Centro di Riferimento Regionale per l’Ipertensione Arteriosa dell’AOUP “Paolo Giaccone” di Palermo………….

…………in prima linea nella XV Giornata Mondiale dedicata alla malattia

di Maria Grazia Elfio

 

 

 

 

 

 

Al Centro di Riferimento Regionale per l’Ipertensione Arteriosa dell’AOUP “Paolo Giaccone” di Palermo, domani venerdì 17 maggio, in occasione della XV Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa – il cui slogan “Know your blood pressure” è stato tradotto per la campagna italiana in: “Impara a conoscere la tua pressione arteriosa” – un’iniziativa dedicata di screening.

Il Centro di Riferimento Regionale per l’Ipertensione Arteriosa dell’AOUP “Paolo Giaccone” di Palermo – analogamente ad altri “Centri Ipertensione” italiani accreditati dalla SIIA (Società Italiana per l’ipertensione Arteriosa) – aderisce alla XV Giornata Mondiale sulla malattia ipertensiva. Venerdì 17 maggio sarà possibile effettuare gratuitamente la misurazione della pressione, ricevere materiale divulgativo sull’ipertensione arteriosa e informazioni sul proprio stile di vita, attraverso la compilazione di un questionario. “Un paziente con ipertensione – spiega Santina Cottone, professore associato di Nefrologia e direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi con Centro di Riferimento Regionale e Centro di Eccellenza Europeo per l’Ipertensione Arteriosa e la Prevenzione Cardiovascolare; dipartimento PROMISE dell’Università degli studi di Palermo – è esposto ad un più alto rischio cardiovascolare e renale”. “Abbracciare – continua – la buona abitudine di monitorare la pressione arteriosa, accanto all’adozione di stili di vita e abitudini alimentari corrette, significa tutelarsi da irreversibili danni alla salute e, al contempo, anche abbattere il costo della malattia attraverso la prevenzione, con un risparmio sulla spesa sanitaria legata a ospedalizzazioni e ricoveri, che ormai lievitano nell’ambito di patologie croniche, come l’ipertensione”. Sul rischio renale aggiunge: “In Italia l’ipertensione arteriosa è la prima causa di insufficienza renale terminale, ovvero di necessità di trattamento dialitico per cui prevenendo l’insorgenza della malattia renale cronica, dovuta all’ipertensione, si evita l’ingravescienza fino all’insufficienza renale, che richiederebbe il trattamento dialitico. Migliorando, così, la qualità di vita del paziente e agendo positivamente sulla spesa sanitaria pubblica”.

La malattia ipertensiva rappresenta in Italia il più rilevante fattore di rischio per infarto miocardico e/o cerebrale (prime due cause di morte nella nostra penisola), scompenso cardiaco, insufficienza renale cronica e/o fibrillazione atriale. Nonostante nella maggior parte dei casi l’ipertensione arteriosa risulti controllata dalla terapia, circa il 35% degli italiani ipertesi presenta valori pressori superiori a 140/90 mmHg e almeno il 30% degli italiani è iperteso, ignorando di esserlo. Se oltre il 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età è, però, allarmante l’aumento della prevalenza dell’ipertensione anche in età infantile e giovanile: quasi il 10% fra bambini e adolescenti risultano già ipertesi. Complici di questo fenomeno, ancora molto sottovalutato, gli stili di vita scorretti, la sedentarietà, l’uso eccessivo dei computer, dei videogiochi e il conseguente incremento del sovrappeso e dell’obesità in età adolescenziale. Pertanto, proprio nel mese di maggio, il Centro di Riferimento Regionale e di Eccellenza Europeo del Policlinico di Palermo, ha intrapreso l’iniziativa di misurare i valori pressori e di diffondere materiale divulgativo sull’ipertensione arteriosa direttamente all’interno di alcune scuole medie superiori di Palermo (Liceo Scientifico Cannizzaro e Liceo Scientifico Galileo Galilei). Sul punto il manager del Policlinico P. Giaccone, Carlo Picco, commenta così: “Ho particolarmente apprezzato l’attività prevista nelle scuole, perché è fondamentale sensibilizzare i cittadini ad essere protagonisti della propria salute e ad acquisire una maggiore consapevolezza dei propri fattori di rischio cardiovascolare, anche quando si è giovani e si sta bene”. Giuseppe Mulè – prof. Associato di Nefrologia dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi con Centro di Riferimento Regionale e Centro di Eccellenza Europeo per l’Ipertensione Arteriosa e la Prevenzione Cardiovascolare – dipartimento PROMISE dell’Università degli studi di Palermo e membro del Consiglio Direttivo  della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa evidenzia: “La diffusione dell’educazione alla salute tra la popolazione, soprattutto su questo fronte, deve partire da una sensibilizzazione dei giovani a fronte della sempre più alta incidenza e prevalenza dell’ipertensione tra gli adolescenti”. “In particolare, la SIIA – aggiunge – è fortemente impegnata a far comprendere che il rischio associato alla patologia ipertensiva può essere ridotto attraverso il periodico monitoraggio dei valori pressori, oltre ad una maggiore aderenza dei pazienti alla terapia antipertensiva”. “L’aderenza al trattamento terapeutico – continua Mulè – rappresenta un problema soprattutto per i pazienti anziani, spesso affetti da più co-morbilità – come ad esempio diabete, displipidemia e BCOP (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva ) e, dunque, soggetti contemporaneamente a politerapie. Problema che oggi, però, grazie alla ricerca farmacologica, può essere in parte baipassato, in quanto sono disponibili formulazioni farmaceutiche che contengono più principi attivi e, quindi, permettono di ridurre il numero di compresse da assumere quotidianamente”.

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