Crisi energetica, Covid e siccità costringono all’aumento dei prezzi del riso

Il prezzo del riso è aumentato a livello internazionale, con un balzo del 21%
nell’ultimo anno per effetto del crollo delle spedizioni di grano determinato
dalla guerra tra Russia e Ucraina. A segnalarlo è Coldiretti, che ha analizzato i
dati della borsa di Chicago.
“In realtà, non è solo la crisi del grano ad aver determinato un aumento dei
prezzi”, spiega Gabriele Conte, brand evangelist de gliAironi, produttore
d’eccellenza vercellese che ha di recente deciso di aumentare il prezzo del
suo riso, “a malincuore e in modo reversibile”, motivando con i fornitori e i
clienti la decisione come causata da molteplici dinamiche. “Certo, la situazione
di caos macroeconomico in cui tutti gli attori della filiera si ritrovano ad
operare è senza precedenti nella storia recente, ma non è l’unico elemento da
tenere in considerazione”, prosegue Conte. “I motivi principali per la cui la
nostra filiera produttiva si trova oggi in crisi sono legati ad almeno altri tre
importanti fattori, oltre alla crisi bellica: l’emergenza coronavirus e i
conseguenti due anni colpiti dalla pandemia che ha stravolto le abitudini
alimentari e le modalità di consumo fuori casa; la forte siccità che sta
colpendo l’Italia ormai da lungo tempo, causando gravissimi problemi a tutto il
mondo agricolo, e limitando la superficie coltivata a riso per la prossima
campagna; e la drastica diminuzione dell’export dall’Asia di varietà
risicole ad alto consumo, trattenute sul mercato locale per consumo interno
e da difficoltà di logistica conseguenti ai fatti di cui sopra”.
“Questi macro-fattori a loro volta, uno dopo l’altro, hanno scatenato e
accentuato una forte instabilità che sicuramente perdurerà nel tempo, e per la
quale non è possibile prevedere né come né quando diminuirà. Questo
significa che i prezzi dell’energia, sia elettrica che gas, rimarranno molto alti e
probabilmente saliranno ancora; i costi dei materiali plastici e delle materie
prime per produrre cartoni sono a livelli altissimi e subiranno nuovi incrementi;
stessa cosa per i costi dei prodotti coadiuvanti dell’agricoltura e dell’acqua
necessaria in grandi quantità per la coltura risicola”.

“Ma non solo i prezzi e i costi generali di produzione sono alti e continueranno
ad aumentare. Quello che realmente preoccupa oggi sarà la disponibilità e
reperibilità delle materie prime. Infatti, i nostri fornitori di imballaggi plastici e
cartone stanno avendo forti ritardi nelle consegne, per via della difficoltà di
reperimento di materia prima”, spiega ancora Conte.
In questi ultimi mesi gliAironi ha cercato di mettere in campo tutti gli sforzi
necessari per contenere l’impatto di tutti questi fattori, ma alla fine ha ceduto
alla necessità di un aumento del prodotto, cercando di essere trasparente con
clienti e fornitori e motivando dettagliatamente questa scelta.
“Per queste cause di forza maggiore del tutto inaspettate e imprevedibili, ci
ritroviamo nostro malgrado costretti a richiedere una modifica dei listini a voi
riservati, con un periodo di validità nuovi prezzi fino al prossimo raccolto di
ottobre, data la turbolenza dei mercati e l’impossibilità di fare previsioni”,
conclude Conte.

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