VERTIGINI: COSA FARE QUANDO ‘GIRA TUTTO’

L’AUDIOLOGO ALDO MESSINA ILLUSTRA CAUSE E SOLUZIONI DI UN DISTURBO DALLE MOLTE SFACCETTATURE.

Esistono sensazioni corporee che tendiamo a minimizzare, ci diciamo “passerà” e non ci adoperiamo per risalire alla loro causa. Trascurare alcuni sintomi può, però, essere profondamente sbagliato, non soltanto perché ad essi possono sottostare malattie importanti, quanto piuttosto perchè è fondamentale cercare di avere la miglior qualità di vita possibile. In questo ambito si inseriscono alcuni disturbi dell’orecchio quali ipoacusia, acufeni e vertigini. Tra questi, le vertigini sono un fenomeno poco conosciuto e spesso confuso con altre due manifestazioni: il disequilibrio e l’instabilità. La prima fa provare a chi ne soffre la sensazione di camminare su una barca che ondeggia, la seconda un falso movimento continuo del corpo. Le vertigini, invece, provocano l’impressione che l’ambiente circostante stia roteando e sono un sintomo derivante prevalentemente da una patologia del sistema dell’equilibrio, del quale l’orecchio interno fa parte. Disequilibrio ed instabilità invece posso essere espressione anche di problemi posturali, circolatori o oculari.
Si tratta in tutti e tre casi di forme di allucinosi spaziale, false percezioni che, a differenza dalle allucinazioni, sono ben riconosciute come irreali dai pazienti.
Per entrare più nello specifico ci siamo rivolti al Professor Aldo Messina, Audiologo palermitano e Key Opinion Leader di Widex, azienda multinazionale produttrice di apparecchi acustici, che spiega: “Le vertigini non sono una malattia ma un sintomo causato da altri disturbi, quali patologie dell’orecchio interno, del sistema nervoso centrale o traumi. Il nostro corpo elabora le informazioni spaziali nel cervelletto, al quale giungono le informazioni provenienti dagli occhi, dalle articolazioni e dalle orecchie stesse.
Nel caso in cui si soffra di lesioni o patologie dell’orecchio interno, il cervelletto tenta di compensare le informazioni alterate che gli arrivano da quest’organo, potenziando gli input degli altri due sistemi.
Si tratta in questo caso di vertigini periferiche, dovute a danni a carico del labirinto. Le vertigini di tipo centrale, invece, derivano da patologie del sistema nervoso centrale.
Nel sistema periferico la causa più frequente di vertigine è la cupololitiasi o labirintolitiasi, nota come “calcoletti nell’orecchio”.
Una particolare patologia, nota erroneamente come ‘ vertigine emicranica’, è l’emicrania vestibolare. Questo tipo di vertigine è comune nei pazienti in età pediatrica e nel genere femminile in età fertile poichè il nervo trigemino, il quinto e più voluminoso nervo cranico, situato davanti alle orecchie ed in corrispondenza dell’articolazione temporomanibolare, è particolarmente sensibile agli estrogeni e, durante il picco ovulatorio femminile, può scatenare crisi di cefalea e vertigini”.
Data la variabilità delle cause e le conseguenti diverse possibili soluzioni terapeutiche, è di fondamentale importanza rivolgersi ad uno specialista qualora si avvertano vertigini, così da poter individuare la causa esatta e la migliore terapia. Lo specialista Audiologo o Otorinolaringoiatra potrà effettuare una otoscopia, l’esame audiometrico e la ‘bed side examination’. Grazie a quest’ultima si potrà rilevare la presenza del nistagmo, un movimento involontario, rapido e ripetitivo degli occhi, spesso correlato alle vertigini, nonché tutte quelle asimmetrie del tono muscolare tipiche delle patologie dell’equilibrio.
“La diagnosi eziologica, relativamente alle cause – continua il Professor Messina – viene indirizzata prevalentemente dall’anamnesi del paziente. L’esame clinico orienta sulla sede del danno, l’anamnesi sulle possibili cause. Le statistiche a livello nazionale relative all’incidenza della problematica mostrano che la vertigine è più frequente negli anziani, sia a causa di un deterioramento della funzionalità dell’orecchio dovuto all’età, sia per l’assunzione di numerosi farmaci aventi tra gli effetti collaterali proprio le vertigini.
Nei pazienti più giovani la causa più frequente di vertigine è la cupololitiasi. Questa patologia si risolve facilmente con delle manovre riabilitative.
Negli altri casi di vertigine si ricorre alla terapia farmacologica, possibilmente rivolta a rimuovere la causa della vertigine ed utilizzando farmaci che facilitino il compenso guidato dal cervelletto e servendosi dei cosiddetti farmaci ‘antivertiginosi’, da impiegare solo nelle prime fasi della sintomatologia.
Di rilevante importanza è la rieducazione vestibolare che aiuterà il paziente ad apprendere nuove strategie d’equilibrio.
Anche l’apparecchio acustico, laddove necessario, può aiutare il paziente vertiginoso, soprattutto se anziano, in quanto si è dimostrato che la sordità richiede uno sforzo di attenzione che viene sottratto alla stessa funzione necessaria al sistema dell’equilibrio. E’ pertanto più frequente il rischio caduta nei soggetti anziani sordi se non portatori di apparecchio acustico.

 

 

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