Arriva nelle scuole il metodo anticontraffazione dell’ olio extravergine d’ oliva dell’Universita’ di Pisa

Sviluppata una versione semplice e gratuita del software per l’analisi dell¡¯olio

Anche a scuola si impara a riconoscere l¡¯olio buono. Il metodo anticontraffazione dell¡¯olio extravergine d¡¯oliva, creato all¡¯Universit¨¤ di Pisa nella sua prima versione nel 2014, approda negli istituti superiori. La professoressa Valentina Domenici del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e il professore Sandro Jurinovich dell¡¯ITS Cattaneo di San Miniato hanno sviluppato una versione ‘friendly’ e gratuita del software per l’analisi dell¡¯olio documentando tutto il lavoro con un articolo sul Journal of Chemical Education della ¡®American Chemical Society¡¯. (https://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/acs.jchemed.1c01015).

¡°Abbiamo testato il nuovo software sia con studenti delle quinte dell’istituto Cattaneo sia con gli studenti di Chimica del corso di Chimica Fisica e Laboratorio, di cui sono docente ¨C spiega Valentina Domenici dell¡¯Universit¨¤ di Pisa ¨C portando alla portata di ragazze e ragazzi il nostro metodo per analizzare gli spettri di assorbimento UV-vis e capire, ad esempio, se l’olio ¨¨ davvero un olio di oliva oppure no¡±.

Il software, chiamato EVOODec, ¨¨ scaricabile liberamente (https://github.com/sandroj87/EVOODec/releases). Il suo funzionamento si basa sullo sviluppo del metodo di analisi degli spettri degli oli messo a punto negli ultimi anni nel gruppo della professoressa Valentina Domenici (https://smslab.dcci.unipi.it/olive-oils-research.html) e permette di ottenere informazioni sul contenuto in pigmenti. Pur rappresentando meno del 1% del totale dei composti presenti nell’olio, i pigmenti sono fondamentali per testarne le qualit¨¤ organolettiche e rivelare le principali frodi a cui pu¨° esser stato sottoposto. Oltre ai quattro pigmenti principali (luteina, feofitina-a, feofitina-b e ¦Â-carotene) che erano stati oggetto del primo lavoro del 2014, il metodo ¨¨ stato migliorato per ottenere informazioni anche sulle clorofille (clorofilla-a e clorofilla-b).

Il caso pi¨´ comundi contraffazione riscontrato dagli studenti, e che ha suscitato molto interesse a riprova del valore didattico di questo metodo, ¨¨ stato il miscelamento dell’olio di oliva con altri oli vegetali, come l’olio di semi di girasole o di arachidi. Con questo software, gli studenti hanno infine potuto anche verificare l¡¯effetto della cattiva conservazione degli oli, quando vengono sottoposti a illuminazione o a riscaldamento, e a studiare l¡¯evoluzione dei pigmenti nel tempo.

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