l’alimentazione si raggiunge il venti per cento dell’”intake”
giornaliero di vitamina D, l’ottanta per cento viene sintetizzato a livello
cutaneo. Un’alimentazione variata è un importante fattore per l’invecchiamento
di successo e questo vale anche per lo scheletro.

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