Latte tradizionale UHT e microfiltrato arricchiti con vitamina D: un motivo in più per bere Parmalat

Cos’è
La Vitamina D è un ormone steroideo prodotto dalla cute in risposta ai raggi solari. La
denominazione “vitamina” deriva dal fatto che si trova anche nel cibo, come tutte le altre vitamine,
ma in quantità insufficiente per l’organismo se la cute non ne produce una quantità adeguata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A cosa serve
La vitamina D serve prima di tutto per garantirsi una buona salute e ossa forti e sane, perché
permette di assorbire il calcio introdotto con la dieta. Ma non solo: ha un ruolo fondamentale anche
nel funzionamento di muscoli, cuore, polmoni e cervello e aiuta il corpo a contrastare le infezioni. È
quindi fondamentale per il sistema immunitario (si parla dei cosiddetti effetti extrascheletrici –
dimostrati scientificamente) perché rafforza, nei soggetti che ne sono carenti, le risposte
immunitarie dell’organismo.
Chi ne ha di più/di meno
La carenza di vitamina D è comune in gran parte della popolazione mondiale e, da un punto di
vista geografico, le percentuali vedono il Medio Oriente in pole position con l’80% della
popolazione manchevole di questa importante vitamina, l’Occidente oscilla fra il 30-60%, mentre il
Nord Europa con solo il 20% circa.
I Paesi del nord Europa, infatti, nonostante i 6 mesi di buio e i 6 mesi di luce, hanno la percentuale
di carenza più bassa poiché assumono vitamina D grazie alla fortificazione sistematica dei cibi. Si
parla, infatti, del cosiddetto “paradosso scandinavo”, che vede un’inattesa maggiore prevalenza di
carenza di vitamina D nei Paesi del bacino del Mediterraneo rispetto ai Paesi del Nord Europa.
Se consideriamo l’Italia, a sorpresa si ha una carenza diffusa di vitamina D, mentre si è soliti
pensare che chi vive nel cosiddetto “Paese del sole”, abbondi di questa vitamina.
Gli stili di vita
Questo accade perché il nostro stile di vita è profondamente cambiato negli ultimi anni: non ci
esponiamo più così tanto al sole e, quando ci esponiamo, usiamo filtri ad altro fattore protettivo.
Una volta, in particolare i più giovani, passavano molto tempo all’aria aperta, ma oggi tutto questo
non accade più e la tendenza a stare a casa, estremizzata nell’ultimo anno con il lockdown, è
diventata sempre più comune. Tutto ciò ha portato un inevitabile aumento delle carenze di
vitamina D, sia negli adulti che nei bambini.
Possiamo ancora cantare ‘O sole mio…’?
Assolutamente sì. Come dice Annamaria Colao, Professore ordinario al dipartimento di
endocrinologia e oncologia molecolare e clinica dell’Università Federico II, nonché nella lista dei
cento migliori scienziati italiani nel mondo, ”Basterebbe esporre braccia o gambe al sole, per 20
minuti al giorno nei mesi da maggio ad agosto, senza protezione solare, per favorire la sintesi della
vitamina D”.
I cibi D più
Da un punto di vista di dieta alimentare poi, ricordiamoci che la vitamina D si trova non solo
nell’olio di fegato di merluzzo, in quel famoso cucchiaino che le nonne davano un tempo ai bambini
nei mesi invernali, ma prevalentemente in tutte le verdure che crescono al sole, nel burro, latte e

tuorlo d’ovo, nei funghi come unica fonte vegetale di vitamina D, nelle ostriche e gamberi e nei
pesci grassi, in particolare sgombro, aringa, tonno, carpa, anguilla, pesce gatto e salmone.
Quanta ne serve
I LARN (livelli di assunzione di riferimento dei nutrienti per la popolazione italiana) e EFSA
riportano che il fabbisogno medio di vitamina D per tutte le età è 10 μg al giorno. Fra i rimedi per
incrementare l’assunzione di vitamina D in diete che ne contengono poca è raccomandato
aumentare il consumo di alimenti che ne sono naturalmente ricchi, ricorrere ad alimenti fortificati o
supplementare i soggetti con vitamina D.
Come integrare la Vitamina D dalla prima colazione
Tra gli alimenti più consumati quotidianamente e amati dalla popolazione italiana c’è il latte! È stato
quasi naturale per Parmalat – leader nel mercato del latte e parte del Gruppo Lactalis – aver voluto
analizzare la carenza di vitamina D estremamente diffusa e parallelamente impegnarsi a
rispondere alle nuove esigenze di salute dei consumatori. È stato così che l’azienda ha scelto di
rinnovare la gamma del latte tradizionale UHT e microfiltrato, già scelto per la colazione di milioni
di italiani, arricchendolo con la vitamina D ma mantenendone la bontà di sempre e il gusto del
migliore latte italiano selezionato. È così giunto sul mercato il primo latte in Italia con questo
prezioso micronutriente, una risposta a una esigenza di salute e benessere, emersa ancora di più
nell’ultimo anno a causa della pandemia.
La fortificazione alimentare rappresenta la migliore opportunità per aumentare l’apporto di vitamina
D all’intera popolazione ed è, in particolare, molto più efficace sul latte, in quanto non avrebbe la
stessa forza sugli altri alimenti. Il latte infatti contiene calcio e, grazie al calcio, la vitamina D può
esplicare a pieno le sue funzioni.
In questo particolare momento storico, in cui gli italiani hanno modificato le loro abitudini, ci sono
anche dei lati positivi da evidenziare…
Si è riscoperto il piacere di stare insieme e la colazione – da sempre quel momento di chiave di
socializzazione che si vuole fare insieme – è diventata una nuova ‘bella e buona’ abitudine.
L’innovazione proposta da Parmalat vuole rendere questo momento quotidiano ancora più bello e
prezioso ma con la bontà di sempre, dal momento che, con un semplice gesto quotidiano, si
favorisce anche l’integrazione di vitamina D, per stare bene!

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