Vaccini e fake news: cui prodest?

di  Carla Lavarini

 

 

 

 

 

 

Il contesto della disinformazione è il web che diffonde contenuti poco controllabili.
Sono innumerevoli le fake newsstoriche, un esmpio: gli attacchi che colpirono Pericle, figura insigne
della vita civile ateniese del V secolo a.C., stratega con meriti grandissimi ma, responsabile, secondo
alcuni, della guerra contro Sparta. Furono colpite con false denunce persone a lui vicine
(Anassagora, Fidia, Aspasia); l’obiettivo? Danneggiare la credibilità di Pericle. La storia chiarisce il
presente. Le differenze dal passato sono: quantità e velocità delle menzogne (in tempo reale),
specificità dei messaggi, reiterazione.
“Big data + intelligenza artificiale” è la nuova frontiera – neisistemi di acquisizione – con rischi ancora
maggiori.
Vera Jourová, Vicepresidente europea, ha dichiarato che la Commissione interviene per
sensibilizzare i soggetti interessati (piattaforme e autorità pubbliche) e incoraggiare i verificatori di
fatti.
La produzione di dati, nel 2020, ha superato quella dei 30 secoli precedenti. La pervasività di Internet
è estesa al mondo degli oggetti, Internet of (every) thing (IoT). Oggetti interagiscono tra loro
attraverso sensori, senza intervento umano. Il calcolo quantistico genererà un ulteriore aumento
esponenziale, quindi l’Autorità italiana di Tutela ha attivato una task force di scienziati, centri di
ricerca e università.
La pandemia delinea un destino: è combattuta da informatici e fisici oltre che dai sanitari.
Quali le difese?
1. comprendere chi ha informazioni e mezzi per produrre gli algoritmi mendaci;
2. capire chi abbia interesse a farlo;
Si tratta di notizie inesatte e/o fuorvianti; o, peggio, progettate per scopi malevoli (indagate dall’
intelligence). La disinformazione non può essere prodotta facilmente, richiede risorse; essa
include ogni tipo di falsità progettata per causare danni alla salute, screditando i vaccini.
Internet, nel momento attuale, condiziona e/o genera la realtà, ma le distorsioni si manifestano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *