Il richiamo contro il COVID-19 di Johnson & Johnson, somministrato sei mesi dopo il regime a due dosi di BNT162b2, mostra un aumento sostanziale delle risposte anticorpali e delle cellule T
Lo studio preliminare di Fase 2 e un sottostudio dimostrano il valore dell’approccio eterologo; il richiamo di Johnson & Johnson ha aumentato gli anticorpi neutralizzanti e leganti, similmente al richiamo con BNT162b2, e ha mostrato un forte aumento delle risposte delle cellule T
Johnson & Johnson (NYSE: JNJ) (l’Azienda) ha annunciato i risultati preliminari di uno studio indipendente, che include un sottoinsieme di partecipanti allo studio COV2008 promosso da Janssen, condotto da Dan Barouch, M.D., Ph.D., et al. del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC), che ha dimostrato che un richiamo del vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19 (Ad26.COV2.S), somministrato sei mesi dopo un regime primario a due dosi di BNT162b2, ha aumentato sia le risposte anticorpali che quelle delle cellule T. Questi risultati dimostrano i potenziali benefici del richiamo eterologo (misto). L’articolo che descrive questi risultati è stato pubblicato su medRxiv.
“Ci sono delle prime prove che suggeriscono che un approccio di richiamo eterologo può fornire agli individui risposte immunitarie diverse contro il COVID-19 rispetto ad un approccio di richiamo omologo”, ha dichiarato Dan Barouch, M.D., Ph.D., Direttore del Centro di Virologia e Ricerca sui Vaccini al BIDMC. “In questo studio preliminare, quando una dose di richiamo di Ad26.COV2.S è stata somministrata agli individui sei mesi dopo un regime primario con il vaccino BNT162b2, c’è stato un aumento comparabile delle risposte anticorpali alla quarta settimana dopo il richiamo e un maggiore aumento delle risposte delle cellule T CD8+ con Ad26.COV2.S rispetto a BNT162b2”.
“Questi risultati forniscono preziosi indizi di carattere scientifico per il nostro vaccino quando viene usato come richiamo eterologo e possono contribuire a orientare le strategie di richiamo con l’obiettivo di frenare la pandemia”, ha dichiarato Mathai Mammen, M.D., Ph.D., Global Head, Janssen Research & Development, Johnson & Johnson. “Questi dati si aggiungono al complesso crescente di evidenze che dimostrano che una dose di richiamo di Johnson & Johnson contro il COVID-19 aumenta con successo le risposte umorali e le risposte cellulari contro il ceppo originale di SARS-CoV-2, così come contro le varianti Beta e Delta”.
Questi dati di Fase 2 sono supportati dai risultati preliminari dello studio clinico britannico COV-BOOST pubblicato su The Lancet, che ha dimostrato che dopo la vaccinazione primaria con due dosi di BNT162b2 (n=106) o ChAdOx1 nCov-19 (n=108), una dose di richiamo del vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19 ha aumentato sia le risposte anticorpali che quelle delle cellule T.
Risposte cellulari (cellule T)
In questo studio preliminare, il richiamo con il vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19 dopo un regime vaccinale primario di BNT162b2 sembra portare a un maggiore aumento delle risposte delle cellule T CD8+ rispetto al richiamo con BNT162b2. Questi dati sulla risposta delle cellule T suggeriscono differenze tra le risposte immunitarie in seguito al richiamo omologo con BNT162b2 e al richiamo eterologo con il vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19 dopo un regime primario di BNT162b2.
Il vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19 sfrutta la tecnologia AdVac® di Janssen e l’immunità cellulo-mediata, comprese le risposte CD4+ e CD8+. Le cellule T possono raggiungere e distruggere le cellule infettate dal virus che causa il COVID-19. In particolare, le cellule T CD8+ possono distruggere direttamente le cellule infette e sono aiutate dalle cellule T CD4+.
Risposte umorali (anticorpali)
Sia il vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19 che il BNT162b2 come richiamo hanno portato a livelli simili di anticorpi neutralizzanti e leganti contro il ceppo originale SARS-CoV-2, così come contro le varianti Delta e Beta, quattro settimane dopo il richiamo. Tuttavia, dopo una dose di richiamo eterologa con il vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19, gli anticorpi hanno continuato ad aumentare per almeno quattro settimane, mentre negli individui che hanno ricevuto un richiamo omologo con il vaccino BNT162b2, gli anticorpi sono diminuiti dalla seconda alla quarta settimana dopo il richiamo.
Gli anticorpi neutralizzanti sono in grado di legarsi al virus in modo da bloccare l’infezione e confinare il virus al tratto respiratorio superiore. Gli anticorpi leganti possono legarsi alla proteina spike del virus e inattivare il virus attraverso funzionalità antivirali non neutralizzanti.
Disegno dello studio
In questo studio, del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) sono stati conservati campioni di sangue da individui che hanno ricevuto il vaccino BNT162b2 in un biorepository. I partecipanti hanno continuato il follow-up nel biorepository e hanno ricevuto il richiamo con 30 μg di BNT162b2 (n=24) o sono stati arruolati nello studio COV2008 (NCT04999111) e hanno ricevuto il richiamo con 5, 2,5, o 1×1010 particelle virali del vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID-19 (n=41). Lo studio COV2008 è uno studio clinico di Fase 2 in cieco promosso da Johnson & Johnson (VAC31518COV2008), attualmente in corso, per valutare il suo vaccino contro il COVID-19 come richiamo in adulti di età pari o superiore ai 18 anni.
Il Comitato Consultivo sulle Pratiche di Immunizzazione (ACIP) dei Centri statunitensi per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) ha raccomandato il vaccino di Johnson & Johnson contro il COVID19 come richiamo per tutti gli individui idonei di età pari o superiore ai 18 anni che hanno ricevuto un vaccino autorizzato contro il COVID-19.
Johnson & Johnson continua a presentare dati rilevanti ad altre autorità regolatorie, all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e ai Gruppi Tecnici Consultivi Nazionali per l’Immunizzazione (NITAG) in tutto il mondo per orientare il processo decisionale sulle strategie locali di somministrazione del vaccino, in base alle necessità.
In collaborazione con gruppi accademici in Sudafrica e in tutto il mondo, l’Azienda ha valutato l’efficacia del suo vaccino contro il COVID-19 su diverse varianti, compresa ora la nuova variante Omicron che si sta diffondendo rapidamente. Inoltre, l’Azienda sta lavorando a un vaccino specifico per la variante Omicron e lo porterà avanti a seconda della necessità.
Per ulteriori informazioni sull’approccio su più fronti dell’Azienda per aiutare a combattere la pandemia, visitare: www.jnj.com/covid-19.