“L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino” dal 22 marzo al 26 aprile 2022

Museo Tattile Statale Omero, Ancona

Il Museo Omero ospita la mostra “L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino” in esposizione, per la prima volta, dal 22 marzo al 26 aprile 2022.

La Fondazione Verona Minor Hierusalem, fondata dalla Diocesi di Verona e sostenuta in particolare dalla Fondazione Cariverona che opera anche nella città di Ancona, intende valorizzare le opere del Maestro Antonio Amodio con questa mostra ideata dalla direttrice Paola Tessitore in linea con il suo modello valoriale e organizzativo “Tessere relazioni per il bene comune”, e curata da Davide Adami, storico dell’arte.

Antonio Amodio ha creato dodici dipinti dodici sculture in legno di cedro dedicate all’interpretazione del volto degli apostoli, nei momenti intensissimi e drammatici degli ultimi giorni di Gesù. La pittura materica di Amodio qui si è espansa nella piena tridimensionalità – corporea, tattile, olfattiva – della scultura lignea aprendo così una suggestiva e intima stratificazione temporale e una più intensa interrogazione esistenziale dei soggetti.

Le sculture in legno, fruibili tattilmente, suggellano l’incontro tra arte e sostenibilità ambientale: sono state realizzate infatti usando il legno degli alberi caduti il 23 agosto 2020 durante una forte tempesta a Verona.

È evidente inoltre il significato spirituale di un’arte che vuol restituire vita ad oggetti fortemente simbolici, come gli alberi abbattuti dalla forza della natura e trasformati dal magistero dell’arte nei volti degli apostoli, supportati da testi ispirati da fonti bibliche.

La mostra è inclusiva e accessibile anche grazie ai dipinti “udibili” che accompagnano le sculture.

In ogni dipinto è presente un QR Code che riporta a un testo scritto dal biblista Monsignor Martino Signoretto, Vicario alla cultura della Diocesi di Verona, e letto e interpretato dall’attore Alessio Tessitore. La trasformazione dei dipinti in opere parlanti assume il valore di rinascita e resilienza, particolarmente significativo anche in relazione all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

La mostra rientra nel progetto “Musei integrati” promosso dall’ICOM Italia, dal Muse e dall’Associazione Nazionale Musei Scientifici, che mira a far crescere la consapevolezza della sostenibilità nell’ecosistema dei Musei italiani.

Dal 29 aprile al 28 maggio la mostra sarà allestita nella cripta della chiesa di Santa Maria in Organo a Verona.

L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino

Periodo: dal 22 marzo al 26 aprile 2022.
Dove: 
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona

www.museoomero.it

Ingresso: gratuito. Prenotazione e green pass rafforzato obbligatori.

Tel. e whatsapp: 335 56 96 985
e-maildidattica@museoomero.it

Orario: da martedì a domenica 16:00 – 19:00; domenica e festivi anche 10:00 – 13:00.

BIOGRAFIA Antonio Amodio

Antonio Amodio nasce a Verona nel 1972: precoce ed eclettico, comincia la sua attività lavorativa ed artistica a soli quattordici anni, orientando i primi studi sulle nobili e difficili tecniche della scultura e del bassorilievo: scultore su legno e su pietra, si esercita quale allievo dell’artista Giovanni Massagrande, da cui apprende la tecnica dell’intaglio e affina l’arte dello scolpire. Ben presto la sua curiosità e la sua sensibilità artistica lo portano ad avvicinarsi al mondo della pittura; qui studia la figura attraverso un tratto lineare, semplice e pulito in grado di sintetizzare, con pochi colori, le innumerevoli sfaccettature dell’animo umano. Fondamentale, per Amodio, è l’incontro con lo scultore Giacomo Manzù: nello studio romano del grande artista, la sua arte acquisisce nuova immediatezza e una libertà espressiva ancora più forte e intensa. È in questo periodo che Antonio libera la sua creatività nella fusione a cera persa, tecnica antica che gli consente di realizzare opere presenti in collezioni pubbliche e private. L’artista subisce il fascino delle grandi capitali europee così Madrid, Lisbona, Istanbul, Vienna, Venezia diventano presto alcuni dei suoi soggetti più cari. Nel 1995, un altro importante incontro è con il pittore e scultore veneziano Saverio Barbaro, con cui Antonio instaura un rapporto di collaborazione. Disegni e sculture sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, dalla Città del Vaticano al Senato della Repubblica fino all’America e alla Russia. Dal 2019 ha deciso di dotarsi di un codice etico riconoscendo il grande impatto valoriale che ha l’arte nella società contemporanea.


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