Fondazione italiana continenza: da 20 anni a fianco di Istituzioni, Società Scientifiche e operatori sanitari per migliorare la qualità di vita dei pazienti

Diversi i progetti e le iniziative portati avanti dalla Fondazione per diffondere una corretta informazione sul tema dell’incontinenza, combattendo pregiudizi e tabù, e per promuovere corretti percorsi diagnostici-terapeutici. Prosegue l’impegno di FIC per attivare un nuovo Tavolo tecnico ministeriale per la costituzione in ogni Regione di una rete di centri di primo, secondo e terzo livello per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza. Per venire incontro alle esigenze di formazione degli urologi, intrapresa una collaborazione con l’Università degli Studi di Torino per l’avvio del primo Master in Italia in urologia funzionale e neuro-urologia. Continua l’attività di divulgazione anche online, con la recente apertura del nuovo canale Instagram.

Sensibilizzare le Istituzioni sul tema dell’incontinenza, problematica che affligge 1 donna su 5 indipendentemente dall’età e il 50% della popolazione – uomini e donne – in età geriatricaidentificare i bisogni dei pazienti e fornire loro informazioni chiare e puntuali per affrontare un corretto percorso diagnostico-terapeuticosuperando i pregiudizi che ancora spesso circondano questa condizione e alleviando il disagio psicologico ed emotivo di pazienti e familiari. Questi gli obiettivi che hanno ispirato le iniziative e i progetti promossi dalla Fondazione italiana continenza (FIC) che quest’anno celebra 20 anni di attività.

Vent’anni durante i quali la Fondazione ha svolto un ruolo di primo piano come interlocutore del Ministero della Salute e degli amministratori regionali per avviare interventi incisivi a favore dei cittadini affetti da incontinenza urinaria e fecale. Un importante traguardo, in tal senso, è stato raggiunto a gennaio 2018 quando il documento “L’incontinenza urinaria e fecale. Aspetti clinici, strategici ed organizzativi, prodotto dal Tavolo tecnico ministeriale per la continenza, è stato recepito quale Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni, sancendo l’obbligo dell’istituzione in ogni Regione di una Rete di centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza e tutte le disfunzioni dell’area pelvica. Purtroppo, ad oggi, solo Piemonte, Lazio e Veneto dispongono di una Rete funzionante di Centri.

Proprio le diverse situazioni regionali che marcano le differenti modalità di approccio al tema incontinenza stanno imponendo alla Fondazione un impegno sempre forte e deciso a favore dei cittadini, lavorando perché venga attivato un nuovo Tavolo di lavoro ministeriale con l’obiettivo di controllare che effettivamente le Regioni, che ancora non abbiano provveduto, predispongano i Tavoli regionali per la realizzazione della Rete dei Centri. E, per essere ancor più vicina ai pazienti, FIC ha costituito una task force composta dai propri referenti regionali in grado di seguire sul territorio la prevista costituzione delle Reti di primo, secondo e terzo livello per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza urinaria e fecale e la possibilità che esse dialoghino tra loro.

Nel corso degli anni l’impegno di Fondazione si è concretizzato anche nella promozione di diversi studi e ricerche – come, per esempio, la ricerca sui costi dell’incontinenza urinaria femminile in Italia, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università di Roma Tre, o l’indagine sulla gestione dell’incontinenza nell’anziano, condotta con la Fondazione ISTUD – e nell’organizzazione di corsi teorico-pratici per soddisfare le esigenze di formazione e aggiornamento professionale di Medici di Medicina Generale e urologi.

A tale proposito, al fine di colmare la mancanza di un’offerta formativa dedicata e strutturata sull’urologia funzionale e sulla neuro-urologia – branca iperspecialistica dell’urologia che si occupa delle patologie disfunzionali genito-urinarie maschili e femminili – la Fondazione ha intrapreso una collaborazione con l’Università degli Studi di Torino per il primo Master di II livello in Italia su questa specifica branca, istituito dall’Ateneo piemontese per l’anno accademico 2021-2022.

Importante anche l’attività di informazione e divulgazione portata avanti da FIC presso il grande pubblico per diffondere consapevolezza sul tema dell’incontinenza e parlare del problema in maniera semplice e chiara, rompendo i tabù che ancora sussistono e che spesso aumentano il senso di vergogna e rassegnazione di chi ne è affetto. Vanno in questa direzione l’organizzazione di incontri con la popolazione e la realizzazione di una serie di opuscoli divulgativi sulle varie forme di incontinenza e su consigli utili in termini di corrette abitudini alimentari e stili di vita da seguire.

L’attività di informazione e divulgazione è declinata anche online grazie al sito web www.fondazioneitalianacontinenza.it, uno spazio virtuale in cui gli utenti possono trovare risposte ai vari quesiti sull’incontinenza oltre a essere costantemente aggiornati su eventi e iniziative sull’argomento, e alla presenza di Fondazione su LinkedIn (@Fondazione Italiana Continenza), Twitter (@FIContinenza), a cui si è aggiunto recentemente anche l’apertura del profilo Instagram (@fic_social).

La Fondazione compie vent’anni, un lungo percorso che ha portato alla stesura, validazione e attivazione della rete dell’incontinenza in Piemonte, successivamente in Veneto e Lazio, e all’attivazione del Tavolo ministeriale per l’istituzione delle reti regionali; alla realizzazione di materiale educazionale per sensibilizzare i cittadini e di eventi formativi per gli operatori del settore, in particolare  un corso annuale di Urologia Funzionale orientato sull’innovazione e sull’organizzazione dei servizi e corsi hands-on sull’urodinamica, esame essenziale nello studio dell’incontinenza”, dichiara Giulio Del Popolo, Presidente della Fondazione italiana continenza. “L’impegno continua nel sostenere l’introduzione della telemedicina nelle attività di monitoraggio a domicilio, strumento preziosissimo durante l’emergenza, l’attivazione di un Master per promuovere la ‘next generation’ di operatori nell’ambito delle disfunzioni pelviche, la riattivazione del Tavolo ministeriale con valenza di monitoraggio e sostegno all’istituzione delle reti regionali, e la realizzazione di studi per ottimizzare risorse e percorsi di fruizione degli ausili urologici e colonproctoligici da parte dei cittadini. Sono gli obiettivi in itinere di una Fondazione attiva, in stretta collaborazione con le Istituzioni regionali e ministeriali, e proiettata all’innovazione tecnologica e a percorsi per il miglioramento della prevenzione e qualità di vita delle persone con disturbi pelvi-perineali”.

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