Dottoressa Lucia Calvisi: gli effetti della pandemia e dei social network sugli interventi estetici richiesti dai giovani

Tra i molteplici effetti della pandemia sulla vita di ognuno di noi, tra i meno gravi e più “frivoli” c’è
stata anche la maggiore esposizione del nostro viso in contesti digitali, con la conseguente
maggiore consapevolezza dei propri difetti, e un maggior utilizzo dei social network, dovuto
all’aumentato tempo libero.
Tutto ciò ha avuto effetti su quelle che sono state negli ultimi anni le richieste di interventi di
medicina e chirurgia estetica, anche tra le fasce di età più giovani. Tra il cosiddetto effetto “Zoom
Boom”, determinato dalla maggiore esposizione del volto durante le numerose videocall, e l’uso
della mascherina, che inevitabilmente accende i riflettori sulla parte alta del visto, le richieste di
interventi correttivi sono aumentate.
In particolare, la Dottoressa Lucia Calvisi, titolare dello Studio Dermatologico e di Medicina
Estetica Calvisi di Cagliari, ha rilevato negli ultimi anni un incremento del 25% nelle richieste di
trattamenti del Terzo Superiore (la parte alta del viso), in tutte le fasce di età.
Ma non solo. L’elevato utilizzo dei social network, soprattutto da parte dei più giovani, ha
determinato un incremento di addirittura il 40/45% dei trattamenti del Terzo Inferiore, in
particolare la cosiddetta Jawline (mascella) che i giovani vorrebbero più squadrata, come di moda
su Instagram. Un altro intervento molto richiesto dai millennials è la correzione delle imperfezioni
del naso, attraverso il Rinofiller, un intervento non chirurgico effettuato con l’acido ialuronico.
“Se il desiderio di migliorare il proprio aspetto fisico è assolutamente positivo, soprattutto nel caso
dei più giovani occorre far capire che gli standard di perfezione a cui aspirano, perché presenti sui
social network, soprattutto Instagram e spesso per via dell’utilizzo di filtri, a volte non sono reali”,
precisa la Dottoressa Lucia Calvisi. “Per questo motivo, nel nostro centro indirizziamo i pazienti
verso trattamenti non invasivi, che possano dare una maggiore armonia al loro volto senza
stravolgerlo e, soprattutto, senza puntare a modelli non aderenti alla realtà”.

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