Accademia di Medicina di Torino: Mario Nano e “La chirurgia in Piemonte. Storia di una Scienza e di una Regione”

di Piergiacomo Oderda

Quattro “pathways”, strade si possono imboccare nella lettura di “La chirurgia
in Piemonte. Storia di una Scienza e di una Regione” (Edizioni Minerva Medica,
2021). L’autore, Mario Nano, è Professore di Chirurgia Generale, Università di
Torino e membro dell’Accademia di Medicina di Torino.
Frontespizi di preziose edizioni di testi di medicina, spesso di proprietà
dell’autore e immagini di volti di medici assurti a popolarità permettono di
individuare un filone da seguire tra l’innumerevole sequenza di personaggi
raccontati nel testo. Una seconda curiosità che mi ha animato nello scorrere
delle pagine è stata determinata dal nuovo significato scoperto nella
toponomastica delle strade delle zone dove ho vissuto. Ciò che può essere un
mero indirizzo postale diventa una persona in carne e ossa. Un terzo filone è
rappresentato dal linguaggio tecnico chirurgico, può apparire ostico ma previa
consultazione del vocabolario di greco che ancora impera nella mia biblioteca si
dischiudono nuove prospettive. Infine, la passione per la storia di Torino
trasuda dalle frequenti note a pie’ di pagina.
ICONOGRAFIA
La foto 72b ritrae un manuale di diagnostica chirurgica a cura di Fritz de
Querrain che succede a Theodor Kocher alla cattedra di chirurgia di Berna,
proseguendo la tradizione della chirurgia tiroidea e dando il nome ad una
tiroidite da lui approfondita (tiroidite a cellule giganti). Altro frontespizio è la
“Biografia medica piemontese” (1824) di Giangiacomo Bonino che si occupa tra
l’altro del grande innovatore della chirurgia italiana, Giovanni Ambrogio
Bertrandi. Questi si accinge ad istruire le ostetriche dopo la nomina a
Professore di Chirurgia pratica e chirurgo della Real Persona (1758, il re in
questione è Carlo Emanuele III). Scrive il “Trattato sulle operazioni di
chirurgia” (Nizza, 1763) e Bonino afferma come dopo di lui sorgano ottimi
chirurghi che si spargono per tutte le province dello Stato in modo che “non vi
fu nessuna terra del Piemonte che vantar non potesse il proprio abile
operatore”. La Biografia medica piemontese di Giangiacomo Bonino viene
anche citata nell’appendice al libro di Mario Nano (“I ferri chirurgici piemontesi
fra scienza e artigianato”), a cura di Marco Galloni.
Il volto di Michele Vincenzo Giacinto Malacarne, presente anche in copertina (al
centro, in basso), richiama il nome più prestigioso della fine del Settecento
piemontese. Nato a Saluzzo nel 1744, percorre nel 1772 le valli del Po per uno
studio intitolato “Sui gozzi e sulla stupidità che in alcune paesi gli
accompagna”. Completa a Padova gli studi sul sistema nervoso centrale, in
particolare sul cervelletto e le valvole semilunari, per accettare là una cattedra
di Chirurgia teorica e pratica (1791-1816).
TOPONOMASTICA
Via Sperino si trova vicino alla parrocchia dove frequentavo i gruppi sin da
bambino. Ricorda Casimiro Sperino che diventa ordinario della neonata Clinica
Oculistica nel 1859. Nella sua abitazione fonda l’Ospizio per i ciechi. A Luigi

Pagliani è dedicata una via vicina alle Molinette. Gli viene affidata la prima
Cattedra di Igiene, inaugurando nel 1878 il primo laboratorio di Igiene in Italia.
Su “input” di Francesco Crispi, compone il primo Codice medico dello Stato
italiano. Quando faticavo a trovare parcheggio nella zona in cui ho vissuto dopo
il matrimonio, talvolta ci riuscivo in via Brugnone. La figura 58 ci mostra il
padre della Veterinaria italiana (1741-1818). Fonda la prima scuola di
Veterinaria in Italia nel 1769 dove resta per un quarto di secolo unico
insegnante. Nel 1783 riveste il ruolo di chirurgo maggiore e nel 1811 diviene
Professore di Anatomia pratica e comparata.
ACCADEMIA DI MEDICINA
Nelle pagine 164 e 186, Mario Nano si occupa dell’Accademia di Medicina di
Torino citando la data di fondazione, il 28 novembre 1819 come “Società
Medica Privata”. Ricorda la relazione di Carle del 1884 che dimostra l’origine
infettiva del tetano prima che Nicolaier ne isolasse il bacillo. La foto 100
presenta una seduta risalente alla fine degli anni Cinquanta. Sotto appare il
busto di Alessandro Riberi e l’elenco dei chirurghi che hanno presieduto
l’Accademia fra cui Antonio Carle (1919-21; primo a sinistra nei riquadri di
medici della copertina) e Achille Mario Dogliotti (1962-67; terzo da sinistra in
alto in copertina).
TERMINOLOGIA
L’anastomosi è la connessione tra due strutture normalmente divergenti, per
es. tra stomaco e intestino (gastroenteroanastomosi). La galvanocaustica
utilizza il galvanocauterio, strumento reso incandescente dal passaggio di
corrente elettrica per cauterizzare i tessuti. Ne è stato patrocinatore Enrico
Bottini a Pavia (1835-1903). La rachianestesia è l’anestesia spinale attuata
iniettando l’anestetico nello spazio spinale sub-aracnoidale. Nella figura 75 si
vede in azione Thomas Jonnesco nell’atto di puntura tra T1 e T2. Origini
rumene (1860-1926), è stato forse il primo ad eseguire l’asportazione totale
del mesoretto. Viene eletto anche rettore dell’Università di Bucarest.
STORIA DI TORINO
Le luci d’artista di Daniel Buren creano sul monumento dedicato al “Conte
Verde” in piazza Palazzo di Città un gioco di colori. Mario Nano rimanda
l’appellativo di Amedeo VI dei Savoia ad un torneo svoltosi a Bourg-En-Bresse
dove partecipò tutto vestito di verde. Ed anche il colore azzurro della nazionale
trae origine dal vessillo posto accanto al gonfalone dei Savoia sulla nave che si
recava a Costantinopoli per difendere Giovanni V Paleologo imperatore
d’Oriente, cugino da parte di madre.
Con Vittorio Amedeo II si inaugura il Palazzo dell’Università in via Po il 20
novembre 1720, di cui un’ala viene destinata alla Biblioteca fondata da
Emanuele Filiberto. Il re segue anche il progetto del museo della Regia
Università che rappresenterà il primo nucleo del museo Egizio. Nel 1728

modifica il Magistrato della Riforma, l’organo che governa tutta l’istruzione
pubblica. L’anno successivo vengono promulgate le “Costituzioni universitarie”,
un momento importante nei rapporti fra Università e Ospedale S. Giovanni.

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