Biologa siciliana dell’Università di Catania nel board ristretto Ue di esperti Meeting “Chemical selection for the EU-NETVAL Thyroid Validation Study”

di Maria Grazia Elfio
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Gea Oliveri Conti, biologa siciliana e ricercatrice presso, l’Università degli Studi di Catania di Catania, in ruolo al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Tecnologie Avanzate “G.F. Ingrassia” (operante nel SSD MED/42 Igiene Generale ed Applicata) è designata a partecipare nel board ristretto presso il servizio scientifico e di conoscenza della Commissione europea, con lo specifico compito di selezionare i prodotti chimici con attività interferente endocrina presunta o accettata. Il ruolo della dott.ssa Oliveri è stato svolto all’interno dell’ EU-NETVAL (European Union Network of Laboratories for the Validation of Alternative Methods), rete EURL ECVAM (laboratorio Europeo di riferimento per l’alternativa alla sperimentazione sugli animali) di laboratori specializzati situati negli Stati membri dell’UE. La missione di EU-NETVAL è quella di fornire supporto agli studi di validazione EURV ECVAM per valutare l’affidabilità e la pertinenza di metodi alternativi che potrebbero potenzialmente sostituire, ridurre o perfezionare l’uso di animali a fini scientifici. Sono quattordici i laboratori della Rete dei laboratori dell’Unione Europea impegnati sul punto. “EU-NETVAL – afferma Gea Oliveri Conti – è stato istituito da EURL ECVAM in risposta alla disposizione della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, che richiede agli Stati membri dell’UE di assistere la Commissione Europea nella convalida di metodi alternativi”. “Attualmente – continua Oliveri – vi sono un totale di 37 membri di EU-NETVAL, selezionati in base a criteri di ammissibilità predefiniti e approvati dai punti di contatto nazionali”.
L’EURL ECVAM sta attualmente coordinando la convalida di una batteria di 16 metodi di prova al fine di limitare l’uso degli animali nelle prove tossicologiche. “L’obiettivo ultimo – spiega Oliveri – di tale progetto, a cui ho fornito il mio contributo tecnico-scientifico è quello di valutare il potenziale delle sostanze chimiche di interrompere l’asse tiroideo mediante vari meccanismi d’azione, in particolare agendo sulla regolazione centrale, sulla sintesi dell’ormone tiroideo, sul trasporto e sulla distribuzione dell’ormone tiroideo, sul metabolismo, l’escrezione, o l’assorbimento cellulare dell’ormone tiroideo, sull’attivazione o disattivazione intracellulare dell’ormone tiroideo tramite deiodinasi (enzima) periferica o sul legame dei recettori nucleari tiroidei. La maggior parte di questi metodi di prova sono test in vitro basati su sistemi di test su cellule umane o di mammiferi, tranne uno, un test in vivo che utilizza l’embrione di Zebrafish”.
La selezione dei prodotti chimici con attività interferente endocrina presunta, o accettata, è stata delineata grazie ad una riunione di esperti internazionali avvenuta a fine novembre 2019. Grazie al lavoro collegiale degli esperti è stato concordato un elenco di circa 40 potenziali sostanze chimiche per la validazione dei test in vitro. “Voglio dare spazio all’esperienza in quest’ambito – conclude il Vice Presidente e Delegato Regionale (Sicilia) dell’Ordine nazionale dei Biologi Pietro Miraglia – raggiunta dalla dott.ssa Gea Oliveri, perché può certamente presentare ai colleghi il ruolo dell’ EURL ECVAM, che difatti coordina EU-NETVAL e lavora a stretto contatto con la direzione generale Ambiente della Commissione per facilitare l’interazione con i punti di contatto nazionali per l’attuazione della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”.

Nella foto
la dott.ssa Gea Oliveri Conti

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